[Fatti & Misfatti] ESCLUSIVA. Incarichi e parcelle: al Comune di Monte c’è familiarità tra i nomi e i politici del Palazzo - NOC Press

[Fatti & Misfatti] ESCLUSIVA. Incarichi e parcelle: al Comune di Monte c’è familiarità tra i nomi e i politici del Palazzo

   
Come sempre, Scriviamo facendo appello all’art. 18, all’art. 21 e all’art. 28 della Costituzione della Repubblica Italiana, cercando di narrare fatti, e questa volta, lo specifichiamo.

- Fatti & Misfatti - 
Abbiamo preferito inserire qui questo nostro articolo. Poteva far parte della rubrica "Il Grido Se Tu" per le molteplici dichiarazioni del popolo montanaro giunte in redazione, cui ne riportiamo solo uno per il suo inequivocabile significato. Il resto è della Redazione, a supporto di documenti ricevuti in anteprima e in esclusiva. Ovviamente siamo qui per repliche, dichiarazioni, rettifiche. I N.O.C.
«A Monte un popolo è silente e anche la Prefettura; gli altri montanari mormorano e altri, molti di più, parlano, pretendendo risposte e chiarezza». È lo sfogo di molti montanari che, l’indomani e dopo aver letto alcuni documenti comunali, ha voluto far conoscere alla stampa. Che a Monte Sant’Angelo vi sia un popolo silente, da quanto si sa, è una forzatura che riguarda solo chi sostiene l’attuale forza politica governante. Questi non parlano, annuiscono, fanno spallucce e al massimo accennano, accondiscendendo incondizionatamente e senza critica costruttiva sempre per un like in più. L’altro parla, si lamenta, chiede e pretende risposte. E fa molto bene, perché la democrazia si nutre anche di risposte. Insomma, ciò che accade in ogni città, dove la politica entusiasma, nel bene e nel male, chi ha a cuore le sorti del proprio territorio. Tuttavia il silenzio in parte c’è e riguarda proprio chi dovrebbe opporsi nell’assise eletta, preposto a controllare prassi e deleghe, documenti, conferimenti, decisioni e azioni.

Il settembre montanaro pare sia iniziato con il brusio popolare. Prima con la gestione della viabilità dovuta alla chiusura della strada Panoramica per lavori in corso, ma questo è argomento che verrà approfondito a giorni, poi nel segno delle parcelle da pagare a professionisti esterni, frutto di incarichi comunali. Su quest’ultima ci soffermeremo. Professionisti locali debitamente da pagare per il lavoro svolto, da esterni appunto, per essersi aggiudicati la direzione di lavori, coordinamenti di sicurezza, progettazioni varie, di alcuni appalti pubblici. Lavori conferiti regolarmente, scegliendo professionisti da short list in precedenza stilate. Tutto regolare. Nulla da eccepire sul metodo e sui criteri di scelta. Tutto fatto alla luce del sole, con nomi, cognomi, con criteri al ribasso, appunto, per ridurre i costi e perciò il peso fiscale sugli stessi concittadini.

A Monte pochi sapevano che il Comune, in particolare l’Ufficio Tecnico del settore Gestione del Territorio, il cui responsabile è l’Arch. Giampiero Bisceglia, tra il 2 e il 3 settembre 2019 ha autorizzato alcuni pagamenti a professionisti che hanno lavorato per dei lavori. Nel caso si parla di esiti di gara dell’8 agosto 2019, per il “completamento del campo polivalente coperto nel comparto C1/1 il Galluccio e messa in sicurezza della viabilità di accesso”; per il “collegamento tra corso Giannone e via L. Zuppetta al fine di migliorare la sicurezza dell’area mercatale e nuova ubicazione dei bagni pubblici”; per la “stabilizzazione di un tratto della falesia in Macchia frazione di Monte Sant’Angelo/Mattinata, all’altezza dello Schiuditoio della ditta Algesiro s.r.l.” e di quella del 2 settembre 2019 per “sistemazione e ampliamento della strada litoranea Manfredonia/Mattinata, in località Macchia frazione di Monte Sant’Angelo, in ambito del contratto d’area”. Pagamenti, come detto, di parcelle che rispettano tutti i canoni legali, burocratici e amministrativi che un Comune deve ottemperare.

Peccato che chi riceverà le parcelle risponda a nomi familiari nell’ambito comunale. E anche fin qui tutto regolare poiché sono parte di short list debitamente e legalmente stilate.

E allora perché questa analisi sui nomi e non sulla procedura, che è regolarissima?

L’arcano risponde, giacché interrogati chi dovrebbe fornire risposte a malapena rende pubblici i documenti che attestano le somme commisurate e inequivocabilmente i nomi degli intestatari. Documenti ricevuti da chi ha a cuore le sorti di Monte e pubblicati, poiché pubblici, in modo da farli leggere a tutti i montanari, a volte ignari di ciò che accade nel Palazzo. E noi facciamo i nomi solo perché sono riportati su tutte le determinazioni che sono pubblicate all’albo on line del Comune di Monte Sant’Angelo.

