Negli OO.RR. di Foggia «piove a cielo aperto»
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Il corridoio in oggetto degli OO.RR di Foggia |
“Piove come a cielo aperto”. L’affermazione riportata è la sintesi di ciò che da molto tempo perdura in una struttura sanitaria ospedaliera. Dal titolo si è già capito di cosa si sta parlando.
Negli Ospedali Riuniti di Foggia, struttura dipendente dalla Regione Puglia (pubblica, perciò) e tecnicamente denominata Azienda Ospedaliero Universitaria OO.RR. di Foggia, piove all’interno. Ovviamente la criticità non è presente in tutta la struttura. Diverse sono le parti dove l’acqua piovana, mentre piove, “fa visita” alla struttura interna, interessando reparti e aree di comunicazione molto transitate. L’area trattata nel presente articolo è ben definita. Si tratta del corridoio che mette in comunicazione due plessi, quello chirurgico e quello della maternità.
«Piove a cielo aperto. Ogni volta che piove e passo da qui, devo stare attento a dove mettere i piedi per non scivolare».
«Passo per quel corridoio tante volte il giorno e quando piove devo zigzagare e coprirmi la testa. A volte ho pensato di aprire l’ombrello ma così attirerei l’attenzione. Francamente non mi va di farlo perché è l’azienda dove lavoro e sarebbe una cattiva pubblicità».
«Sono ricoverato per un controllo e sfortunatamente devo passare da qui per recarmi da un reparto all’altro. Oggi ho avuto timore di farmi male perché con l’acqua in terra e gocce continue che cadevano sulla testa avevo l’impressione di camminare fuori l’ospedale. Non va bene».
Sono solo alcuni dei commenti raccolti durante un sopralluogo, fotografato a testimonianza del fatto, dopo che è giunta una chiamata per far presente lo stato d’essere dell’area in oggetto.
Parlando con il personale interno si è venuto a conoscenza che il piovere nel corridoio è un problema che persiste da tempo. Ed è sempre così. Da quel corridoio “gruviera” entra acqua, che nel tempo, tanto, ha interessato le parti murarie della struttura. Sono presenti muri ammalorati, intonaci bottati e stonacati, muffe, risultati di un’umidità che si è infiltrata nel corso del tempo. Ciò denota che l’incuria prevale sull’impegno di ripristinare la tettoia e parte degli infissi da cui entra l’acqua piovana. Fa sorridere entrare in un ospedale e osservare che lenzuola, panni vari adibiti per i servizi medici, diventano “pezze” per assorbire l’acqua.
Eppure da quel corridoio ci passano anche i dirigenti del plesso ospedaliero. Un via vai di tanta gente, tra pazienti, consulenti, medici, infermieri, operatori soci sanitari, visitatori. E inevitabilmente ascoltare quel brusio “contrappuntistico” di dissenso non fa fare bella figura agli OO.RR.
Un esempio evidente del pericolo è testimoniato proprio quando un paziente in barella, o in carrozzella o semplicemente accompagnato dall’assistente, infermiere o OSS che sia, attraversa quel corridoio per recarsi dalla sua camera all’ambulatorio del reparto di cardiologia: con l’acqua in terra bisogna attraversarlo con molta cautela, con slalom tra gocce d’acqua sulla testa, spifferi e schizzi d’acqua che entrano dagli infissi obsoleti, malridotti e rotti. Il problema delle infiltrazioni, poi, se persistessero, potrebbe diventare serio per la stessa struttura muraria.
L’invito, senza polemiche poiché la funzione giornalistica è di far luce sui problemi informando l’opinione pubblica, è rivolto alla Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria OO.RR. di Foggia, affinché intervenga quanto prima per il ripristino di tal problema. Ripristinare la tettoia del corridoio e sue protezioni (guaina in primis), sostituire gli infissi obsoleti e rotti, eliminare le muffe e rifare gli intonaci alle mura applicando le più avanzate tecniche di prevenzione delle infiltrazioni di umidità, potrebbero essere gli interventi da fare affinché nel corridoio non più «piova a cielo aperto».
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