I giovani "sognatori" Italiani imprecano, per la Polizia a 26 anni si è troppo vecchi, e lo psicologo poi... - NOC Press

I giovani "sognatori" Italiani imprecano, per la Polizia a 26 anni si è troppo vecchi, e lo psicologo poi...


Foto: Varese Press giornale online

Molti sono i giovani che inseguono il sogno di indossare la divisa, ma altrettanto sono quelli che la vedono come un miraggio. 

L’ultimo concorso aperto ai civili risale al lontanissimo Novembre 1996 che prevedeva 780 assunzioni. 


Quel concorso venne anche ribattezzato “il concorso dell beffe”. Erano ragazzi come tanti, ma con un sogno, servire lo Stato. Nel 1996 fecero il concorso 780 allievi agenti, un concorso a lungo atteso (Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 4° serie speciale “Concorsi ed esami” – n. 101 del 20 dicembre 1996). 
Passarono tutte le prove rimasero in attesa della chiamata per le selezioni psico-fisiche e attitudinali, tra il 1998 e il 2000. Non li chiamarono, nonostante fossero risultati idonei. Ancora peggio, si videro beffati poco dopo da un nuovo concorso, da concorrenti più giovani che venivano reclutati velocemente. 

Oggi invece non sanno più che inventarsi per limitarne la partecipazione, una su tutte è il limite di età fissato a 26 anni, in pratica un 27enne per lo Stato Italiano è da buttar via in termini di sicurezza pubblica. 



Potrebbe prefigurarsi una situazione discriminatoria per molti giovani italiani. 

Non a caso, nei prossimi giorni sarà approvato il decreto semplificazioni n.135, con due precisi emendamenti che illustrano il modo di assunzione per mezzo di uno scorrimento di graduatoria. 

Difatti, Il concorso tenutosi nel 2017 che prevedeva l’assunzione di 1148 allievi agenti della Polizia di stato, il Governo con l’introduzione dell’emendamento, così come articolato, farebbe perdere a molti aspiranti, taluni requisiti, che secondo il bando, dovevano godersi entro i termini della data di iscrizione e partecipazione al concorso. Il prefigurarsi dello scenario, è quello di vedere esclusi dalle selezioni, tutti quelli che hanno superato il 25emo anno di età e caso ancor più devastante, l’estromissione per coloro che non sono in possesso di un diploma di scuola superiore. 

Prima di questo aggiornamento, tutti potevano concorrere per un posto in Polizia, difatti i giovani potevano presentare domanda fino al 30esimo anno di età e aver semplicemente conseguito la licenza media come titolo di studio. 

Per il suddetto concorso, ovvero, dei 1148 allievi agenti, sono circa 3.422 i candidati che oggi si ritrovano 30enni e con la sola licenza media che a breve termineranno la scuola allievi agenti della Polizia di Stato per essere assegnati alle varie destinazioni. 

Questa è la dimostrazione del fatto che un’età più “stagionata” non attenua la passione e l’entusiasmo di servire il proprio Paese, e né tantomeno un attestato scolastico è sinonimo di minor o maggior intelletto. 

Pertanto, il Governo si ravveda e dia più “occhio” nella metodica delle selezioni, perché è incredibile che nell’ultimo concorso, vi siano stati ragazzi risultati non idonei per un colloquio sostenuto con lo psicologo e durato soli 3 minuti. Psicologo che, senza ritegno, li escludeva dal concorso classificandoli come ansiosi e depressi. 

Questo è fuori da ogni logica, perché oltre al danno anche la beffa, perché l’esclusione con tale motivazione ne potrebbe pregiudicare la partecipazione ad altri concorsi, e questo, lo ripetiamo, è inaccettabile. 


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