Violenza israeliana contro i civili: 22 morti e 124 feriti nel sud del Libano - NOC Press

Violenza israeliana contro i civili: 22 morti e 124 feriti nel sud del Libano



Il Ministero della Salute libanese ha denunciato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco su cittadini indifesi, intenti a tornare nei loro villaggi ancora sotto occupazione. Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani di domenica, nel sud del Libano, è salito a 22 morti, inclusi sei donne, e 124 feriti, di cui 12 donne, nove bambini e un paramedico.

Le autorità sanitarie libanesi hanno confermato che le forze israeliane hanno preso di mira “cittadini che tentavano di ritornare nelle loro terre occupate”. Le vittime sono distribuite tra diverse località: cinque a Aytaroun, tre a Houla, quattro a Maarakeh, quattro a Kfar Kila, uno a Odaisseh, uno a Blida e tre a Mays al-Jabal. Tra i martiri figura anche un soldato dell'esercito libanese, Mohammad Youssef Zohour, ucciso nella città di al-Dhayrah.

Questo accade mentre i residenti del Libano meridionale tentano di rientrare nei loro villaggi di confine, vicini alla Palestina occupata, dopo la scadenza dei 60 giorni per il ritiro delle forze israeliane, previsto dall'accordo di cessate il fuoco. Tuttavia, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva annunciato che l'esercito israeliano non avrebbe rispettato questa scadenza, infrangendo così le condizioni dell'accordo che aveva messo fine al conflitto.

In risposta, uomini, donne, anziani e bambini, tutti disarmati, hanno cercato di superare le barriere erette per impedire loro di raggiungere la loro terra, opponendosi pacificamente alla macchina da guerra israeliana. Hanno affrontato l'occupazione con canti patriottici, bandiere libanesi e delle formazioni di resistenza, e fotografie dei loro martiri, tra cui quella di Sayyed Hassan Nasrallah, ex segretario generale di Hezbollah, ucciso da Israele nel settembre 2024.

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