Trump ripristina la pena di morte federale, "i poliziotti non si toccano"
Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che ripristina la pena di morte federale, annullando la moratoria istituita da Joe Biden nel 2021.
L'ordine prevede che il procuratore generale richieda la pena capitale "indipendentemente da altri fattori" nei casi che coinvolgono l'uccisione di un agente delle forze dell'ordine o reati capitali commessi da individui presenti illegalmente nel Paese. Inoltre, il presidente ha incaricato il Dipartimento di Giustizia di garantire una fornitura adeguata di farmaci per l'iniezione letale, assicurando che gli Stati dispongano delle risorse necessarie per eseguire le condanne. Questa decisione segue la commutazione, da parte dell'amministrazione Biden, di 37 condanne a morte in ergastoli, lasciando attualmente solo tre detenuti nel braccio della morte federale.
Ripristino delle esecuzioni federali: L'ordine obbliga il Dipartimento di Giustizia a riprendere le procedure di esecuzione per i condannati a morte nel sistema federale, interrompendo la moratoria introdotta da Biden.
Pena capitale per reati specifici: L'ordine prevede l'applicazione della pena di morte nei casi di:
- Uccisione di agenti delle forze dell'ordine.
- Reati capitali commessi da individui presenti illegalmente negli Stati Uniti.
Rifornimento di farmaci per l'iniezione letale: Il Dipartimento di Giustizia è stato incaricato di garantire la disponibilità dei farmaci utilizzati per l'iniezione letale, un aspetto che negli ultimi anni aveva ostacolato le esecuzioni.
Collaborazione con gli Stati: Trump ha ordinato al procuratore generale di aiutare gli Stati a ottenere le risorse necessarie per eseguire le condanne, rendendo più fluida la cooperazione tra il livello federale e statale.
Contesto politico e reazioni
- Motivazioni: Trump ha giustificato la decisione come una risposta al presunto aumento della criminalità violenta e come un messaggio per riaffermare la "legge e ordine". Ha criticato Biden per aver commutato 37 condanne a morte in ergastoli durante la sua amministrazione, definendo questa scelta "un abominio".
- Critiche: Organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International e l'ACLU, hanno condannato la decisione, definendola un passo indietro per i diritti civili. Alcuni Stati democratici hanno dichiarato che si opporranno all'implementazione di queste misure.
- Supporto: I sostenitori della pena di morte, specialmente nei settori conservatori, hanno accolto favorevolmente la decisione come una misura necessaria per garantire la sicurezza pubblica e dissuadere i crimini più gravi.
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