L’Intervista - Legalità e sicurezza, associazionismo, diritti e recupero urbano, al centro delle attenzioni di Michele Sisbarra, candidato Consigliere a Foggia
Molti a Foggia lo ricorderanno per aver coniato lo spot elettorale “Tutti pazzi per….”, vincente poi nella competizione del 2009. In quel quinquennio ha prodotto molte iniziative e diverse azioni sociali, sempre sul fronte legalità, associazionismo, diversità e inclusione.
Nel 2014, purtroppo, rimane fuori dall’assise comunale, senza mai, però, far mancare la sua voce negli ambiti politici. Lo ha fatto anche attraverso la sua passione, la poesia e la scrittura, coinvolgendo i foggiani in tematiche sociali annosamente in seno a chi dovrebbe risolverle e attuarle. Stiamo parlando dell’Arch. Michele Sisbarra, docente, che quest’anno ritorna a dir la sua per incidere fattivamente sulla buona politica per Foggia. A margine del 25 aprile, la data che ricorda la Liberazione d’Italia dal nazifascismo, abbiamo incontrato l’Arch. Sisbarra. A lui abbiamo voluto chiedergli non perché si candida a Consigliere comunale al Comune di Foggia alle prossime elezioni amministrative, il 26 maggio 2019, con candidato Sindaco l’Ing. Pippo Cavaliere, nella lista Foggia Popolare, bensì le idee che vorrebbe far diventare fatti, in quel programma che coinvolge anime diverse ma unite da un unico spirito democratico, cambiare in meglio la città di Foggia.
- L’I n t e r v i s t a -
D: Senza giri di parole, giacché questa campagna elettorale di altri competitors pare non decollare sul fronte dei programmi, le chiediamo quale sarà la sua prima azione per il bene di Foggia. Il suo Punto Primo?
R: Legalità. Veda, qualsiasi azione amministrativa non potrà mai decollare e avere effetti positivi sui cittadini se alla base non vi è Legalità, sia in chi fa scelte di Governo che in chi dovrà applicarle. La nostra città ha bisogno di respirare Aria nuova e pulita.
D: Lei, Architetto, è mancato per cinque anni dal Consiglio comunale, ma è sempre stato attivo sul fronte politico e sociale per la città di Foggia. Ha formulato molte proposte e ha sempre cercato di dar seguito a quelle presentate in Consiglio nella scorsa amministrazione. Tra queste c’è quella del Registro sul Testamento Biologico, che dopo l’approvazione della legge 219/2017, le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), che presso il Comune stenta a decollare. È questione di cultura o crede che vi sia altro?
R: Io credo che i diritti siano i diritti di ogni cittadino, nessuno escluso. In questo periodo ho comunque continuato la battaglia sul riconoscimento dei diritti in altri ambiti diversi da quello politico, dove i problemi vengono vissuti sulla pelle di ogni cittadino. Il mancato riconoscimento del SINAE VITE o del REGISTRO PER LE UNIONI CIVILI in consiglio comunale ha radici legate a false etiche che vengono mal celate dalle priorità da affrontare. Ma riconoscere un diritto sacrosanto anche a uno solo dei nostri concittadini è un atto che è in sé prioritario. Per questo mi candido, per dare voce a chi non riesce a far sentire la sua.
D: Legalità, una parola a Lei molto cara, come lo è per molti ovviamente, e che è stata la sua personale “battaglia” quando era Consigliere comunale. Come lei dice che “l’impegno per la Legalità e i Diritti con si fermerà mai”, se ritornerà tra i banchi consiliari la “Consulta per la Legalità” potrebbe prender corpo?
R: Io me lo auguro e farò di tutto perché ciò avvenga. La Consulta per la Legalità, di per sé, non risolve le questioni che presuppongono anche altre scelte più radicate, ma è un ottimo osservatorio per chi vuole tendere una rete organizzata di energie positive. Lavorare in stretto contatto con autorità di controllo, associazionismi, scuola e amministrazione comunale significa dare corpo e sostanza a un’idea di legalità. E questa azione, come dicevo prima, dovrebbe essere la priorità delle priorità. Legalità vuol dire maggiore sviluppo nel Lavoro, nell’Urbanistica, nel Sociale.
