CORRUZIONE: ITALIA al 52° posto nella classifica elaborata da TRANSPARENCY - NOC Press

CORRUZIONE: ITALIA al 52° posto nella classifica elaborata da TRANSPARENCY




TRANSPARENCY INTERNATIONAL è un’organizzazione internazionale non governativa che si occupa della corruzione, non solo politica.

Nata nel 1993, con sede centrale a Berlino, nel 1995 ha sviluppato l’Indice di Corruzione percepita, CPI (Corruption Perception Index), stilando una classifica che viene aggiornata e pubblicata ogni anno.

L’indagine ha coinvolto 180 Paesi dislocati in tutti i Continenti e la valutazione ha preso in considerazione 13 parametri e delle interviste a esperti del mondo degli affari, attribuendo un punteggio su una scala che va da 0 a 100.

Nella classifica mondiale i paesi che si aggiudicano il podio sono: Danimarca (88 su 100), Nuova Zelanda e Finlandia.

Sono i paesi che in effetti possiedono le legislazioni più avanzate in fatto di accesso all’informazione, apertura e trasparenza dell’Amministrazione Pubblica.

Agli ultimi posti troviamo: lo Yemen al 176esimo posto, la Siria al 178 e all’ultimo posto con un punteggio di 12 su 100, la Somalia.

L’Italia ha mantenuto lo stesso punteggio del 2019, 53 su 100, ma di fatto ha perso una posizione rispetto allo scorso anno piazzandosi al 52° posto.

Nella foto l’Italia resta arancione, mentre il rosso indica i Paesi con situazioni più compromesse.


L’Italia dopo un trend positivo grazie al quale aveva guadagnato 11 punti dal 2012 al 2019 ha segnato un rallentamento.



Situazione in Europa
: se valutiamo la classifica rispetto ai paesi membri dell’Unione Europea, ci collochiamo al 20° posto.

Tuttavia Transparency riconosce all’Italia un cambio di passo. Più trasparenza nell’accesso agli atti della Pubblica Amministrazione. Approvata una disciplina a tutela dei whistleblower. Maggiore trasparenza nei finanziamenti ai partiti e inasprimento delle pene per alcuni reati grazie alla legge anticorruzione del 2019.



La Danimarca è al primo posto sia tra i Paesi Europei, sia tra quelli membri dell’Unione Europea.

La media dei Paesi appartenenti all’Europa si attesta su 64. In coda troviamo con un punteggio di 44 Bulgaria, Ungheria e Romania.

Gli stessi Paesi occupano il posto n. 69 nella classifica mondiale..

Tuttavia è bene evidenziare che la Bulgaria è migliorata tantissimo negli ultimi otto anni scalando 16 posizioni a livello mondiale.

Ci sono invece Paesi che scendono in classifica, evidenziando un peggioramento, Tale è il caso della Bosnia Erzegovina che è scesa di 7 posti. Tra le motivazioni che hanno determinato questo peggioramento c’è sicuramente una cattiva gestione della pandemia. Nel Paese risultano numerose violazioni di diritti umani e del lavoro nonché presunti appalti illegali nella fornitura di apparecchiature sanitarie.

Tuttavia il report di Transparency evidenzia che nella realtà gli episodi di corruzione avvengono in tutti i Paesi, anche in quelli più virtuosi.

Un esempio, lo scandalo che ha coinvolto la filiale estone dell’Istituto bancario della Danimarca: la Danske Bank, con un riciclaggio di 230 miliardi di dollari.


Il Continente Africano è quello che soffre di più con un punteggio medio di 32 e tra l’altro non si registrano miglioramenti negli ultimi anni.

Tuttavia anche qui ci sono esempi positivi come le Seychelles con un punteggio di 66, il Botswana con 60 e Capo Verde con 58.

Sono i Paesi del Sudafrica a soffrire di più, qui si assiste a prezzi eccessivi del costo della vita, a frodi e corruzioni nella gestione dei fondi di emergenza.

Il Continente Americano registra un indice basso degli Stati Uniti che realizza 67 su 100, l’indice più basso dal 2012.

Transparency ritiene gravi il licenziamento degli ispettori generali che avevano scoperto casi di corruzione nelle operazioni governative. E grave è stato ritenuto l’intervento dell’ex presidente Donald Trump nel fare pressione sui funzionari elettorali per ottenere il riconteggio dei voti.


Buono invece il punteggio dell’Uruguay con 71. All’opposto il Venezuela, che in effetti sta vivendo un momento molto difficile con un alto tasso di corruzione amplificato dalla gestione dei fondi sanitari.

In Asia i Paesi che si collocano più in alto sono HongKong con 85 su 100 e Singapore con 77.
Da registrare il percorso che ha fatto l’Armenia che con un punteggio di 49 si colloca al 60esimo posto della classifica avanzando di 15 posizioni grazie ad un programma di riforme che hanno avuto come obiettivo la lotta alla corruzione.
Invece agli ultimi posti troviamo la Cambogia con 21 su 100 e la Corea del Nord con 18 su 100.


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