De Leonardis-Accettulli (FdI): "Nobiletti prenda atto di non avere una maggioranza e ne tragga le opportune conseguenze”
Nota a cura del presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, e del consigliere provinciale meloniano Maurizio Accettulli
"La bocciatura del rendiconto del rendiconto della Provincia di Foggia è la prevedibile conseguenza della crisi che attanaglia l’Ente ormai da mesi con un presidente, Nobiletti, abbandonato dalla sua stessa maggioranza di centrosinistra e che ormai non può che trarne le opportune conseguenze utili a liberare Palazzo Dogana da una fallimentare esperienza politica targata Pd-Con-M5S”.
Lo affermano il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, e il consigliere provinciale meloniano Maurizio Accettulli che proseguono: “Il futuro e lo sviluppo della Capitanata non posso restare in ostaggio delle faide interne al centrosinistra dove l’unico interesse non è quello di governare nell’interesse dei cittadini ma quello di gestire e di ottenere strapuntini rispetto ai propri stessi alleati.
Quanto accaduto oggi all'esito del Consiglio provinciale, dove è stato bocciato il rendiconto con il nostro ovvio voto contrario e quello di Pd e Con, dovrebbe indurre il presidente della Provincia Nobiletti, sfiduciato da mesi dalla propria maggioranza, a farsi da parte.
Il centrosinistra, anche stavolta, dimostra non solo che non è capace di governare, ma continua a danneggiare i cittadini della Capitanata ai quali servono risposte concrete rispetto ai problemi e non assistere a lotte di potere che nulla hanno a che fare con ciò che dovrebbe essere l’amministrazione di un Ente rilevante come la Provincia, purtroppo vittima da troppi anni delle conseguenze della sciagurata riforma Delrio.
Il presidente Nobiletti prenda atto della ormai totale impossibilità di proseguire nell’esercizio del suo ruolo e si dimetta evitando ulteriori paralisi delle attività della Provincia di Foggia che il campo largo, costituito da Pd-M5S e civici, ha dimostrato di non saper governare", concludono De Leonardis e Accettulli.
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