In arrivo un’intensa tempesta geomagnetica
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La tempesta geomagnetica in arrivo è stata prevista a seguito di un brillamento solare avvenuto il 28 ottobre e catturato dal Solar Dynamics Observatory, telescopio spaziale della NASA. Per effetto di un intensa attività del Sole, particelle solari sono state lanciate nello spazio con una bolla di plasma magnetizzato che si sta muovendo verso la Terra. L’incontro di questo plasma con il campo magnetico terrestre darà luogo alla tempesta geomagnetica.
Infatti, il 28 ottobre 2021, il Sole ha emesso un notevole brillamento con un picco alle 17:35 (ora italiana). Il Solar Dynamics Observatory della Nasa, che osserva costantemente il Sole a 36mila chilometri dalla superficie terrestre, ha catturato l’immagine dell’evento che vi proponiamo in copertina.
I brillamenti solari sono potenti esplosioni di radiazioni che, fortunatamente, non riescono ad attraversare l’atmosfera terrestre. Tuttavia, se abbastanza intense, possono disturbare l’atmosfera nello strato in cui si propagano i segnali Gps e quelli impiegati nelle telecomunicazioni.
Nel tardo pomeriggio del 28 ottobre il Sole ha emesso un brillamento solare di classe X1.0, ossia molto intenso. Il rilascio impulsivo di energia ha prodotto lampi di fotoni a diverse lunghezze d'onda, e ha accelerato una bolla di plasma magnetizzato il cui arrivo sulla Terra è previsto per il 30 ottobre. «Comprimerà il campo geomagnetico e inietterà particelle energetiche nella magnetosfera terrestre, causando una tempesta geomagnetica intensa e aurore polari», commenta Mauro Messerotti dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica).
I brillamenti solari sono classificati in cinque classi di potenza a seconda della loro luminosità. In ordine crescente di potenza sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente ed è ulteriormente suddivisa in 9 classi, numerate da 1 a 9. La classe X è la più potente e ha un flusso pari a 10−4 W/m2.
Il brillamento in questione è stato classificato di classe X1, quindi si tratta di un evento molto intenso. All’inizio della settimana, dal tardo pomeriggio del 25 ottobre fino a metà mattinata del 26, una diversa regione attiva del Sole aveva mostrato brillamenti più contenuti ed espulsioni coronali di massa.
«Il Sole sta progressivamente aumentando il livello di attività, descritto dal numero di macchie solari, a una velocità superiore alla previsione, che indicava il prossimo massimo del Ciclo 25 nel mese di luglio 2025», commenta Mauro Messerotti, fisico solare all’Inaf di Trieste e senior advisor dell’Inaf per lo space weather. "Ciò è indicato dal fatto che si stanno formando gruppi di macchie solari sempre più estesi, con un numero elevato di macchie e con una notevole complessità dei campi magnetici che le connettono. Le conseguenze potrebbero essere dei disturbi alle telecomunicazioni, alla radiofrequenze e ai sistemi satellitari Gps. È ancora presto, tuttavia, per conoscere l’entità di questi disturbi. Anche se secondo l’INAF – la tempesta geomagnetica dovrebbe avere una “intensità media".
"Noi sulla Terra", ha precisato Masserotti, "quasi non ce ne accorgeremo". A proteggerci dall’arrivo del campo magnetico generato dall’attività del Sole è la nostra atmosfera.
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