D: Con “Progetto Foggia” ha continuato la sua azione sociale in prima linea per la Eguaglianza, Legalità, Diritti. In questi anni abbiamo assistito a un impoverimento della sostanza sulle loro azioni adombrate, purtroppo, da inscenate manifestazioni di facciata utilizzate come spot da chi della legalità se ne ricorda solo dopo estorsioni, bombe, omicidi. Sul fronte legalità forse c’è stata una decisa azione più che sulla formazione culturale, mentre per i diritti e l’eguaglianza pare che Foggia si sia assopita. Ha la stessa impressione o è solo percezione causata dalla preponderante richiesta di “made in Italy” messa in campo dalle controparti politiche?
R: Ho sempre pensato che le fiaccolate, la spesa fatta presso un’attività colpita dal Racket, abbia avuto solo il valore di un giorno di sensibilizzazione per ripiombare poi nel silenzio complice di chi preferisce voltarsi dall’altra parte. Bisogna porre in essere azioni concrete che mettano gli operatori del commercio e del lavoro in genere in condizione di svolgere al meglio la loro attività. Il Comune non può essere distante da alcun cittadino, soprattutto se questo viene vessato dal malaffare. Sui diritti ed eguali opportunità mi sono già espresso. Sono concetti che, in molti, anzi direi moltissimi, restano aria fritta, parole da usare per dare corpo ai loro discorsi. DIRITTI e EGUAGLIANZA sono invece i principi cardini su cui fondare una società più evoluta e rispettosa di ogni diversità, poiché in essa le differenze rappresentano un tesoro per crescere e non per separare. Divisa una Città non potrà mai crescere.
D: Molti suoi competitors stanno cavalcando l’onda delle problematiche che attanagliano il cosiddetto “Quartiere Ferrovia”. Lei ci vive e lo vive, e sa bene cosa accade e di cosa abbia bisogno. Ci può dire cosa farebbe se fosse eletto? E se no, cosa proporrebbe a chi amministrerà Foggia?
R: Il Quartiere Ferrovia è da tempo oggetto di superficiali attenzioni di politici più tesi a raccogliere consenso che a operare scelte strutturali. Scegliere la via del solo controllo, peraltro molto saltuario, non risolve assolutamente la questione, anzi. Esiste in questa parte di Foggia una concentrazione più alta di persone che la vita ha obbligato a venire in questi luoghi e il fenomeno va governato con la saggezza amministrativa del Buon Padre di famiglia. Bisogna creare luoghi nei quali questi ragazzi possano incontrarsi, imparare e confrontarsi positivamente con il nostro territorio, avere dei servizi igienici. Esiste un Mondo dell’associazionismo che potrebbe supportare e coadiuvare il Comune in tale compito. Solo dopo quando l’Amministrazione ha posto in essere tali azione che deve intervenire il controllo “repressivo e sanzionatorio”. Inoltre bisogna incentivare gli operatori del commercio e dell’artigianato a investire nuovamente in quest’area. Il Comune ha il dovere di accompagnare tali scelte con misure di sgravio dei tributi locali: tassa rifiuti, occupazione suolo pubblico e altro che renderebbero meno pesante l’apertura di un’attività. Insomma l’idea di un viale XXV Maggio (area centrale del Quartiere Ferrovia, ndr.) come grande centro commerciale all’aperto, nel quale si possano trovare luoghi di sosta attrattivi e tanto altro che possa ridare al quartiere centralità e importanza. Io avrei investito sul Quartiere Ferrovia piuttosto che su via Lanza, forse oggi avremmo potuto parlare di un luogo migliore.
