Foggia. [VIDEO] Ragazzino festeggia esplodendo colpi di pistola “quest è na’ barzllett”, emulando una scena dello scorso Capodanno
L’emulazione è da sempre l’azione più compiuta dai bimbi e dai ragazzi. Non è da meno quella che rappresenta scene efferate, d’azione, di guerra, di pistolettate, luoghi comuni che sono anche incentivi per la vendita di armi giocattolo e a salve.
Ricordate lo scorso Capodanno, quando Foggia “n’neje na’ barzllett…” (“non è una barzelletta”)? Quest’anno si è ripetuta. A farlo è stato un ragazzino, emulando quella dell’anno scorso, esplodendo in aria quattro colpi d’arma da fuoco con una pistola, risultata dopo i controlli delle Forze dell’ordine, a salve e dicendo “quest è na’ barzllett”. Una scena che ricorda anche quella avvenuta, sempre lo scorso anno, che augurava “Buon anno a tutta la malavita di Foggia”.
Esempi riprovevoli, criminali, vergognosamente censurabili per una città che vorrebbe riprendersi la propria identità, democrazia, libertà e vivibilità purtroppo maldestramente minata dalla “società” foggiana, da bande impazzite di giovani criminali e baby-gang.
Il fatto è accaduto nella notte di San Silvestro, in pieni festeggiamenti e botti, in via Tripoli, a Foggia, nei Quartieri Settecenteschi.
Il video, ormai sulle chat di whatsapp di centinaia di foggiani, è noto. E lo è stato fin da subito anche per le Forze dell’ordine che hanno avviato controlli, verificando immediatamente i colpi esplosi risultati a salve, come l’arma. Sui social, in particolare su Facebook, non sono mancati commenti inquisitori, molti post che giustamente denunciano il degrado e la maleducazione, anche impudenti che andrebbero, per educazione e per distinguersi da chi festeggia con armi da fuoco, rivolti con un linguaggio appropriato, che denotano rabbia e disgusto. E ci stanno tutti…
Sul caso se n’è discusso in città tra la gente, che avrebbe preferito dimenticare quella scena dello scorso anno, che tra l’altro ha contribuito fattivamente alle indagini che hanno determinato lo scioglimento per mafia del comune di Foggia, con l’indagine della Procura di Foggia con l’inchiesta ribattezzata da questa testata “Affari in Comune”. Invece è ritornato come un fulmine a ciel sereno, per mano di un minore, cosa molto più grave, che al semplice petardo, seppur pericoloso, ha scelto una pistola a salve.
Un gesto deplorevole, degno della più assoluta censura, che deve far riflettere la comunità, dapprima chi lo ha educato, che seppur penalmente non sarà perseguito, rimane eticamente e moralmente l’ennesima perdita di valori, malvagia formazione e cattiva educazione.
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