“Tiguan”: la Guardia di Finanza blocca un contrabbando di tabacco
La Guardia di Finanza di Rieti, con il supporto - in co-delega - dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Direzione Antifrode e Controlli di Roma, ha eseguito un’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare nei confronti di 12 soggetti, tutti indiziati di appartenere ad un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando, di carattere transnazionale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avezzano (AQ).
I 12 soggetti coinvolti sono residenti in Abruzzo (5), Umbria (3) e Campania (1), oltre a tre soggetti di nazionalità siriana, e l'ordinanza ha consentito ai finanzieri e ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane di sottoporre a sequestro penale ulteriori 3.600 Kg di tabacco lavorato e non sottoposto ad accisa, rinvenuti presso una delle aziende di tabacchi coinvolte nell’indagine.
L’operazione nasce da un’autonoma attività info-investigativa avviata nei mesi scorsi dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rieti, nell’ambito della quale si apprendeva dell’esistenza, nel territorio reatino, di un canale di fornitura di sigarette artigianali di contrabbando alimentato da soggetti con base nel vicino Comune di Avezzano (AQ).
La successiva attività di indagine delegata alle Fiamme Gialle reatine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Avezzano nella persona del Sostituto Procuratore dott. Maurizio Maria Cerrato, consentiva di individuare l’esistenza di un’articolata associazione a delinquere, che distoglieva dai canali commerciali aziendali ingenti quantitativi di tabacco, destinandolo ai complici e contrabbandieri avezzanesi, per la successiva lavorazione in sigarette e/o in tabacco trinciato da fumo.
Nel corso delle indagini, si accertava, inoltre, che il sodalizio stava avviando un nuovo redditizio ed innovativo progetto criminale, consistente nella creazione, sempre nel comune di Avezzano (AQ), di una fabbrica clandestina di melassa di tabacco per narghilè (c.d. “shisha”), destinata a produrre decine di tonnellate l’anno di prodotto da immettere, in contrabbando, sia nel mercato nazionale che estero. L’opificio clandestino, allestito con costosi macchinari nonché dotato di sofisticati sistemi di video sorveglianza tesi a rilevare avvicinamenti sospetti delle forze dell’ordine, veniva reso operativo con l’impiego di “tecnici” di origine mediorientale, detentori di un vero e proprio segreto di fabbricazione gelosamente custodito, appositamente assoldati dai promotori/imprenditori dell’associazione criminale per coordinare e supervisionare la produzione del primo ingente carico.
Il tempestivo intervento in flagranza dei finanzieri del Nucleo P.E.F. di Rieti presso il laboratorio, ha consentito di sottoporre a sequestro circa 3.440 kg di melassa di tabacco per narghilè, già pronta per essere immessa sul mercato nazionale ed europeo, per un complessivo valore -al dettaglio- di oltre 3 milioni di Euro, ulteriori kg. 400 circa di tabacco trinciato e di migliaia di sigarette artigianali già confezionate, nonché macchinari industriali del valore di circa 500.000 Euro e prodotti chimici -quali glicerina vegetale e sciroppi dolcificanti- per oltre 1500 kg., con il deferimento all’Autorità Giudiziaria di tre “basisti”.
L’accisa evasa dall’organizzazione criminosa ed allo stato accertata dai finanzieri è pari a circa 3.500.000,00 euro, mentre il tabacco consumato “in frode” è di oltre dieci tonnellate.
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