D: Questione Sicurezza, è un problema non solo presente a Foggia. Senza star qui a parlare di quello che è stato fatto e non fatto, se al Comune ci sarà Lei con l’Amministrazione di centrosinistra, cosa vorrebbe cambiare in meglio, cosa aggiungere e far ex novo per garantire sicurezza ai foggiani? Darebbe maggiori poteri alla Polizia Municipale ovviamente con riscontri e eventuali sanzioni laddove chi tra gli agenti non intervengono secondo le modalità, leggi vigenti e poteri conferiti?
R: Bisogna innanzitutto rendere merito alle Forze di polizia per l’alto e pericoloso impegno che svolgono quotidianamente sul territorio. Come dicevo la cultura deve cambiare, se l’Amministrazione comunale è di esempio nell’uso ossessivo della legalità, anche i cittadini saranno spinti ad applicarla. Una cittadinanza più consapevole e figlia della Legalità è la prima e vera arma per contrastare il malaffare. Si può pensare a telecamere, poliziotti di quartiere e tante altre azioni, ma dobbiamo sempre ricordare che chi delinque è una sparuta minoranza rispetto alle tante “brave persone” che vivono questa terra.
D: Lei, Arch. Michele Sisbarra, ha scelto la lista “Foggia Popolare” di centrosinistra del Candidato Sindaco Pippo Cavaliere. Lei è da sempre sul fronte della sinistra. Come considera la composizione della coalizione poiché è abbastanza larga, dalla sinistra a diversi componenti provenienti dal centrismo di destra?
R: Foggia Popolare è una Lista civica che ha in sé più anime con esperienze e storie diverse ma legate dal comune obiettivo di risollevare Foggia. Dare alla lista anche una connotazione di sinistra per me significa assicurare al suo interno un dibattito più democratico che non si lasci andare a spinte più conservatrici. Pippo Cavaliere ha necessità di avere al suo intorno persone sulle quali contare e io, se voglio dargli questa opportunità di governare, dovrò farmi eleggere e, sinceramente, in questa lista credo di avere qualche chance.
D: Lavoro, altro agognante e annoso problema che affligge Foggia. Da dove si dovrebbe ripartire e cosa si potrebbe incrementare?
R: Veda, tutto è concatenato e tutto ruota sul concetto di LEGALITÀ. L’Amministrazione comunale non può produrre di per sé posti di lavoro, ma può porre le condizioni importanti e strutturali affinché questo territorio produca sviluppo e occupazione. Incentivare imprese e società che vogliono investire sul territorio senza porre legacci amministrativi e “non” che scoraggino gli investitori. Operare una grande azione di Piano sociale di Zona che attivi progettualità reali e non effimere di recupero socio culturale. Il Comune ha il grande ruolo di Governare questi processi senza lasciarsi tentare da pensieri insani e accompagnando e favorendo ogni tentativo di crescita.
D: Eccellenze foggiane fuggite da Foggia per lavorare, per esprimere il loro estro e la loro professionalità, che oggi lavorano e sono apprezzati in altre località, anche estere. Secondo Lei un’Amministrazione comunale dovrebbe dar massima priorità a short list di professionisti locali per richiamarli a casa? O deve aprirsi a tutti per allineare le possibilità? Lei conferirebbe incarichi professionali diretti come ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett.A, del D. LGS. n° 50/2016, e SS.MM.II.?
R: Creare liste non mi trova d’accordo ma rendere consapevoli i tanti giovani, che sono dovuti andar via (anche mia figlia vive all’Estero), che qui si sta facendo il possibile per dare opportunità affinché anche loro possano rientrare, mi sembra un Dovere civico oltre che morale per il grande debito che abbiamo verso i giovani.
D: L’ambiente sempre al centro di campagne elettorali e poi dimenticato. Lei ha sempre avuto un occhio rivolto alla tutela dell’ambiente, della storia, della cultura locale. Foggia e la sua provincia hanno un patrimonio artistico-culturale-storico-religioso che se gestito bene potrebbe davvero cerare lavoro, economia e turismo settoriale. Ha una sua formula per rilanciare questo inestimabile patrimonio? E sulla Green economy che tanto ha aggredito, se non proprio stuprato ecosistemi locali, che visione ha?
