Un carcere al limite. A Foggia è emergenza. L'allarme del Co.S.P. e le denunce del Partito Radicale
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L'ingresso del carcere di Foggia (foto web) |
630 posti occupati a fronte del 340 previsti. Questo è il dato allarmante che il carcere di Foggia vive ogni giorno. Celle sovraffollate con detenuti costretti a scontare la pena condividendo spazi ristretti è la nota allarmante lanciata dagli operatori interni del centro di detenzione di Via delle Casermette.
Il Co.S.P., mediante il suo Segretario Nazionale Domenico Mastrulli, denuncia questa piaga che si protrae da molto tempo. Una lacerazione che va suturata al più presto poiché si ripercuote sulla sicurezza del personale interno, spesso aggredito, ma soprattutto impegnatissimo durante le ore di visite dei familiari, tempi critici dove la soglia di sicurezza si alza esponenzialmente. E con un numero elevato di detenuti e basso di poliziotti penitenziari gli animi si scaldano.
«Chi gestisce le risorse umane nella speranza comprenda che i detenuti si gestiscono nei reparti detentivi e non di certo dietro le scrivanie» tuona Mastrulli riferendosi all’annoso problema di un numero eccessivo di personale di polizia penitenziaria utilizzato negli uffici amministrativi anziché nei reparti detentivi, dove sono le celle. Difatti il Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo, Co.S.P. ha inviato una nota al Direttore della Casa Circondariale di Foggia e al Provveditore regionale.
Il Co.S.P., mediante il suo Segretario Nazionale Domenico Mastrulli, denuncia questa piaga che si protrae da molto tempo. Una lacerazione che va suturata al più presto poiché si ripercuote sulla sicurezza del personale interno, spesso aggredito, ma soprattutto impegnatissimo durante le ore di visite dei familiari, tempi critici dove la soglia di sicurezza si alza esponenzialmente. E con un numero elevato di detenuti e basso di poliziotti penitenziari gli animi si scaldano.
«Chi gestisce le risorse umane nella speranza comprenda che i detenuti si gestiscono nei reparti detentivi e non di certo dietro le scrivanie» tuona Mastrulli riferendosi all’annoso problema di un numero eccessivo di personale di polizia penitenziaria utilizzato negli uffici amministrativi anziché nei reparti detentivi, dove sono le celle. Difatti il Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo, Co.S.P. ha inviato una nota al Direttore della Casa Circondariale di Foggia e al Provveditore regionale.
Sovraffollamento delle carceri, un problema caro e perorato da decenni dala Partito Radicale, sempre in prima linea e spesso in visita ai detenuti. «È una realtà dimenticata dalla legge»
La denuncia della delegazione del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito in occasione della visita svolta nel carcere foggiano l’8 settembre 2018. Una “carovana” che non interrompe il suo viaggio, una missione che li vede impegnati a 360° sui diritti umani di tutti, anche di chi per un tempo, quello detentivo, è limitato. «Detenuti abbandonati a loro stessi. Il Direttore è totalmente assente – hanno affermato i Radicali, l’8 settembre- . La situazione è ancora più critica nella sezione femminile, dove è presente anche un bambino di 2 anni che da un anno e mezzo vive qui dentro senza possibilità di movimento e nessun altro della sua età con cui socializzare: infatti è visibilmente nervoso».
«L’unico modo per poter fare una doccia calda è scaldare l’acqua esponendo bottiglie alla luce del sole. Gli spazi pubblici ci sarebbero, peccato che non vengono utilizzati – ha raccontato Rita Bernardini, Coordinatrice della Presidenza del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito-».
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