Dal 1° gennaio è sceso il limite per i pagamenti in contanti
Dal 1° gennaio, in Italia cambia la soglia del pagamento in denaro in contanti.
Infatti il limite passa dai 1.999,99 euro ai 999,99 per qualsiasi passaggio di denaro tra persone fisiche o giuridiche.
Di conseguenza non solo l’acquisto di un bene o la prestazione di un professionista ma anche una donazione o un prestito a un figlio per una cifra di almeno 1.000 euro dovrà essere giustificato ed effettuato con un tipo di pagamento tracciabile.
Come strumenti alternativi al contante ci sono: assegno, bonifico, addebito diretto, carte di pagamento, servizi di pagamento via Internet (e-payments) o su dispositivi portatili (m-payments).
La nuova soglia di pagamenti in contanti deve essere rispettata non solo da chi paga ma anche da chi riceve il denaro: entrambi possono essere puniti nel caso in cui venga superato il limite di 999,99 euro.
La stretta sui contanti riguarda anche gli esercenti che, da oggi, dovranno accettare bancomat e carte di credito per qualsiasi spesa. Quindi non basterà più rispettare l’obbligo di avere il Pos: chi non lo utilizza pagherà una multa proporzionata al valore della transazione negata.
Fino a questo momento vi era l’obbligo di averlo, ma non la multa per chi non lo voleva usare.
Ora invece, il negoziante o il professionista che non dispone di un Pos o non lo usa verrà punito con una sanzione amministrativa di 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata.
Per fare degli esempio: chi non accetta di incassare un caffè da 1 euro con il bancomat, pagherà 30,04 euro di multa per ogni transazione negata, mentre chi rifiuta il pagamento elettronico di un pasto da 25 euro si vedrà arrivare una sanzione da 31 euro, e così via. Più alto è il valore del bene o del servizio acquistato, più aumenta l’importo della sanzione.
Nulla cambia, invece, per quanto riguarda invece prelievi e versamenti in banca, poiché non si tratta di trasferimenti di denaro tra due soggetti diversi ma di movimenti che interessano una sola persona. In pratica, sarà perfettamente lecito andare in banca a ritirare 1.500 euro: quello che non sarà più consentito è di utilizzarli tutti insieme per fare un solo pagamento. Potranno essere tenuti in casa per essere spesi un po’ alla volta entro la soglia stabilita.
Lo stesso vale per i versamenti. Poniamo il caso di chi ha ricevuto in contanti per la propria attività 500 euro, poi 400 euro e poi ancora 600 euro. In totale, 1.500 euro che possono essere versati insieme sul proprio conto corrente.
Non viola le regole sull’uso dei contanti nemmeno fare 'un po’ e un po’', cioè fare un pagamento di almeno 1.000 euro utilizzando sia il cash sia uno strumento tracciabile. Ad esempio, per pagare un servizio che costa 1.800 euro è permesso consegnare al professionista 900 euro in contanti e 900 euro con un assegno, con la carta di credito o con un bonifico. L’importante è che la somma in contanti resti sempre al di sotto del limite di 999,99 euro.
La sanzione per chi viola il nuovo limite è stata recentemente dimezzata da 2.000 a 1.000 euro, ma è a carico sia della persona che elargisce il denaro, sia di quella che lo riceve. Inoltre, se il pagamento è per la prestazione di un professionista, la multa parte da 3.000 e può raggiungere i 15.000 euro.
Da ricerche di mercato si evince che in Italia vi è stato un notevole aumento del cahless, e quindi un aumento più che considerevole delle transazioni digitali.
Secondo una analisi dell'Osservatorio di SumUp introdurre nuove tecnologie per il pagamento (47%), digitalizzare la propria attività (40%), modificare il proprio catalogo di prodotti (30%) sono infatti i principali cambiamenti che hanno messo in campo gli esercenti italiani tra il 2020 e il 2021 per reagire alle restrizioni e alle nuove abitudini da parte dei consumatori in seguito alla pandemia.
Tuttavia ancora molti consumatori esprimono dei dubbi circa la sicurezza dei pagamenti elettronici.
Se da una parte il provvedimento aiuterà a contrastare il nero, dall’altra aumentano le preoccupazioni per chi non si fida dei sistemi di pagamento elettronici. Tuttavia, con l’entrata in vigore della normativa Strong Customer Authentication (SCA) a partire da gennaio 2021, gli utenti potranno stare molto più tranquilli, anche quelli meno avvezzi all’utilizzo di sistemi informatici.
Tale normativa prevede infatti l’utilizzo della cosiddetta autenticazione a due fattori. Quindi, prima di effettuare un pagamento, bisogna fornire un “doppio consenso” per renderlo effettivo. Tipicamente, si tratta di adoperare contemporaneamente due strumenti fra:
• password e PIN
• un token hardware o uno smartphone
• autenticazione biometrica
In sostanza, per autorizzare il pagamento occorre inserire contemporaneamente una password e un PIN generato da un’app di autenticazione, oppure un PIN e l’impronta digitale, e così via. Sopra i 500 euro la SCA è obbligatoria, ad eccezione dei bonifici.
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