A Villa Pamphilj nel silenzio moriranno 43 pini. Le denunce di Ceracchini e le carte prodotte - NOC Press

A Villa Pamphilj nel silenzio moriranno 43 pini. Le denunce di Ceracchini e le carte prodotte

(I pini di Villa Pamphilj)

Gli alberi hanno intelligenza. Sconvolgerebbe questa affermazione, sennonché fosse assoggettabile alla loro capacità di adattamento, di comunicare tra loro, di memorizzare e riadattarsi a specifiche condizioni che negli anni hanno mutato l’area cui vivono. Gli alberi vivono, e su questo non v’è dubbio. Sono degli ottimi termoregolatori. Basti pensare ad una città con centinaia di alberi che durante le calure producono ombra, abbassando la temperatura anche di 4 o 5 gradi centigradi, offrendo così un luogo di rinfresco per umani e animali. Tutte condizioni riprese da chi studia la botanica e ci scrive libri. Un bellissimo trattato è il recente lavoro del prof. Stefano Mancuso, “La versione degli alberi”, che fa riscoprire l’importanza degli alberi specie nelle aree urbane. E non si parla solo ecosostenibilità o valori delle fotosintesi o come curare gli alberi, aborrendo la capitozzatura che gli indebolisce, si pone l’accento sull’insegnamento che gli alberi ci propone e noi non sappiamo ascoltarlo, sul rispetto di un essere vivente, la loro importanza nel contesto cui sono presenti.

Ma quando si parla di alberi inevitabilmente il confronto è con quelli abbattuti nelle foreste, senza rivolgere lo sguardo e il pensiero a quelli a due passi da noi, quelli nelle nostre città. Alberi malcurati, capitozzati, lasciati crescere senza alcuna attenzione per loro e per l’area che li circondano, minando irreversibilmente la sicurezza dei cittadini e delle cose circostanti. Cosicché le amministrazioni comunali prima o poi decidono di intervenire e quasi sempre con l’abbattimento.

È il caso degli alberi della Pineta Storica del Giglio di Villa Doria Pamphili, a Roma, che tra pochi giorni 43 di loro verranno abbattuti perché presentano un grave quadro parassitario a causa delle infestazioni da Toumeyella parvicornis (la cocciniglia tartaruga, ndr.) e Tomicus destruens, parassiti che infestano da tempo molte aree arboree nel perimetro romano.

Una decisone drastica della Regione Lazio, Comune Roma Capitale compreso ovviamente, frutto però di uno studio scientifico agronomico a salvaguardia delle persone, quelle che durante il Giubileo 2025 visiteranno la Villa suddetta e la sua storica pineta del Giglio. Stiamo parlando del progetto "Recupero e riqualificazione di Villa Pamphilj (CUP: J88E22000420004 - CIG 97041115BA - PT 20230455) afferente al programma GIUBILEO 2025 - intervento n° 85" della Regione Lazio (nell'url allegato al progetto vi sono tutti i documenti, liberamente consultabili, ndr.).

Una decisione contrastata da ambientalisti, associazioni varie come il Comitato TAM, dal consigliere comunale di minoranza Fabrizio Santori (Lega), e in particolare dall'associazione religiosa neomondista Tempio di ShinSekai con a capo Gabriele Ceracchini del quale parliamo.

Si proprio della posizione assunta da Gabriele Ceracchini, che tra appelli, video, istanze, ricorsi, denunce, una petizione che urge di consensi, sta cercando di evitare l’abbattimento. Lui si dice pronto a legarsi agli alberi in oggetto, invitando altri a farlo. Il tempo è tiranno e rimangono pochissimi giorni al fatidico lunedì 24 febbraio 2025, giorno cui 43 pini, della famiglia arborea “Pinus Pinea” alberi ad alto fusto di oltre 25 m di altezza e almeno 120 anni di età, diventeranno legna comune, forse per ardere, tizzoni da barbecue.

