Agrigento: Girgenti acque, un maremoto che rischia di travolgere imprenditori, funzionari, politici
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Foto: Ansa |
I Militari dell’Arma dei Carabinieri e della Tutela per l’Ambiente, della Guardia di Finanza e personale della Direzione Investigativa Antimafia, hanno eseguito una serie di misure cautelari personali nei confronti di un “sodalizio criminale dedito alla commissione di una pluralità di illeciti”.
Al centro della vicenda, la società per azioni Girgenti Acque, gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento, destinataria di certificazione interdittiva antimafia nel novembre del 2018.
Eseguito un provvedimento di fermo, su ordine della Procura della Repubblica di Agrigento (procuratore aggiunto Salvatore Vella e sostituti procuratori Antonella Pandolfi, Sara Varazi e Paola Vetro, coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio), che ha portato alla cattura di otto persone.
Complessivamente sono 84 le persone indagate e per 50 delle quali la Procura si appresta a notificare avviso di conclusione delle indagini preliminari. Per i fermati si attende adesso la decisione del Gip sulla convalida dei fermi e sulla richiesta di emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
I fermati sono:
Marco Campione, 60 anni, ex presidente di Girgenti Acque;
Pietro Arnone, 58 anni, amministratore unico di Hydortecne;
Calogero Patti, 53 anni, dipendente di Girgenti Acque;
Angelo Piero Cutaia, 51anni, direttore amministrativo di Girgenti Acque;
Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale Girgenti Acque;
Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico Hydortecne;
Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione Girgenti Acque;
Igino Della Volpe, 63 anni, membro del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque.
Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale
Il provvedimento urgente è stato motivato per il concreto rischio di fuga degli indagati, e segue a ruota un provvedimento di chiusura delle indagini preliminari inviato due mesi fa al Gip del Tribunale di Agrigento, con contemporanea richiesta di una trentina di misure cautelari. Richiesta che ancora oggi attende le decisioni del Gip.
Tra gli altri indagati figurano imprenditori, professionisti, politici di rilievo nazionale, funzionari pubblici con responsabilità di vertice e appartenenti alle forze dell’ordine.
La dichiarazione di fallimento di Girgenti Acque una decina di giorni fa è stata per il Procuratore un elemento che ha portato all’accelerazione dell’operazione, così come la concreta possibilità di fuga da parte dei fermati, possibilità emersa dalle indagini.
Secondo l'accusa, le indagini avrebbero "permesso di accertare l'esistenza di una associazione a delinquere che operava in seno alla governance della società Girgenti Acque Spa". "Al vertice del sodalizio criminale - scrive la Procura di Agrigento - l'imprenditore Marco Campione, già presidente del Cda di Girgenti Acque e amministratore di fatto delle società 'Gruppo Campione'".
Le indagini condotte dalla polizia giudiziaria hanno coniugato classiche procedure investigative d'intercettazione, telefoniche, ambientali e di servizi di osservazioni, controllo e pedinamento, ad un'attenta attività di verifica di bilanci societari e flussi finanziari.
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