“Stirpe Criminale”, al via gli interrogatori
Ieri arrestati, domani interrogati, alcuni protagonisti tenuti in custodia cautelare per l’operazione “Stirpe Criminale”, svolta a Manfredonia, nella notte del 03 dicembre 2018, dagli agenti della Polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo (lo SCO), delle Squadre Mobili di Foggia, Bari e del Commissariato di P.S. locale.
Difatti il G.I.P. del Tribunale di Bari, dott. Marco Galesi, ha disposto gli interrogatori di garanzia nella data del 05 dicembre 2018 a carico di Matteo Caputo, classe 98’ (detenuto e difeso dall’avvocato Pietro Schiavone), Salvatore Pacillo, classe 63’ (detenuto e difeso dall’avvocato Lorenzo Troiano), Ciro Pacillo, classe 97’ (detenuto e difeso dall’avvocato Vincenzo Di Staso), Valentino Conoscitore, classe 72’ (detenuto e difeso dall’avvocato Gabriele Esposto), Francesco Pio Pacilli, classe 96’ (detenuto e difeso dall’avvocato Pietro Schiavone), Libero Caputo, classe 77’ (detenuto e difeso dall’avvocato Vincenzo Di Staso), perché «…ritenuti a vario titoli partecipi dell’organizzazione criminale operante a Manfredonia e capeggiata da Francesco Pio Pacilli, figlio del noto Giuseppe Pacilli, detto “Peppe u muntaner”, elemento di spicco dell’organizzazione nota come “clan Li Bergolis”, catturato dalla Squadra Mobile di Foggia nel maggio 2011 a seguito di un periodo di latitanza di anni due e condannato per i reati di cui all’art. 416 bis, c.p.».
Come si legge nelle carte degli inquirenti, cui siamo stati informati, gli interrogatori di garanzia, saranno divisi in due giornate, il 05 e il 06 dicembre 2018. Nella giornata del 06 c.m., invece, saranno ascoltati alle ore 12, Antonio Guerra e Raffaele Quitadamo.
Come scritto nel precedente articolo “Manfredonia, Operazione "Stirpe Criminale", la Polizia esegue numerose misure cautelari [NOMI+VIDEO]” «… il provvedimento cautelare il G.I.P. ha disposto la misura degli arresti domiciliari a carico di Antonio Guerra, classe 80’, e la misura dell’obbligo di dimora a Manfredonia nei confronti di Raffaele Quitadamo, classe 96’, sodali intranei alla medesima organizzazione criminale, dediti, a vario titolo, all’approvvigionamento ed alla gestione dello spaccio al dettaglio dello stupefacente nella città di Manfredonia».
Con tal decisione prende sempre più corpo, e pertanto conferma nella sua totalità dei fatti, l’impianto accusatorio nei confronti del gruppo di “Stirpe Criminale”, che con questa operazione ha disarticolato un gruppo mafioso-criminale legato alla consorteria locale, a quella mafia garganica che andrebbe ribattezzata “clan dei costieri” e non più “dei montanari”, poiché di quel clan non esistono più boss che risiedono nel centro garganico di Monte Sant’Angelo, ma che dimorano tra Manfredonia, Vieste, Mattinata, appunto lungo la costa del Gargano. Un clan da anni dedito all’arrivo, stoccaggio e smercio di hashish, monopolizzando il mercato della droga.
Difatti il G.I.P. del Tribunale di Bari, dott. Marco Galesi, ha disposto gli interrogatori di garanzia nella data del 05 dicembre 2018 a carico di Matteo Caputo, classe 98’ (detenuto e difeso dall’avvocato Pietro Schiavone), Salvatore Pacillo, classe 63’ (detenuto e difeso dall’avvocato Lorenzo Troiano), Ciro Pacillo, classe 97’ (detenuto e difeso dall’avvocato Vincenzo Di Staso), Valentino Conoscitore, classe 72’ (detenuto e difeso dall’avvocato Gabriele Esposto), Francesco Pio Pacilli, classe 96’ (detenuto e difeso dall’avvocato Pietro Schiavone), Libero Caputo, classe 77’ (detenuto e difeso dall’avvocato Vincenzo Di Staso), perché «…ritenuti a vario titoli partecipi dell’organizzazione criminale operante a Manfredonia e capeggiata da Francesco Pio Pacilli, figlio del noto Giuseppe Pacilli, detto “Peppe u muntaner”, elemento di spicco dell’organizzazione nota come “clan Li Bergolis”, catturato dalla Squadra Mobile di Foggia nel maggio 2011 a seguito di un periodo di latitanza di anni due e condannato per i reati di cui all’art. 416 bis, c.p.».
Come si legge nelle carte degli inquirenti, cui siamo stati informati, gli interrogatori di garanzia, saranno divisi in due giornate, il 05 e il 06 dicembre 2018. Nella giornata del 06 c.m., invece, saranno ascoltati alle ore 12, Antonio Guerra e Raffaele Quitadamo.
Come scritto nel precedente articolo “Manfredonia, Operazione "Stirpe Criminale", la Polizia esegue numerose misure cautelari [NOMI+VIDEO]” «… il provvedimento cautelare il G.I.P. ha disposto la misura degli arresti domiciliari a carico di Antonio Guerra, classe 80’, e la misura dell’obbligo di dimora a Manfredonia nei confronti di Raffaele Quitadamo, classe 96’, sodali intranei alla medesima organizzazione criminale, dediti, a vario titolo, all’approvvigionamento ed alla gestione dello spaccio al dettaglio dello stupefacente nella città di Manfredonia».
Con tal decisione prende sempre più corpo, e pertanto conferma nella sua totalità dei fatti, l’impianto accusatorio nei confronti del gruppo di “Stirpe Criminale”, che con questa operazione ha disarticolato un gruppo mafioso-criminale legato alla consorteria locale, a quella mafia garganica che andrebbe ribattezzata “clan dei costieri” e non più “dei montanari”, poiché di quel clan non esistono più boss che risiedono nel centro garganico di Monte Sant’Angelo, ma che dimorano tra Manfredonia, Vieste, Mattinata, appunto lungo la costa del Gargano. Un clan da anni dedito all’arrivo, stoccaggio e smercio di hashish, monopolizzando il mercato della droga.
FOCUS:
- Manfredonia, Operazione "Stirpe Criminale", la Polizia esegue numerose misure cautelari [NOMI+VIDEO]
N.O.C. La Redazione
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