Marte: in orbita la sonda cinese Tianwen-1
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Foto: Marte fotografato dalla sonda cinese Tianwen 1 durante l'avvicinamento al pianeta (fonte: CNSA/CASC) |
Dopo che durante la scorsa giornata è arrivata su Marte la sonda Hope degli Emirati Arabi, raggiunge Marte anche la missione spaziale cinese Tianewn-1, segnando il primo successo nella storia della Cina nell’esplorazione del pianeta.
Tianwen-1 comprende una sonda (orbiter) destinata a rimanere in orbita intorno a Marte e un robot automatico (rover) che, se tutto procederà come previsto, il prossimo maggio raggiungerà il suolo marziano.
L’inserimento nell’orbita marziana è avvenuto nelle prime ore del pomeriggio e secondo l’Agenzia spaziale cinese tutto si è svolto come da programma.
Lo conferma l'agenzia Xinhua, riportando una nota dell'Agenzia spaziale cinese (Cnsa). La Cina diventa così la sesta potenza a raggiungere Marte dopo Usa, ex Urss, Agenzia spaziale europea, India ed Emirati Arabi.
Nei prossimi giorni, la sonda modificherà parzialmente la propria orbita e inizierà a compiere alcune osservazioni del pianeta. In primavera inoltrata, dovrebbe poi essere il turno del rover, che dopo aver raggiunto il suolo marziano avvierà le esplorazioni.
La missione Tianwen-1, il cui nome significa 'ricerca della verità celeste', era stata lanciata lo scorso 23 luglio approfittando della finestra temporale in cui Marte si trovava in posizione favorevole rispetto alla Terra (evento che si verifica ogni 26 mesi): per questo motivo Tianwen era partita a pochi giorni di distanza dalla sonda Hope degli Emirati Arabi e dalla missione Mars 2020 della Nasa (quest'ultima dovrebbe arrivare sul Pianeta Rosso il 18 febbraio).
Quello di Tianwen-1 è il secondo lancio di un veicolo cinese diretto a Marte. Il primo risale al 2011: la sonda Yinghuo-1 andò perduta con il fallimento della missione russa Phobos-Grunt, che non riuscì a immettersi in orbita e rientrò poi nel Pacifico nel gennaio 2012.
Questa volta la Cina ha dimostrato di aver acquisito le capacità necessarie per raggiungere Marte, ma non solo: è anche la prima potenza a dispiegare un orbiter, un lander e un rover in un'unica missione su Marte.
L'obiettivo è studiare l'atmosfera, la struttura interna e la superficie del pianeta, con una particolare attenzione alle tracce di acqua e a eventuali segnali di forme di vita.
L'orbiter dovrebbe rimanere operativo in orbita per circa due anni, mentre il rover a energia solare dovrebbe funzionare per circa 90 giorni.
A oggi solamente gli Stati Uniti sono riusciti a far atterrare alcuni rover sulla superficie marziana, superando le grandi difficoltà nel gestire l’atterraggio di robot così ingombranti con procedure automatiche.
Un successo della Cina sarebbe un’ulteriore dimostrazione del salto di qualità del programma spaziale cinese degli ultimi anni, che a fine 2020 ha permesso di raggiungere la Luna con un robot per prelevarne alcuni campioni, poi riportati sulla Terra.
Il prossimo 18 febbraio, intanto, toccherà alla NASA fare arrivare intero sul pianeta il suo nuovo rover Perseverance, molto più grande e con più strumentazioni rispetto a quello dell’esordio cinese su Marte.
Questo febbraio sarà un mese davvero interessante per le missioni marziane poiché ben 3 nazioni hanno approfittato dell'ottima finestra di lancio apertasi tra luglio e agosto dello scorso anno per dare il via a 3 diverse missioni.
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