R: Abbiamo un grande patrimonio che vuol essere ascoltato. La storia locale è fatta di tante componenti da quelle storico architettoniche a quelle ambientali. Bisogna fare una scelta netta e di parte: “essere per la città e non contro”. Questo significa incentivare il turismo dando un nuovo ruolo al centro storico e alle tante emergenze che vi sono attraverso un progetto che accompagni il turista in un percorso di conoscenza guidata della nostra Storia. Io ho sempre avuto un profondo rispetto per il Patrimonio Storico e Ambientale e che la Green Economy vada sostenuta senza che essa diventi oggetto di indiscriminata pirateria. Ecco perché concordo su operazione di Economia verde che abbiano il vincolo prioritario del rispetto dell’ambiente.
D: Ambiente è anche verde pubblico, parchi e aree per animali domestici. La sua proposta per rendere Foggia più verde e più amica degli animali?
R: Assisto in questi giorni a tagli indiscriminati e assurdi di alberi che avrebbero una storia da raccontare. La tutela e la valorizzazione del verde dovrebbe essere insito in ogni programma di governo di una città. Tale governo dovrebbe preoccuparsi di rendere i tanti spazi verdi esistenti realmente fruibili mettendo in relazione le tante aree esistente, Parchi tematici ad esempio. Insomma anche il verde deve contribuire a fare Cultura.
D: Diritti è anche vivere liberamente e serenamente con il tanto discusso mondo LGBT. Qui, e lo sappiamo bene, è una questione culturale, che stenta a collocarsi nella società. Oltre alle manifestazioni, utili ma relegate alla sensibilità, come lavorerebbe per far sì che Foggia sia davvero libera e rispetti questi diritti?
R: Qui risponde la mia vita e il mio impegno sociale. Come vice presidente AGEDO e per la mia formazione politico-culturale sarò sempre, e dico sempre, impegnato affinché il diritto di uno sia anche il diritto di tutti, nessun escluso.
D: Da Architetto qual lei è come ridisegnerebbe la città di Foggia?
R: Dico solo questo. Foggia non ha più bisogno di espansioni abitative, di consumo del Territorio. La imprese del settore, che legittimamente vogliono poter operare, devono comprendere che bisogna diversificare l’attività edilizia e spingerla verso il recupero urbano e lo sviluppo del terziario. Foggia dovrebbe ambire a essere una città SMART, una città intelligente, nella quale tecnologie e sviluppo dovrebbero connettersi al mondo del lavoro per creare opportunità. Insomma una città per i cittadini.
D: E sul fronte Barriere Architettoniche come interverrebbe?
R: Lei davvero crede che il sottoscritto, come persona impegnata nel sociale, come progettista e come uomo, non rivendichi un rispetto in tal senso? Quando affermo che ogni cittadino deve avere stessi diritti e stesse opportunità mi riferisco proprio a questo. Una città evoluta è una città che può essere vissuta in egual modo da tutti, nessuno escluso.
D: Lei è anche un docente, insegna in una scuola superiore, perciò a contatto con quella fascia sociale che sta crescendo, si sta formando e che avrà, se già non l’ha, un ruolo importante e deciso della società. Come vive questa sua situazione professionale alla luce dell’impegno sociale che profonde?
R: È sempre stato il sogno della mia vita poter insegnare, condividere conoscenze ed esperienze con altri. Nella formazione dell’individuo la Scuola ha e deve avere un ruolo sempre più importante. La Scuola ha l’importante funzione di formare cittadini consapevoli, persone in grado di essere CITTADINANZA ATTIVA, persone consapevoli che possano essere protagonisti all’interno della società. Avere questo compito ti riveste di una responsabilità immensa e questo è stimolo a fare sempre meglio. Veder crescere alunni che riescono a percorrere strade importanti e di successo senza vendersi per un piatto di lenticchie ai professionisti delle promesse illusorie è per me motivo di grande orgoglio.
D: Infine, e la ringraziamo per la disponibilità concessa, Foggia e le sue Periferie. Tutti ne parlano, molti le visitano, pochi vi rimangono con azioni inclusive e di fattivo sostegno e rilancio. Lei, Arch., come e cosa vorrebbe fare?
