Casentino (Ar): Chat Whatsapp di adolescenti con pedopornografia - NOC Press

Casentino (Ar): Chat Whatsapp di adolescenti con pedopornografia






Sembrava una chat come tante altre. Era nata nel novembre del 2019 con l’obiettivo di organizzare l’ultimo dell’anno, e infatti era chiamata “Capodanno 20K20”, e la chat era stata creata da un gruppo di ragazzi minorenni, anche su telegram.

Solo che non era una chat normale, al suo interno circolavano immagini pedopornografiche e video di stupri e abusi sessuali anche su bambini.

Indagati sono 4 ragazzi tra i 14 e i 16 anni.

Le indagini hanno preso l’avvio grazie ad una segnalazione da parte del padre di un ragazzo che aveva individuato il gruppo all’interno del cellulare del figlio e aprendolo si è trovato di fronte un video pedopornografico, dove vi era un rapporto promiscuo tra più bambini e bambine, forse girato in Sud America. In pratica il video era stato girato all’utenza da uno dei partecipanti all’intero gruppo.

Le indagini del Nucleo Operativo della compagnia di Bibbiena (Ar) si sono indirizzate nel risalire all’identità dei partecipanti del gruppo e in un primo momento a colui che aveva inoltrato il video.

Subito scattata la perquisizione nell’abitazione del minorenne con il sequestro dello smartphone più altri supporti informatici per procedere alla loro analisi.

E’ stato individuato un altro video dello stesso tenore, ma non solo.

Intanto i carabinieri per il momento, non hanno escluso che poi questi video siano circolati in altri gruppi, anche di ragazzi residenti in altri posti.

Il 14enne è stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Firenze, per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.

Ma l’indagine ha permesso di individuare altri 3 ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni a cui sono stati sequestrati smartphone e altri supporti informatici.

Oltre ai video pedopornografici, sono stati rinvenuti altri video con teste mozzate di uomini e animali, mutilazioni, stupri di bambini, un materiale veramente raccapricciante che veniva guardato come se si fosse all’interno di un videogioco.

Alcune immagini venivano anche trasformate in stickers, emoticon per rispondere ai messaggi.

Tutto ciò fa capire come a volte non ci si renda perfettamente conto di cosa si stia facendo o comunque della superficialità con cui si inoltrano video e altri materiali.

L’Arma dei carabinieri lancia un messaggio forte ai genitori di vigilare.

Il territorio, la tranquillità della valle del Casentino non è sicuramente garanzia di essere al riparo da problematiche che si è portati a pensare appartengano a realtà degradate delle periferie urbane o comunque riferibili a centri più grandi - spiega l'Arma dei carabinieri - Emerge anche in questo contesto un disagio che i giovanissimi cercano di colmare con il ricorso a contenuti multimediali forti, illegali, non rendendosi forse nemmeno conto che commettono reati gravissimi. È necessaria una costante, pronta, sinergia tra i genitori e le istituzioni, la scuola, le forze di polizia. L’Arma dei carabinieri promuove a livello locale costanti progettualità in direzione del mondo della scuola che hanno come tematica anche il corretto uso della rete e dei social".

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