Emiliano denuncia la presidente Capone. FI: “Ai ferri corti per le poltrone". FdI: "Emiliano, autoritario e antidemocratico"
In merito all'esposto inviato dal Presidente Emiliano alla Procura di Bari, giungono due note dall'opposizione.
nota dei consiglieri regionali di Forza Italia Paride Mazzotta, Paolo Dell’Erba, Massimiliano Di Cuia, Francesco La Notte e Giuseppe Tupputi.
“Nessuno tocchi la macchina clientelare di Emiliano! Avevamo da subito stigmatizzato il modus operandi della maggioranza che, anche in occasione del bilancio di previsione, aveva preso la rincorsa per moltiplicare le poltrone e per far proliferare gli incarichi.
Una volontà così forte che il presidente Emiliano ha ritenuto di compiere un gesto estremo pur di tutelare gli appetiti clientelari utili a fini elettorali: ha denunciato il presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, “rea” di aver predisposto il testo della legge di bilancio con un emendamento regolamentare approvato dall’aula che disciplina proprio le nomine.
La norma contiene una serie di criteri per gli incarichi, costituendo quindi un freno o meglio un filtro. Ad Emiliano questo non è andato giù ed eccolo pronto a denunciare un presunto reato di falso. Il presidente della Giunta ha perciò voluto interferire con i lavori della massima assise rappresentativa dei pugliesi e già questo è gravissimo.
Le ragioni di un simile atto lo sono ugualmente perché confermano quello che diciamo da anni: questo centrosinistra costruisce il suo consenso solo grazie ad una macchina clientelare che utilizza come benzina le nomine e gli incarichi pagati con i soldi dei cittadini pugliesi”./
nota congiunta del capogruppo Renato Perrini e dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Dino Basile, Luigi Caroli, Tommaso Scatigna e Tonia Spina.
"Il re è nudo! La reazione scomposta, assurda e antidemocratica del presidente Michele Emiliano che arriva a fare un esposto alla Procura di Bari contro la presidente del Consiglio, Loredana Capone, che rappresenta l’intero Consiglio regionale e, quindi, tutti i pugliesi, lo dimostra.
Senza entrare nel merito dell’emendamento sulle nomine, proposto dalla collega consigliera Antonella Laricchia, che condividiamo e che il gruppo di Fratelli d’Italia ha convintamente votato nell’ultima seduta del Consiglio del 2024 – una seduta che doveva essere dedicata solo ed esclusivamente al Bilancio e, invece, si è trasformata nell’occasione di moltiplicare poltrone clientelari – il comportamento di Emiliano preoccupa non poco, perché messo in atto da un magistrato in aspettativa, che dovrebbe non solo avere rispetto della maggioranza che liberamente si è espressa in aula, ma ipotizza un reato gravissimo (falso) incurante dei pareri legali espressi dagli organi competenti.
È evidente che l’antidemocratico Emiliano doveva aver promesso qualche nomina a qualche ‘trombato’ o incompatibile con la nuova norma inserita e quindi sta perdendo le staffe perché nessuno obbedisce ai suoi ordini. In entrambi i casi siamo di fronte a una forma di autoritarismo che il Consiglio regionale della Puglia non ha mai conosciuto dal 1970 a oggi: mai un presidente della Giunta si era ‘permesso’ di denunciare l’organo che più di ogni altro rappresenta i pugliesi, il Consiglio regionale.
Per questo invitiamo i pugliesi a riflettere su quanto sta accadendo. Perché la storia non sia destinata a ripetersi".
Una volontà così forte che il presidente Emiliano ha ritenuto di compiere un gesto estremo pur di tutelare gli appetiti clientelari utili a fini elettorali: ha denunciato il presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, “rea” di aver predisposto il testo della legge di bilancio con un emendamento regolamentare approvato dall’aula che disciplina proprio le nomine.
La norma contiene una serie di criteri per gli incarichi, costituendo quindi un freno o meglio un filtro. Ad Emiliano questo non è andato giù ed eccolo pronto a denunciare un presunto reato di falso. Il presidente della Giunta ha perciò voluto interferire con i lavori della massima assise rappresentativa dei pugliesi e già questo è gravissimo.
Le ragioni di un simile atto lo sono ugualmente perché confermano quello che diciamo da anni: questo centrosinistra costruisce il suo consenso solo grazie ad una macchina clientelare che utilizza come benzina le nomine e gli incarichi pagati con i soldi dei cittadini pugliesi”./
nota congiunta del capogruppo Renato Perrini e dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Dino Basile, Luigi Caroli, Tommaso Scatigna e Tonia Spina.
"Il re è nudo! La reazione scomposta, assurda e antidemocratica del presidente Michele Emiliano che arriva a fare un esposto alla Procura di Bari contro la presidente del Consiglio, Loredana Capone, che rappresenta l’intero Consiglio regionale e, quindi, tutti i pugliesi, lo dimostra.
Senza entrare nel merito dell’emendamento sulle nomine, proposto dalla collega consigliera Antonella Laricchia, che condividiamo e che il gruppo di Fratelli d’Italia ha convintamente votato nell’ultima seduta del Consiglio del 2024 – una seduta che doveva essere dedicata solo ed esclusivamente al Bilancio e, invece, si è trasformata nell’occasione di moltiplicare poltrone clientelari – il comportamento di Emiliano preoccupa non poco, perché messo in atto da un magistrato in aspettativa, che dovrebbe non solo avere rispetto della maggioranza che liberamente si è espressa in aula, ma ipotizza un reato gravissimo (falso) incurante dei pareri legali espressi dagli organi competenti.
È evidente che l’antidemocratico Emiliano doveva aver promesso qualche nomina a qualche ‘trombato’ o incompatibile con la nuova norma inserita e quindi sta perdendo le staffe perché nessuno obbedisce ai suoi ordini. In entrambi i casi siamo di fronte a una forma di autoritarismo che il Consiglio regionale della Puglia non ha mai conosciuto dal 1970 a oggi: mai un presidente della Giunta si era ‘permesso’ di denunciare l’organo che più di ogni altro rappresenta i pugliesi, il Consiglio regionale.
Per questo invitiamo i pugliesi a riflettere su quanto sta accadendo. Perché la storia non sia destinata a ripetersi".
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