La mafia garganica trema. Matteo Pettinicchio è il primo pentito del clan dei montanari - NOC Press

La mafia garganica trema. Matteo Pettinicchio è il primo pentito del clan dei montanari




Dall'abigeato alla faida, trasformandosi oggi in una vera e propria consorteria mafiosa. Per la prima volta nella storia del clan dei montanari, un collaboratore di giustizia ha deciso di rompere il muro di omertà che ha avvolto per decenni una delle organizzazioni criminali più temute del Gargano. 
 
Matteo Pettinicchio, considerato il braccio destro del boss Enzo Miucci (fino ad ora ultimo reggente del clan dei montanari dopo gli arresti dei fratelli Franco, Armando e Matteo li Bergolis, condannati a lunghe pene detentive dopo il processo “Iscaro-Saburo”), ha scelto di collaborare con la giustizia, scardinando così il silenzio che ha sempre contraddistinto il clan li Bergolis-Miucci, da sempre considerato il braccio armato del clan dei montanari.

Un Pentimento Storico
Il pentimento di Pettinicchio segna un punto di svolta non solo per il clan dei montanari, ma per l'intera criminalità organizzata del Gargano. Fino ad ora, questa mafia locale si era dimostrata impermeabile a qualsiasi forma di collaborazione con lo Stato (come del resto quella 'ndranghetista, cui vi sono affinità decisionali e specialmente operative), a differenza di altre organizzazioni mafiose italiane. La scelta di Pettinicchio, quindi, potrebbe rivelarsi cruciale per le indagini in corso e per comprendere le dinamiche interne di un sistema criminale complesso e radicato nel territorio.

L'Operazione "Mari e Monti" e le Rivelazioni Attese
L'operazione "Mari e Monti", che ha portato all'arresto di numerosi membri del clan, ha rappresentato un duro colpo per l'organizzazione. Pettinicchio, coinvolto direttamente nell'inchiesta, ha deciso di collaborare con gli inquirenti dopo essere stato raggiunto da gravi accuse legate al traffico di droga e alla gestione di telefoni cellulari all'interno del carcere, operazioni svolte insieme a Miucci e ad altri affiliati di Monte Sant'Angelo e Vieste.

Le sue rivelazioni potrebbero svelare dettagli inediti sulle faide che hanno insanguinato il Gargano, contribuendo a fare chiarezza su episodi rimasti finora avvolti nel mistero. Inoltre, potrebbero portare a nuove indagini e arresti, infliggendo un colpo devastante al potere del clan dei montanari.

Una Svolta per la Giustizia
Il pentimento di Matteo Pettinicchio rappresenta una svolta storica per la lotta alla mafia garganica. Le sue dichiarazioni potrebbero infatti riscrivere la mappa del crimine organizzato sia sul Promontorio che nell'intera Capitanata, gettando luce su anni di silenzi e segreti. Per i cittadini del Gargano, potrebbe essere l'inizio di una nuova era di giustizia e legalità.

Mentre l'intero clan dei montanari trema all'idea di ciò che potrebbe emergere, la società civile guarda con speranza a questo gesto di rottura che potrebbe cambiare per sempre le sorti di un territorio segnato dalla violenza e dall'omertà, considerando che nell'alveo mafioso potrebbero sortire nomi istituzionali.

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