I documenti, sempre a firma dell’Arch. Giampiero Bisceglia, Capo Settore Gestione del Territorio, riportano nero su bianco persone vicine all’attuale Amministrazione comunale. Parcelle pagate all'Arch. Matteo Quitadamo che era collega di studio dell’attuale Sindaco Pierpaolo d'Arienzo, al Geom. Michele Guerra collega di studio della sorella di Generoso Rignanese, attuale Assessore comunale e Consigliere provinciale del PD, all'Arch. Elio Conte che collaborava con il Sindaco d'Arienzo e all'Arch. Antonio Ciccone collega di studio dello zio di Pierpaolo d'Arienzo. 


Tutti professionisti locali, giustamente inseriti in una short list che, senza preclusi retropensieri perché premiare il lavoratore locale è sempre un pregio, ma che sono molto vicini a chi amministra Monte Sant’Angelo. Nessuna accusa, ovviamente. Ma la “familiarità” (nel suo significato puramente lessicale) amicale è talmente palese e vicina che chi voglia speculare su tal fatti non perderebbe tempo. E ora non si dica, o si gridi ai quattro venti, che ancora una volta si traccia un profilo familiare –parentale nel caso- piuttosto che di amicizia o confidenziale (di familiarità, appunto) più che sostanzialmente tecnico: se queste persone sono interlacciate tra loro che colpe ha chi le rende pubbliche a mezzo stampa?

Del resto in un paese di meno di 13mila abitanti tutti si conoscono e molti sono parenti. Eppure qui il giro è molto stretto e tra la popolazione i dubbi sorgono e vanno spiegati e maggiormente fugati se la trasparenza, con la legalità, è la mission di chi governa Monte. A qualcuno potrebbe sorgere la perplessità che questi professionisti esterni abbiano avuto il beneplacito del Capo Settore, ovviamente seguendo a menadito le procedure e le leggi. E qui sempre tutto regolare per legge.

La legge prevede anche che il conferimento dei lavori, sotto una soglia retributiva massima, possano essere conferiti direttamente, senza short list; ciò, però, da quanto si sa, non è prassi del Comune di Monte Sant’Angelo. Ed è qui che nel popolo s’insinua il germe del dubbio: creare short list adeguatamente riempite di nomi, cognomi, aziende, del luogo e vicine anche a chi decide. Short list di terne dove uno è del luogo, altri no. È tutto nero su bianco. Basta consultare l’Albo Pretorio per leggere questi nomi e le scelte fatte fino a ora.

Monte Sant’Angelo, come disgraziatamente è noto, viene da una commissariamento per presunte infiltrazioni mafiose. Una storia da dimenticare e che nel contempo ha il dovere di restituire dignità, onorabilità e candidabilità a chi è stato accusato senza un briciolo di prove, senza un avviso di garanzia, senza porre in essere e portare davanti ai giudici altre persone, non politiche, che oggi continuano a lavorare in quel comune. A quel tempo si pose l’attenzione sulle “cuginanze”, escogitate dalla politica e rimarcate da Governo e Prefettura, che non c’erano e mai ci sono state. Oggi, con queste carte, si potrebbe parlare di vicinanze amicali montanare di chi lavora in studi tecnici vicini a chi governa. Ma è un pensiero che non si vuol lambire. Ma il popolo montanaro mormora e non va sottovalutato.

Spesso non si dà peso a determinati fatti. Ma se si ripetono il popolo ne parla e si chiede se le pieghe della legalità siano ingrigite da avvenimenti che rasentano borderline la stessa prassi legale.

Ovviamente qui nessuno accusa chi doverosamente ha avuto le parcelle, né tantomeno chi ha affidato i lavori e chi amministra. Ma la gente, si ripete, mormora e va erudita e maggiormente fugata da pensieri clientelari.

Di “colletti bianchi” i comuni son pieni, alcuni sono grigi e altri unti da prassi perifericamente insidiose, che in un niente cagionano la povertà economica del territorio, a sottostare a regole non democratiche, a obbligare togati a intervenire. Un Antigone che vuol insegnare la moralità non lo vorrebbe nessuno ma c’è e detta regole laddove c'è tanto bisogno di veri dottori della scienza politica, anche per superare la ragion di Stato che a seconda del colore indirizza istituzioni e prefetture, che dovrebbero supervisionare e controllare documenti dove il confine tra conoscenze e amicizie è talmente sottile che si mimetizza nei meandri della politica, della gestione della Res Publica, tra le carte approvate e poco conosciute.

 N.O.C.
Redazione ©NOCPress all rights reserved

Nessun commento:

Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.