Guerre e profitti: chi guadagna davvero dai conflitti armati e il ruolo dell’Italia nel business della guerra [Video] - NOC Press

Guerre e profitti: chi guadagna davvero dai conflitti armati e il ruolo dell’Italia nel business della guerra [Video]




Le guerre non solo distruggono vite umane e comunità, ma alimentano anche un'industria globale che genera profitti astronomici. Dietro i conflitti armati si nascondono interessi economici colossali, guidati da potenti lobby delle armi e aziende della difesa che vedono nelle guerre un'opportunità per aumentare i propri guadagni. Questo fenomeno coinvolge attori internazionali, ma anche l'Italia gioca un ruolo significativo in questo scenario globale.

Le Lobby delle Armi: Chi Sono e Come Influenzano la Politica

Negli Stati Uniti, alcune delle lobby delle armi più influenti includono la National Rifle Association (NRA), nota per il suo impatto sulle leggi nazionali sulle armi leggere, e colossi dell'industria bellica come Lockheed Martin, Raytheon, Boeing e Northrop Grumman. Queste aziende non solo producono armamenti avanzati, ma esercitano un'enorme influenza politica attraverso finanziamenti elettorali e campagne di lobbying mirate.

Profitti da Record: Quanto Guadagnano Durante le Guerre

Secondo l'Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma (SIPRI), nel 2021 la spesa globale per la difesa ha superato per la prima volta nella storia la soglia di 2.000 miliardi di dollari, raggiungendo i 2.113 miliardi. Le 15 maggiori aziende mondiali per la difesa hanno visto crescere il proprio portafoglio ordini a 777 miliardi di dollari, con un incremento di oltre 76 miliardi rispetto a due anni prima.

Chi Trae Profitto dalle Guerre:

  • Industria bellica: Le aziende che producono armi, munizioni e tecnologie militari vedono un'esplosione delle vendite durante i conflitti. Ad esempio, Lockheed Martin e Raytheon hanno registrato aumenti significativi nelle vendite di missili e sistemi di difesa durante le guerre in Medio Oriente.
  • Appaltatori della difesa: Società come Halliburton e Blackwater (ora Academi) offrono servizi logistici e di sicurezza nei teatri di guerra, generando profitti enormi attraverso contratti governativi multimiliardari.
  • Investitori finanziari: Banche e fondi di investimento che detengono azioni nelle aziende della difesa beneficiano dell'aumento del valore delle azioni durante i conflitti.
  • Politici e lobbisti: Alcuni politici ricevono finanziamenti per le campagne elettorali dall'industria delle armi, promuovendo politiche favorevoli alla spesa militare.


"Questo video è una ricostruzione con soggetti e cose 
non raffiguranti persone e luoghi del testo, 
ma racconta la veridicità dello svolgimento dei fatti"  


Il Legame tra Finanza e Industria Bellica

Tra il 2020 e il 2022, le istituzioni finanziarie hanno sostenuto l'industria della difesa con almeno 1.000 miliardi di dollari, una cifra probabilmente sottostimata a causa della scarsa trasparenza nel settore. Questo dimostra come il complesso militare-industriale non sia solo alimentato dai conflitti, ma anche sostenuto attivamente da interessi finanziari globali.

Il Ruolo dell'Italia nell'Industria Bellica Globale

Anche l'Italia ha un ruolo di rilievo nel settore della difesa mondiale, posizionandosi come sesto Paese al mondo per volume d’affari nel settore. Diverse aziende italiane contribuiscono in modo sostanziale alla produzione di armamenti e tecnologie militari:

  • Leonardo S.p.A.: Ex Finmeccanica, è la più grande azienda italiana della difesa. Nel 2022 ha registrato ricavi per 12,4 miliardi di dollari, posizionandosi al tredicesimo posto tra i produttori di armi a livello globale.
  • Fincantieri S.p.A.: Specializzata nella costruzione navale, ha generato ricavi per 2,5 miliardi di dollari nel 2022, classificandosi al quarantaseiesimo posto nel mondo.
  • GE Avio: Produttore di componenti aeronautici, ha dichiarato che oltre un quarto dei propri ricavi proviene dal settore della difesa.
  • MBDA Italia: Partecipata da Leonardo, Airbus e BAE Systems, è specializzata nella produzione di sistemi missilistici ed è un'eccellenza nell'industria della difesa in Italia.
  • Thales Alenia Space Italia: Contribuisce in modo significativo sia al comparto spaziale che a quello militare.
  • IDV (Iveco Defence Vehicles): Leader nella produzione di veicoli militari per l’esercito italiano e per l’export.

Nel complesso, le aziende italiane del settore della difesa hanno registrato ricavi complessivi superiori a 20 miliardi di euro nel 2022. Questo dimostra come l'Italia non solo soddisfi le esigenze nazionali, ma esporti anche una parte significativa della propria produzione militare, contribuendo all'economia del Paese e rafforzando la propria posizione sul mercato globale delle armi.

Chi Paga il Prezzo Reale delle Guerre

Mentre le aziende della difesa e gli investitori vedono crescere i propri profitti, il costo umano delle guerre è devastante: vite spezzate, rifugiati, distruzione di infrastrutture e impatti psicologici duraturi. Dietro i numeri e i profitti, ci sono storie di dolore e sofferenza che non trovano spazio nei bilanci aziendali.

N.d.r.: Una Riflessione Necessaria

È fondamentale interrogarsi sugli interessi economici nascosti dietro le guerre e chiedersi se sia moralmente accettabile che alcune aziende prosperino sulle tragedie umane. Comprendere questi meccanismi può aiutarci a mettere in discussione le narrazioni ufficiali sui conflitti armati e a promuovere una cultura di pace e trasparenza.

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