Donald Trump non dimentica: vendetta politica e giochi di potere con Zelensky in Ucraina - NOC Press

Donald Trump non dimentica: vendetta politica e giochi di potere con Zelensky in Ucraina



Dall'inizio del suo nuovo mandato, Donald Trump ha dimostrato di avere le idee chiare sull'Ucraina e su chi considerare nemico. Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, sembra essere in cima alla sua lista. La guerra in Ucraina, un conflitto che ha devastato un'intera nazione, appare agli occhi di Trump come un problema da risolvere in fretta, ma anche come un'opportunità per regolare vecchi conti in sospeso.

La pace senza Kiev: una strategia rischiosa

Trump ha avviato colloqui di pace direttamente con Vladimir Putin, lasciando Zelensky e l'Ucraina fuori dalle trattative. Una mossa che ha destato scalpore e sollevato interrogativi sulla legittimità di un accordo raggiunto senza il coinvolgimento della parte più colpita dal conflitto. La decisione di escludere Kiev non è solo una questione diplomatica, ma anche una scelta strategica per riaffermare l'influenza americana nella regione, rimescolando le carte dello scacchiere geopolitico.

Vecchi rancori e rivincite personali

Dietro questa esclusione potrebbe nascondersi qualcosa di più personale. Trump non ha mai dimenticato lo “Scandalo Trump-Ucraina”, che portò al suo primo impeachment. All'epoca, fu accusato di aver fatto pressioni su Zelensky affinché indagasse su Joe Biden in cambio di aiuti militari. Zelensky non cedette e ora Trump sembra deciso a fargliela pagare, utilizzando l'isolamento diplomatico come strumento di vendetta politica.

Un futuro incerto per l'Ucraina

Mentre l'Ucraina viene esclusa dai negoziati di pace, si parla già di possibili cambiamenti politici a Kiev. Alcuni analisti ipotizzano che Trump stia cercando di influenzare le elezioni ucraine, sostenendo candidati più favorevoli alle sue politiche. Se così fosse, l’Ucraina potrebbe trovarsi con un nuovo leader, scelto non dal popolo ma dai giochi di potere internazionali.

La posta in gioco: risorse strategiche e interessi economici

La questione ucraina non è solo politica, ma anche economica. In gioco ci sono le terre rare, risorse fondamentali per l'industria tecnologica ed energetica globale. Trump sembra aver individuato l'opportunità di negoziare accordi economici vantaggiosi per gli Stati Uniti, offrendo protezione militare in cambio di accesso a queste risorse strategiche.

L'Europa ai margini della diplomazia

Mentre Trump e Putin si incontrano per decidere il destino dell'Ucraina, l'Unione Europea osserva impotente, tagliata fuori dalle trattative. I governi europei, che hanno sostenuto economicamente e militarmente Kiev, si trovano ora relegati al ruolo di spettatori, costretti a finanziare la ricostruzione senza alcun potere decisionale.

L'Italia tra illusioni e realtà geopolitica

Anche l'Italia, che sperava di rafforzare la propria influenza con la nuova amministrazione americana, si ritrova in una posizione scomoda. L'alleanza con Trump non ha portato i benefici sperati, lasciando il governo italiano a fare i conti con un’Europa divisa e una politica estera sempre più complessa.

Un nuovo ordine mondiale?

L'asse Trump-Putin potrebbe segnare l'inizio di una nuova era geopolitica, con un’Europa sempre più marginalizzata e la Cina come unico vero rivale degli Stati Uniti. La pace in Ucraina, così come viene disegnata da Trump, potrebbe essere solo l'inizio di un nuovo equilibrio mondiale, dove gli interessi economici prevalgono sui diritti delle nazioni.

N.d.r.

La vicenda ucraina si sta trasformando in un intricato gioco di potere, dove vendette personali e interessi strategici si intrecciano. Escludendo Zelensky dai negoziati, Trump non solo regola vecchi conti, ma ridefinisce l’ordine geopolitico globale. Resta da vedere quale sarà il prezzo da pagare per questa pace negoziata a porte chiuse.

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