Si trova in Italia il generale israeliano minacciato di arresto per aver trattato i palestinesi come "animali umani"
Un generale israeliano che ha supervisionato i bombardamenti e la campagna contro la carestia a Gaza è minacciato di arresto per aver trattato i palestinesi come “animali umani”.
La Hind Rajab Foundation (HRF), una ONG con sede a Bruxelles, in Belgio, che si occupa di indagini, documentazione e raccolta di prove di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani, ha recentemente avviato un procedimento legale contro Ghassan Allian, che si trova attualmente a Roma, la capitale d’Italia, come mezzo per spingere i funzionari italiani ad arrestarlo.
L’organizzazione ha presentato denuncia alla Corte penale internazionale (CPI) e ha informato le autorità italiane, chiedendo l’immediato arresto di Alian, attuale capo dell’organismo israeliano che presumibilmente coordina le attività di Tel Aviv nei territori palestinesi occupati.
Il funzionario militare ha supervisionato il rafforzamento del paralizzante blocco imposto dal regime a Gaza, l’ uso della carestia e fame come arma contro i palestinesi e la distruzione delle infrastrutture civili, compresi gli ospedali; atti che equivalgono a genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità .
Secondo HRF, la pubblica disumanizzazione dei palestinesi come “animali umani” da parte di Alian riflette le sue intenzioni dietro queste politiche.
L’HRF ha sottolineato l’obbligo dell’Italia di sottomettersi immediatamente agli ordini della CPI riguardanti l’arresto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro degli affari militari del regime Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza.
Lunedì, la relatrice delle Nazioni Unite Francesca Albanese ha dichiarato sul suo account X che “questo individuo (Alian) potrebbe lasciare presto l’Italia, ponendo sfide ad un’azione rapida da parte delle autorità italiane”.
Albanese ha affermato che il rispetto da parte di Roma del suo impegno nei confronti dello Statuto della CPI “garantirà che le persone sospettate di crimini internazionali nei suoi territori siano prese molto sul serio”.
Lunedì scorso i media israeliani hanno annunciato che organizzazioni filo-palestinesi hanno presentato 50 denunce nei tribunali di tutto il mondo contro israeliani accusati di aver commesso crimini di guerra a Gaza.
Quasi 46.600 palestinesi sono stati uccisi nel brutale attacco militare israeliano a Gaza, sostenuto dagli Stati Uniti.
Fonte: Hispan Tv
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