R: Le Periferie non devono essere serbatoi di voi da cui attingere in momenti elettorali. Nelle periferie di FOGGIA si coglie l’assenza della progettualità globale, il disegno d’insieme che dovrebbe garantire stessi diritti a ogni cittadino. Le PERIFERIE sono la vera emergenza per un’Amministrazione chiamata a vincere il disagio sociale, perché proprio dal recupero delle periferie che parte il progetto di rinascita Civica. L’Amministrazione deve ripensare al sistema dei servizi al cittadino, da quelli di prima necessità a fino a quelli tesi al vivere sostenibile. Sport, cultura, istruzione, assistenza civica sono alcuni degli attrattori che rinsaldano il rapporto tra centro e periferia. Un rapporto nel quale non è sempre la periferia ad aver bisogno del centro ma anche il centro deve poter sentire la necessità di legarsi strettamente alla periferia. In definitiva, ogni ambito urbano deve poter essere ugualmente protagonista e partecipe dello sviluppo socio culturale e civico. Questo significa togliere spazio alle tentazioni malavitose che usano il bisogno e il degrado come seduzione verso il malaffare. Questo è in sintesi il mio pensiero sulle periferie e questo l’impegno che posso prendere con i cittadini. Spendere ogni mia energia nel perseguire tali radicate convinzioni è atto non solo dovuto ma necessario.
Grazie a Voi per questa opportunità concessami.
Grazie a Lei Arch. e in bocca al lupo.
R: È sempre stato il sogno della mia vita poter insegnare, condividere conoscenze ed esperienze con altri. Nella formazione dell’individuo la Scuola ha e deve avere un ruolo sempre più importante. La Scuola ha l’importante funzione di formare cittadini consapevoli, persone in grado di essere CITTADINANZA ATTIVA, persone consapevoli che possano essere protagonisti all’interno della società. Avere questo compito ti riveste di una responsabilità immensa e questo è stimolo a fare sempre meglio. Veder crescere alunni che riescono a percorrere strade importanti e di successo senza vendersi per un piatto di lenticchie ai professionisti delle promesse illusorie è per me motivo di grande orgoglio.
D: Infine, e la ringraziamo per la disponibilità concessa, Foggia e le sue Periferie. Tutti ne parlano, molti le visitano, pochi vi rimangono con azioni inclusive e di fattivo sostegno e rilancio. Lei, Arch., come e cosa vorrebbe fare?
R: Le Periferie non devono essere serbatoi di voi da cui attingere in momenti elettorali. Nelle periferie di FOGGIA si coglie l’assenza della progettualità globale, il disegno d’insieme che dovrebbe garantire stessi diritti a ogni cittadino. Le PERIFERIE sono la vera emergenza per un’Amministrazione chiamata a vincere il disagio sociale, perché proprio dal recupero delle periferie che parte il progetto di rinascita Civica. L’Amministrazione deve ripensare al sistema dei servizi al cittadino, da quelli di prima necessità a fino a quelli tesi al vivere sostenibile. Sport, cultura, istruzione, assistenza civica sono alcuni degli attrattori che rinsaldano il rapporto tra centro e periferia. Un rapporto nel quale non è sempre la periferia ad aver bisogno del centro ma anche il centro deve poter sentire la necessità di legarsi strettamente alla periferia. In definitiva, ogni ambito urbano deve poter essere ugualmente protagonista e partecipe dello sviluppo socio culturale e civico. Questo significa togliere spazio alle tentazioni malavitose che usano il bisogno e il degrado come seduzione verso il malaffare. Questo è in sintesi il mio pensiero sulle periferie e questo l’impegno che posso prendere con i cittadini. Spendere ogni mia energia nel perseguire tali radicate convinzioni è atto non solo dovuto ma necessario.
Grazie a Voi per questa opportunità concessami.
Grazie a Lei Arch. e in bocca al lupo.
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Comunicazione politica Amministrative 2019
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