Ceracchini in un video di due giorni fa, di seguito riportato, sostanzialmente accusa il mutismo dei media, la noncuranza della cittadinanza e della politica, dell’assenza di una parte del mondo dello spettacolo e dei beni culturali da sempre a difesa della natura, della bellezza, della storia, dell’ambiente. Promuove una petizione che a malapena ha contratto meno di mille firme (ce ne vorrebbero molte di più, oltre 10mila come detto dal Ceracchini), ponendo l’attenzione anche sul ricorso al TAR Lazio per fermare l’abbattimento dei pini e sui costi che deve sostenere da solo. Un ricorso ancora non evaso anche per mancanza di documentazione istituzionale pubblica non trovata nell’albo pretorio di Roma Capitale, contro Comune di Roma Capitale, Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma, in persona del Direttore tecnico pro tempore, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma, avente come oggetto: "Impugnazione del provvedimento di autorizzazione all'abbattimento di 43 pini siti in Villa Doria Pamphilj, adottato con delibera (richiesta con accesso agli atti effettuato in data 27 e 28 gennaio dal Comitato TAM ma che ancora risulta indisponibile)”.

 



L’appello è lecito, siamo in un paese democratico e di libero arbitrio, anche giustificato dalle posizioni assunte da chi difende a prescindere l’ambiente. Ma è anche vero che spesso tali scelte “urtano” inevitabilmente con la sicurezza sia delle persone sia delle cose che diventano primarie.

Tuttavia se parliamo di documenti non può sfuggire al giornalista attento che tutti i passaggi istituzionali son stati compiuti, anche quelli pertinenti alle autorizzazioni giacché parliamo di un’area sottoposta a vincoli come Villa Storica, protetta dal Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio, come bene architettonico di interesse culturale, come area protetta nell’ambito del Sito di Interesse Comunitario (SIC) n. IT6030052, tutto ben definito negli incartamenti della Regione Lazio che il 13 febbraio 2025 ha pubblicato sul suo sito istituzionale (si legga l’url allegato agli incartamenti), con tanto di Indizione della Conferenza di Servizi (Prot. QL/2024/0094733 del 27/11/2024) e con lo studio di incidenza S.I.C. (Prot. QL/2025/0012637 del 11/02/2025) del comune di Roma Capitale inviato al Dipartimento Tutela Ambientale Ufficio Servizio Giardini – Municipio XII del Comune Roma Capitale, alla Regione Lazio, all’Ente Roma Natura servizio naturalistico, alla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, alla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Un particolare che andrebbe controtendenza a quanto scritto dal consigliere comunale Fabrizio Santori (Lega), che in una suo “Esposto-denuncia, per abbattimento illegittimo di alberi, violazioni di vincoli ambientali e paesaggistici, mancata trasparenza nella gestione del verde urbano e possibile danno erariale”, inviato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, alla Corte dei Conti del Lazio, ai Carabinieri Forestali, alla Soprintendenza Speciale Archeologica , Belle Arti e Paesaggio di Roma, elenca abbattimenti di alberi in varie ville romane vincolate e storiche negli ultimi tre anni, possibili illegittimità e danni e utilizzo dei fondi pubblici, senza però citare le carte prodotte dalla Regione Lazio e dal Comune cui è stato eletto, tenendo conto che lui è membro della Commissione ambiente dell’Assemblea Capitolina; in altre parole ci “preoccupa” il fatto come mai non abbia le carte che il suo stesso Comune ha inviato alla commissione cui fa parte, le stesse cui facciamo riferimento all’ Indizione della Conferenza di Servizi e studio di incidenza S.I.C.

Ma di documenti ve ne sono altri. Quelli delle controparti che, democraticamente e per le loro posizioni, hanno prodotto e protocollato per sfatare “l’eccidio arboreo” in Villa Pamphilj.

