Il 2024, un anno nero per i giornalisti, la maggior parte uccisi nel conflitto a Gaza - NOC Press

Il 2024, un anno nero per i giornalisti, la maggior parte uccisi nel conflitto a Gaza




Il 2024 verrà ricordato come uno degli anni più tragici per la stampa mondiale. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), almeno 124 reporter e operatori dei media hanno perso la vita, rendendo questo periodo il più mortale nella storia recente della professione. Di queste vittime, circa il 70% è stato ucciso nel contesto del conflitto a Gaza, attribuito alle operazioni militari israeliane.

Rispetto al 2023, il numero di morti è aumentato del 22%, un dato che riflette l'intensificarsi di conflitti internazionali, disordini politici e criminalità diffusa. In totale, i giornalisti uccisi provengono da 18 nazioni diverse, testimoniando un panorama globale sempre più pericoloso per chi si dedica all'informazione.

La guerra a Gaza si è rivelata particolarmente devastante: 85 giornalisti hanno perso la vita, di cui 82 erano palestinesi. Questa crisi ha scosso profondamente il mondo dell’informazione, evidenziando un deterioramento senza precedenti delle norme di sicurezza per i reporter nei territori di conflitto.

Anche altri Paesi hanno vissuto situazioni critiche. Il Sudan e il Pakistan hanno registrato sei vittime ciascuno, mentre in Messico, noto per essere uno dei luoghi più pericolosi per i giornalisti, cinque reporter sono stati uccisi. Haiti ha visto un'escalation di violenza tale che le gang locali rivendicano apertamente gli omicidi dei giornalisti. Vittime sono state riportate anche in Myanmar, Mozambico, India e Iraq.

Jodie Ginsberg, CEO del CPJ, ha descritto il 2024 come “l’anno più pericoloso per fare giornalismo”, sottolineando come il conflitto a Gaza abbia evidenziato un grave declino delle protezioni globali per la stampa.

Il rapporto del CPJ ha inoltre rivelato che 24 giornalisti sono stati deliberatamente assassinati per il loro lavoro nel 2024, mentre i freelance si sono dimostrati i più vulnerabili, rappresentando 43 delle vittime. Questo è spesso dovuto alla mancanza di risorse e protezioni adeguate.

Il nuovo anno non promette miglioramenti: nelle prime settimane del 2025, già 6 giornalisti sono stati uccisi. La comunità internazionale è chiamata a riflettere su come proteggere chi rischia la vita per raccontare la verità.

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