Fatti & Misfatti. La pantomima del “pupo” emilianizzato
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L'agricoltura cozzara |
Come sempre, Scriviamo facendo appello all’art. 18, all’art. 21 e all’art. 28 della Costituzione della Repubblica Italiana, cercando di narrare fatti, e questa volta, lo specifichiamo.
- Fatti & Misfatti -
Chiude così la bacheca del proprio profilo facebook, Leonardo Di Gioia “detto Leo”, Assessore della Regione Puglia, nella giornata del 07 Gennaio 2019 alle ore 22,06, con un proclama: “Il prossimo mercoledì parteciperò a Roma all’incontro convocato dal ministro Gian Marco Centinaio e lo farò per onorare fino in fondo l’impegno assunto con gli agricoltori pugliesi e per risolvere, così come ho promesso sin da subito, la questione delle gelate di febbraio e marzo 2018. Sarà questo il mio ultimo atto politico come componente della Giunta regionale.
Dopo ciò rassegnerò le mie dimissioni come assessore in considerazione del fatto che, come nelle sue prerogative, il Presidente Emiliano ha avocato a sé la regia politica sulla materia agricola e comunicato l’istituzione di un tavolo presso la presidenza dedicato al PSR, alla Xylella, alle gelate 2018, al patto della Puglia. A tal proposito, convochero' una conferenza stampa per il prossimo venerdì 11 gennaio alle ore 11.00”.
Dopo ciò rassegnerò le mie dimissioni come assessore in considerazione del fatto che, come nelle sue prerogative, il Presidente Emiliano ha avocato a sé la regia politica sulla materia agricola e comunicato l’istituzione di un tavolo presso la presidenza dedicato al PSR, alla Xylella, alle gelate 2018, al patto della Puglia. A tal proposito, convochero' una conferenza stampa per il prossimo venerdì 11 gennaio alle ore 11.00”.
Emiliano, in sostanza, gli risponde “…Bisogna combattere non solo andando a Roma venerdì, ma portando a termine il nostro compito fino all’ultimo giorno del nostro mandato. Se le mie condizioni di salute me lo consentiranno ti accompagnerò a Roma dal Ministro Centinaio, speriamo per festeggiare un risultato positivo del tuo lavoro. Dormici su e svegliati con nuova energia.”
È così che Leo Di Gioia annuncia le dimissioni da Assessore della Regione Puglia e Emiliano le respinge.
È così che Leo Di Gioia annuncia le dimissioni da Assessore della Regione Puglia e Emiliano le respinge.
Troppo facile far credere alla gente che le dimissioni siano dovute a un Emiliano che, in prima persona, vuole provvedere all’assessorato, acquisendone la regia politica. È come dire che il gatto e la volpe le carte, le loro, se le sanno giocare bene, in quanto il buon Emiliano in vista delle regionali regalerà ai buon agricoltori ciò che hanno sempre chiesto dall’inizio del suo mandato, sacrificando il suo “pupo”. Una mossa artatamente astuta per riottenere nuovamente quei consensi persi per non aver fatto nulla in materia agricola dal suo insediamento. Ma il quadro politico, studiato a tavolino, vuole che il “pupo” s’impossessi di Foggia città. Difatti a maggio, e in seconda tornata a giugno 2019 per probabili ballottaggi, si svolgeranno le elezioni amministrative per eleggere il nuovo Sindaco. Dimissioni pilotate? Certo! Ecco, svelato l’arcano, anzi la pantomima del “pupo” emilianizzato.
Un altro scenario plausibile potrebbe essere quello del laconico interesse verso i problemi degli agricoltori pugliesi, che attendono risposte da una Regione Puglia in ritardo sulle dovute risposte. Dimissioni mascherate dai ritardi di azioni concrete verso chi da molto tempo chiede soluzioni. E ora che la palla l’ha presa il ministero preposto, ecco che la pantomima diventa teatrino tra pupo e puparo. Tuttavia insistiamo sulla sceneggiatura tutta fatta in casa per prossime elezioni, dove i due “regionali” son consci del pericolo di rimanere con un pugno di mosche laddove da sempre li hanno suffragati senza, poi, ricevere nulla.
Come abbiamo già detto su queste pagine (leggi: Fatti & Misfatti. Politica...Civici, che bella parola, che termine elegante per fottere il cittadino e loro stessi quell’elezione) sarà la tragicomica scenata dei civici foggiani che questa volta dovranno per forza essere aiutati da quel vento di destra che soffia in poppa e che butta sabbia alla sinistra, sempre più infuriati col “pupo”. Emiliano stratega, che tra una pepata di cozze e un’abbuffata di chiacchere con i soliti quattro amici del bar, farà porgere al “pupo” l’altra guancia alla destra come suo salvacondotto per essere rieletto Presidente alle regionali, ma tra civici e non con il disperso PD. In tal modo il “Wyatt Earp” pugliese in Capitanata avrà capre e cavoli (oltre le cozze) per l’appoggio del Presidente della Provincia. E se sarà rieletto, avrà anche il “pupo”, se eletto come Sindaco di Foggia. Per lo “sceriffo” la strada è in discesa, facile da percorrere per arrivare primo, ma per il “pupo” è in salita, piena di insidie e guance da baciare e spalle da abbracciare.
Per noi è una pantomima stucchevole fatta da uomini che con l’elettorato hanno sempre agito in questa maniera: una volta eletti spariscono dalle scene, per poi ripresentarsi quando c’è da ri-votarli.
Sorge una domanda: Emiliano come farà senza l’altro “pupo – puparo”, quel Piemontese che di voti ne ha, ma che ora dovrà scegliere con quale ronzino gareggiare pur di rimanere a galla, perché il futuro non è nel limpido mare di Puglia, ma nel melmoso pantano di un PD senza identità e, maggiormente, cavalli di razza.
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