C’è la “Terza istanza/diffida Urgentissima – Richiesta di Sospensione Immediata degli Abbattimenti degli Alberi in Villa Doria Pamphilj” del Comitato TAM, in data 10 febbraio 2025, inviata ai Carabinieri Patrimonio Culturale, alla Soprintendenza Archeologica , Belle Arti e Paesaggio di Roma, all’ Assessora all’Agricoltura, Ambiente e ciclo rifiuti, dott.ssa Sabrina Alfonsi, del comune Roma Capitale, al Dipartimento Tutela Ambiente e alla sua direzione tecnica ing. Marina Mantella, al RUP del procedimento arch. Claudio D’Andrea, al Ministero della Cultura Responsabile paesaggio arch. Giovanni Manieri Elia, al Responsabile Beni Architettonici Alessandra Centroni, all’arch. resp. Zona Monteverde Olivia Muratore, ed infine alla ditta esecutrice del progetto Gruppo STAZI Mariano s.r.l., che elenca ragioni e interventi vari a tutela degli alberi della Villa, pubblicando anche un video su alcuni trattamenti fitosanitari per alberi ad alto fusto detti endoterapici a tutela da parassiti, patologie e funghi. E sempre nella stessa terza istanza/diffida si parla, con tanto di allegato, della relazione tecnica agronomica dettagliata del dott. forestale Luca Maura, tecnico valutatore di parte incaricato a stabilire lo stato di salute degli alberi che verranno abbattuti. Una relazione molto dettagliata e ben articolata, affermando che “attualmente non sono stati riscontrati sintomi della presenza della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis) e del blastofago (Tomicus destruens), ma solo un vigore vegetativo lievemente ridotto dai passati attacchi parassitari che sono stati contenuti grazie ai diversi trattamenti endoterapici effettuati dall’Amministrazione Comunale tra il 2021 e il 2023”. Inoltre, in caso di abbattimento arboreo configura “un impatto notevole e significativo sul paesaggio, nonché sul microclima locale”, e nel merito accentua che “la maggioranza dei pini oggi presenti si è adeguatamente ripresa in seguito alle cure che sono state rese obbligatorie dal D.M. 3 giugno 2021 e dalla L.R. del Lazio n. 12 del13/8/2021” e che “per la presenza dei forti vincoli amministrativi, naturalistici e paesaggistici, è impensabile nella pineta storica la sostituzione delle piante che non siano morte o dichiarate instabili da perizie non invasive che siano precise, curate, ripetibili e inconfutabili, dal punto di vista tecnico e scientifico”. Ciò delinea la volontà del perito a invitare Regione Lazio e Comune Roma Capitale a desistere dall’abbattimento, curando quelle che si è deciso di abbattere e provvedere “all’implementazione con il collocamento a dimora di nuove piante appartenenti a specie alternative al Pinus pinea”.

È una perizia di parte, come detto e giustamente richiesta e prodotta, che alterna quella della Regione Lazio per la messa in sicurezza dell’area come descritto nel progetto "Recupero e riqualificazione di Villa Pamphilj (CUP: J88E22000420004 - CIG 97041115BA - PT 20230455) afferente al programma GIUBILEO 2025 - intervento n° 85" e comunicato del 24 gennaio 2025 dal comune capitolino, in parte resa nota anzitempo il 07 dicembre 2024 da Roma Today, con interventi di 16 milioni di euro, oltre a varie delibere e determine presenti sull’albo pretorio.

Che dire, la stampa nazionale e parte locale non ne ha parlato entrando nei dettagli come nel nostro piccolo abbiamo fatto noi, ha solo riportato quello istituzionalmente comunicato e, per esser onesti, il “grido di dolore” dell’associazione per Villa Pamphilj su Roma Today, ponendo l’attenzione che "gli abbattimenti sono il risultato di scelte non fatte, della totale mancanza di manutenzione, visione e progettazione delle aree verdi” riferendosi ai pini in questione, ad alcuni lecci e a tutta la fauna e flora ivi presente e vivente.

 
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