Corte Costituzionale decide: ammissibili 5 referendum. Respinto quello sull'autonomia differenziata.
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(fonte - Corte Costituzionale) |
La Corte costituzionale ha deciso lunedì in camera di consiglio i giudizi sull’ammissibilità dei referendum seguenti:
1) richiesta di referendum abrogativo denominata “Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”;
2) richiesta di referendum abrogativo denominata “Contratto di lavoro a tutele crescenti - disciplina dei licenziamenti illegittimi”;
3) richiesta di referendum abrogativo denominata “Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità ”;
4) richiesta di referendum abrogativo denominata “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;
5) richiesta di referendum abrogativo denominata “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.
In attesa del deposito delle sentenze, previsto nei prossimi giorni, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto ammissibili i quesiti referendari perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario.
Nel dichiarare inammissibile il referendum abrogativo sull’Autonomia differenziata delle Regioni, la Consulta rileva che «l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore. Il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’art. 116, terzo comma, della Costituzione; il che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale».
Il primo riguarda il tema cittadinanza, era stato promosso da diverse componenti tra cui Riccardo Magi il segretario di Più Europa e il quesito riguarda i tempi richiesti agli stranieri extracomunitari per ottenere la cittadinanza italiana.
Gli altri quattro referendum approvati dalla Corte costituzionale erano stati proposti dalla CGIL riguardano il mondo del lavoro.
Su questi referendum si potrà votare in primavera. La data precisa dev’essere ancora stabilita, ma sarà come stabilisce la legge una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno.
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