Mostre: dal 23 giugno Banksy al Castello di Otranto fino a settembre - NOC Press

Mostre: dal 23 giugno Banksy al Castello di Otranto fino a settembre

Una delle celebri opere dell'artista.



La mostra "BANKSY al Castello 2002 2007 prints selection. An Unauthorised Exhibition", con serigrafie originali dello street artist internazionale, forse il più noto, apre martedì 23 giugno al Castello Aragonese di Otranto (preview per la stampa lunedì 22 alle 19:00), ideata da Lorenzo Madaro e curata da Stefano S.Antonelli e Gianluca Marziani per MetaMorfosi e MostreLab, ospite il Comune.

Esposta fino al 19 settembre, la mostra riapre lo spazio al pubblico dopo la pandemia, proponendo anche le due vere e proprie icone della produzione dell’artista britannico, Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, e Love is in the Air, lo stencil che raffigura un giovane che lancia un mazzo di fiori.

Banksy, precisa il Comune di Otranto online, non è coinvolto ma è stato informato dell'esposizione. Molte opere dello street artist sono visibili sul proprio sito https://www.banksy.co.uk


La mostra è prodotta e organizzato da MetaMorfosi Associazione Culturale e MostreLab e promosso dal Comune di Otranto, il percorso espositivo resterà fruibile fino al 19 settembre. In mostra le serigrafie originali dell’artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo.

“Originario di Bristol, nato intorno al 1974, identità nascosta fin da subito, inquadrato nei confini generici della street art, Banksy rappresenta il più grande artista globale del nuovo millennio - spiegano i curatori della mostra Stefano Antonelli e Gianluca Marziani. - Banksy incarna la miglior evoluzione della Pop Art originaria, il primo ad aver connesso le radici del pop, la cultura hip hop, il graffitismo anni Ottanta e i nuovi approcci del tempo digitale”.

Ma, nella selezione delle opere, anche altri tasselli fondamentali del percorso creativo di Banksy. Tra questi la Virgin Mary, conosciuta anche come Toxic Mary, una serigrafia su carta del 2003 che, secondo alcuni, rappresenta una dura critica di Banksy al ruolo della Religione nella Storia. 

C’è poi la serie dei ratti, animali metropolitani tra i più iconici per l’artista britannico, (Get Out While You Can; Gansta Rat Love) realizzati con spray e acrilici su compensato dopo il 2000. «Un nucleo di messaggi immediati che, affrontando i temi del capitalismo, della guerra e del controllo sociale, mette in scena le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo - spiegano ancora i curatori. - Per la prima volta una mostra esamina e analizza le immagini originali di Banksy all’interno di un quadro semantico esaustivo che ne veicoli origini, riferimenti, relazioni tra gli elementi, implicazioni e piani di pertinenza”.

Si continua con la serigrafia Barcode (2004), la prima immagine in cui Banksy utilizza il codice a barre, che poi sfrutterà in altre opere; Laughnow (2003), con uno dei soggetti ricorrenti, la scimmia, usata per testimoniare l’arroganza dell’uomo nei confronti di altre specie viventi; che ritorna in Monkey Queen (2003), la regina Elisabetta II con il volto da scimmia, apparsa per la prima volta dipinta a stencil sul finestrone centrale del Chill Out Zone, un club londinese.

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