Assaltato portavalori sulla SS89. Fiamme, chiodi e pale meccaniche, tra San Nicandro Garganico e Apricena
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(una delle auto in fiamme sulla SS89 - fotogramma video facebook) |
Un inizio 2025 pugliese con il botto, quello avvenuto questa mattina intorno alle ore 11:30 sulla SS89, tra San Nicandro Garganico e Apricena.
Il buongiorno in stile paramilitare degli assaltatori ai portavalori non si è fatto attendere. Come a dire, quest’anno ritorniamo come al 2021 e 2022, e forse ancor di più, annate che hanno fatto tremare le statali pugliesi e in particolari quelle della Capitanata.
Un commando di almeno dieci persone, stando alle informazioni raccolte e anche fornite alla stampa, ha assaltato un portavalori blindato portando via il bottino, ancora da quantificare, soldi attesi dai vicini istituti di credito.
Dalle testimonianze sul posto stamani lì c’era l’inferno. Un assalto che ha messo a ferro e fuoco le carreggiate della SS89, che in quel tratto ha solo una corsia divisa dalla striscia bianca continua, bloccandola dapprima con catene, poi da due escavatori e infine da due auto date alle fiamme, per non permettere il transito di altri veicoli, creare confusione, rendere l’area non visibile dal fumo. Ma il tocco finale è sempre quello, strada cosparsa di chiodi a punte, questa volta a tre, in controtendenza a quella a quattro punte, utilizzate negli assalti precedenti. Il tutto, come avviene sempre, in meno di 90 secondi, i canonici tre minuti oltre i quali c'è la rinuncia. Questa volta pare ci abbiano messo 60 secondi, anche meno da quanto detto dai testimoni.
Particolari che hanno del comune con gli assalti del 2021 e 2022, con tecniche simili, forse della stessa scuola di quelli avvenuti e di chi li ha svolti, oggi molti di questi arrestati. Evidentemente le scuole andriesi e cerignolane hanno sfornato nuovi assaltatori che, tra l’altro, hanno sicuramente utilizzato strumentazioni sofisticate per eludere le frequenze radio delle forze dell’ordine e dei telefoni cellulari in zona. Come anche accorgimenti per sfuggire all’inseguimento e cattura, tecniche ampiamente descritte nei nostri articoli, ma censurate da chi in divisa non si presta ad ascoltare chi fa inchieste recandosi da chi assalta.
Questa mattina c’è stato chi ha assistito all’assalto, rimasto molto spaventato, definendolo spettacolare, chi lo ha subito definendolo l’inferno in Terra, e chi non è riuscito a giungere in tempo domandandosi perché accade sempre così. La risposta l‘abbiamo già data.
Il colpo è riuscito. Per fortuna che nessuno si è fatto male. Il portavalori è stato letteralmente sventrato dalla pala meccanica dell’escavatore che ha divelto il portellone del blindato, mentre i vigilantes si sono rifugiati all’interno del mezzo. Il tutto dopo che la banda ha esploso diversi colpi d’arma da fuoco in aria, per intimorire vigilantes e chi era in zona durante l’assalto. Un piano, come avviene quasi sempre, studiato nei minimi dettagli, come confermato dalle forze dell’odine giunte sul posto a colpo fatto. E con loro i Vigili del Fuoco che oltre a spegner le fiamme dei due veicoli incendiati, hanno dovuto bonificare la strada dai chiodi. Nel frattempo gli addetti dell’Anas hanno deviato la circolazione stradale sulla SS693 fino a fine bonifica e accertamenti della scientifica.
Le indagini sono in seno ai Carabinieri che stanno ascoltando chi era sul posto, verificando la via di fuga del commando, analizzando i vari video circolati sui social, perciò oggetto di indagine, e verificando come prassi presunti assaltatori.
Un commando di almeno dieci persone, stando alle informazioni raccolte e anche fornite alla stampa, ha assaltato un portavalori blindato portando via il bottino, ancora da quantificare, soldi attesi dai vicini istituti di credito.
Dalle testimonianze sul posto stamani lì c’era l’inferno. Un assalto che ha messo a ferro e fuoco le carreggiate della SS89, che in quel tratto ha solo una corsia divisa dalla striscia bianca continua, bloccandola dapprima con catene, poi da due escavatori e infine da due auto date alle fiamme, per non permettere il transito di altri veicoli, creare confusione, rendere l’area non visibile dal fumo. Ma il tocco finale è sempre quello, strada cosparsa di chiodi a punte, questa volta a tre, in controtendenza a quella a quattro punte, utilizzate negli assalti precedenti. Il tutto, come avviene sempre, in meno di 90 secondi, i canonici tre minuti oltre i quali c'è la rinuncia. Questa volta pare ci abbiano messo 60 secondi, anche meno da quanto detto dai testimoni.
Particolari che hanno del comune con gli assalti del 2021 e 2022, con tecniche simili, forse della stessa scuola di quelli avvenuti e di chi li ha svolti, oggi molti di questi arrestati. Evidentemente le scuole andriesi e cerignolane hanno sfornato nuovi assaltatori che, tra l’altro, hanno sicuramente utilizzato strumentazioni sofisticate per eludere le frequenze radio delle forze dell’ordine e dei telefoni cellulari in zona. Come anche accorgimenti per sfuggire all’inseguimento e cattura, tecniche ampiamente descritte nei nostri articoli, ma censurate da chi in divisa non si presta ad ascoltare chi fa inchieste recandosi da chi assalta.
Questa mattina c’è stato chi ha assistito all’assalto, rimasto molto spaventato, definendolo spettacolare, chi lo ha subito definendolo l’inferno in Terra, e chi non è riuscito a giungere in tempo domandandosi perché accade sempre così. La risposta l‘abbiamo già data.
Il colpo è riuscito. Per fortuna che nessuno si è fatto male. Il portavalori è stato letteralmente sventrato dalla pala meccanica dell’escavatore che ha divelto il portellone del blindato, mentre i vigilantes si sono rifugiati all’interno del mezzo. Il tutto dopo che la banda ha esploso diversi colpi d’arma da fuoco in aria, per intimorire vigilantes e chi era in zona durante l’assalto. Un piano, come avviene quasi sempre, studiato nei minimi dettagli, come confermato dalle forze dell’odine giunte sul posto a colpo fatto. E con loro i Vigili del Fuoco che oltre a spegner le fiamme dei due veicoli incendiati, hanno dovuto bonificare la strada dai chiodi. Nel frattempo gli addetti dell’Anas hanno deviato la circolazione stradale sulla SS693 fino a fine bonifica e accertamenti della scientifica.
Le indagini sono in seno ai Carabinieri che stanno ascoltando chi era sul posto, verificando la via di fuga del commando, analizzando i vari video circolati sui social, perciò oggetto di indagine, e verificando come prassi presunti assaltatori.
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