"Gesù è più forte della camorra", nella Green Cave di Monte Sant'Angelo con don Aniello Manganiello - NOC Press

"Gesù è più forte della camorra", nella Green Cave di Monte Sant'Angelo con don Aniello Manganiello


Nella suggestiva cornice tipicamente garganica della Green Cave a Monte Sant'Angelo, martedì 9 aprile, alle ore 19, don Aniello Manganiello parlerà di malavita, di criminalità organizzata, di camorra, e di come può essere arginata e sconfitta con l'aiuto di Dio.

La religione come antidoto e poi rilancio per chi ha intrapreso una vita fuori dalla legalità, per chi è oppresso dalla delinquenza, per chi, obtorto collo, ci convive.
"...dalla Campania alle Scampia d'Italia..." il tema affrontato nel libro del "don" e di Andrea Manzi, "Gesù è più forte della camorra", Europa edizioni.

L'incontro con Don Aniello Manganiello sarà impreziosito dalla presenza e testimonianza di Pietro Paolo Mascione, agente della Polizia di Stato e Vice Presidente dell'associazione pro Legalità "Ultimi". La presentazione e il coordinamento dell'incontro-dibattito sarà a cura di Franco Salcuni, Presidente di Legambiente e FestambienteSud di Monte Sant'Angelo.

Ci sono due modi di intendere la missione apostolica in un territorio difficile come Scampia: uno è chinare la testa, non esporsi, parlare solo se interrogati; l’altro è quello del padre guanelliano don Aniello Manganiello.
Consiste nel vivere fianco a fianco con gli abitanti del quartiere e condividerne i problemi, spostandosi sempre a piedi perché “in macchina non puoi verificare se il tuo passo è cadenzato su quello dei ragazzi”.
Sin dal primo giorno, don Aniello presta aiuto ai malati di Aids e ai tossicodipendenti, conduce battaglie sociali a favore di famiglie troppo frettolosamente etichettate come malavitose, visita le case di camorristi veri e li ascolta, ne ottiene la fiducia e talvolta vede persino compiersi conversioni e ripensamenti radicali. Con questi metodi, però, diventa un personaggio scomodo: nel quartiere è oggetto di continue minacce, fuori si fa nemici nell’Amministrazione comunale e negli alti ranghi ecclesiastici, a suo giudizio non sufficientemente impegnati – nonostante i proclami – dalla parte dei più deboli. Nel 2010, dopo l’ennesimo scontro, la Congregazione dei padri guanelliani rompe gli indugi e decide di allontanare don Aniello dal “suo” rione, riportandolo a Roma, in una parrocchia del borghese quartiere Prati, dove aveva operato per anni.
Gesù è più forte della camorra è il diario in prima linea dei sedici anni napoletani di don Aniello, ma è anche un richiamo forte a chi propone parole nobili – legalità, moralità, non violenza – eppure si tiene lontano dalla realtà del quartiere. Una testimonianza necessaria per capire cosa significa nascere, vivere e morire a Scampia.

Redazione ©NOCPress all rights reserved

Nessun commento:

Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.