Giubileo 2025. Aperta la quinta Porta Santa di San Paolo fuori le mura - NOC Press

Giubileo 2025. Aperta la quinta Porta Santa di San Paolo fuori le mura

 

(foto di repertorio Giubileo anno 2000 con S.S. Papa San Giovanni Paolo II)



Questa mattina 5 gennaio, le parole "Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore. Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme” e il suono del corno, hanno accompagnato il rito di apertura dell’ultima Porta Santa, la quinta, nella Basilica papale di San Paolo fuori le Mura.

La cerimonia è stata presieduta dal cardinale arciprete James Michael Harvey, arciprete della stessa basilica.

Si tratta della quarta e ultima Porta Santa aperta nelle Basiliche papali di Roma, dopo San Pietro (aperta da papa Francesco il 24 dicembre), quella di San Giovanni in Laterano dal cardinale vicario di Roma, Baldassarre Reina, il 29 dicembre, e quella di Santa Maria Maggiore aperta il 1° gennaio dal cardinale Rolandas Makrickas.

Una quinta Porta, storica, è quella che il Pontefice ha voluto aprire nel carcere di Rebibbia il 26 dicembre scorso. 

Con l'apertura della Porta Santa della Basilica di San Paolo fuori le Mura si concludono i riti di inizio Giubileo.

Come era già annunciato, Papa Francesco non era presente, avendo scelto di aprire le porte sante solo a San Pietro, il 24 dicembre, e a Rebibbia, il 26.

Nella Basilica di San Paolo, il rito di apertura della Porta Santa è stato scandito dalla preghiera.

Il cardinale Harvey si è avvicinato alla Porta, ha quindi aperto i battenti. Il suono delle campane della Basilica ha preceduto i momenti successivi. Il cardinale Harvey ha varcato la soglia mentre è risuonato l’inno del Giubileo. 

Alla celebrazione eucaristica hanno partecipato oltre tremila persone.

Alcuni passaggi durante la celebrazione: “un atto tanto semplice quanto suggestivo, abbiamo varcato la soglia del tempio sacro con immensa gioia perché in modo emblematico abbiamo varcato la porta della speranza” ha detto il porporato statunitense. “Varcando con fede la soglia di questa Basilica - ha sottolineato ancora - entriamo nel tempo della misericordia e del perdono, affinché secondo la giusta espressione che il nostro Santo patrono San Paolo, a ogni donna e a ogni uomo, si è dischiusa la via della speranza che non delude. E quanto mai abbiamo bisogno adesso della speranza. In questo periodo post-pandemia, purtroppo ferito da tragedie, da guerre, da crisi di varia natura, la speranza, benché legata indubbiamente al futuro, la si sperimenta anche nel presente”.

Il Giubileo del 2025, come ogni Anno Santo, chiede di diventare pellegrini. 

Questo, ha osservato il cardinale Harvey, comporta “il sentirsi parte di una comunità che da duemila anni percorre le strade di questo mondo, proclamando la risurrezione del Signore Gesù”. La Chiesa invita ciascun pellegrino “a intraprendere un viaggio spirituale sulle orme della fede”. “La speranza cristiana - ha concluso il porporato - davvero ci sostiene nel nostro pellegrinaggio”. Il Natale, il Giubileo e il cammino dell’umanità attendono ora i passi dei pellegrini di speranza.

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