Allarme Spaziale: l’Asteroide 2024 YR4 punta la Terra? Gli scienziati monitorano il rischio - NOC Press

Allarme Spaziale: l’Asteroide 2024 YR4 punta la Terra? Gli scienziati monitorano il rischio

 

Immagine generata con AI (Intelligenza Artificiale)


Scoperto un nuovo asteroide: la comunità scientifica in allerta


Alla fine del 2024, gli astronomi hanno individuato un nuovo asteroide potenzialmente pericoloso per la Terra. Si chiama 2024 YR4 e ha un diametro stimato tra 40 e 100 metri, una dimensione sufficiente a provocare danni significativi in caso di impatto. Sebbene la probabilità di collisione sia attualmente bassa, circa 1 su 83, ovvero l'1,2%, la comunità scientifica ha avviato un attento monitoraggio per analizzarne il percorso orbitale con maggiore precisione.

L’eventuale impatto, secondo le prime simulazioni, potrebbe generare un’esplosione paragonabile a quella dell’evento di Tunguska del 1908, quando un oggetto celeste esplose nell’atmosfera sopra la Siberia, abbattendo milioni di alberi su un'area di oltre 2.000 km². Oppure, se l’asteroide dovesse raggiungere il suolo, potrebbe formare un cratere di circa un chilometro di diametro, con conseguenze potenzialmente devastanti a livello locale.

Cosa dicono gli esperti? Il rischio di impatto e le strategie di difesa

Nonostante l’allarme mediatico, gli scienziati invitano alla cautela: la probabilità di collisione è relativamente bassa e, con ulteriori osservazioni, potrebbe essere ridimensionata. "Ci troviamo nelle prime fasi del monitoraggio e dobbiamo ancora affinare i calcoli sulla traiettoria di 2024 YR4", spiega Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project.

Secondo l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), il rischio verrà discusso nella prossima riunione dello "Space Mission Planning Advisory Group" dell’ONU, che si terrà a Vienna nei prossimi giorni. Qui si valuteranno eventuali contromisure da adottare nel caso in cui le probabilità di impatto non si riducano nei prossimi anni.

Tra le strategie ipotizzate dagli esperti figura l’uso di sonde spaziali per deviare l’asteroide, un’opzione già sperimentata con successo dalla NASA nel 2022 grazie alla missione DART, che riuscì a modificare la traiettoria dell’asteroide Dimorphos. Altri piani includono la possibilità di frammentare l’asteroide con esplosioni controllate o di alterarne la rotta attraverso l’uso di dispositivi di trazione gravitazionale.

La scoperta e il monitoraggio dell’asteroide

L’asteroide 2024 YR4 è stato individuato da un osservatorio in Cile grazie al programma ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System), un progetto internazionale volto alla sorveglianza di oggetti potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta. Quando è stato scoperto, si trovava a meno di 3 milioni di chilometri dalla Terra.

Al momento, si sta allontanando e si trova a circa 27 milioni di chilometri, una distanza che lo rende difficile da osservare. Tuttavia, nel 2028, tornerà a essere visibile, permettendo agli astronomi di raccogliere nuovi dati fondamentali per definire con maggiore precisione la sua traiettoria. L’ESA ha già predisposto una serie di osservazioni con telescopi avanzati, tra cui il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo Australe (ESO), per ottenere misurazioni più accurate.

Gli esperti avvertono che potrebbe essere necessario aspettare il 2028 per avere certezze assolute sul rischio di impatto. Fino ad allora, l’asteroide resterà nella lista degli oggetti sorvegliati.
Dobbiamo preoccuparci?

Ad oggi, la comunità scientifica resta vigile, ma senza lanciare allarmismi. La scoperta di nuovi asteroidi è un evento frequente, e nella maggior parte dei casi le probabilità di impatto si riducono man mano che vengono effettuate osservazioni più dettagliate.

L’umanità dispone oggi di strumenti più avanzati per monitorare e, se necessario, intervenire per proteggere il pianeta. Il caso di 2024 YR4 rappresenta un’importante opportunità per testare e sviluppare nuove strategie di difesa planetaria, una sfida che nei prossimi decenni potrebbe diventare sempre più rilevante.

Per ora, possiamo solo attendere e osservare. Il cielo continua a riservarci sorprese, ma la scienza è più pronta che mai a rispondere.

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