Il Vice Brigadiere Salvo d’Acquisto riconosciuto “venerabile” - NOC Press

Il Vice Brigadiere Salvo d’Acquisto riconosciuto “venerabile”

 (fonte Wikipedia)


Il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, Comandante Generale dell’Arma, a nome suo e di tutti i Carabinieri d’Italia, esprime la più sentita gratitudine a Sua Santità Papa Francesco per il Decreto che riconosce l’offerta della vita del Servo di Dio Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, Medaglia d’Oro al Valor Militare, elevandolo al titolo di “Venerabile”.

“Con viva emozione accolgo la notizia del riconoscimento concesso al Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto” dichiara il Comandante Generale. “Salvo D’Acquisto è un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, che supera i confini del tempo: un modello di riferimento per tutti i Carabinieri e per le future generazioni”.

Il Comandante Generale, inoltre, ringrazia Sua Santità, cui rivolge le sue preghiere affinché trovi conforto e forza in questi giorni delicati, per avere sottolineato, ancora una volta, il significato profondo dell’eredità morale lasciata da Salvo D’Acquisto. “L’Arma dei Carabinieri è onorata di custodire e tramandare il suo insegnamento, consapevole che il suo sacrificio raffigura la più alta espressione del nostro giuramento” dichiara ancora il Generale Luongo.

Infine, conclude il Vertice dell’Arma, “un commosso pensiero ai familiari di Salvo D’Acquisto, il cui nome è inciso nella storia dell’Istituzione e nel cuore degli italiani, e a tutti gli uomini e le donne dell’Arma che ogni giorno, con lo stesso spirito, operano per la sicurezza e la giustizia”.

Salvo D’Acquisto (1920-1943) fu un vicebrigadiere dei Carabinieri, noto per il suo eroico sacrificio durante la Seconda Guerra Mondiale. Per il suo gesto di estremo coraggio, gli è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.

Il 23 settembre 1943, a Torre di Palidoro, nei pressi di Roma, un’esplosione accidentale causò la morte di un soldato tedesco. I nazisti, ritenendo si trattasse di un attentato, rastrellarono 22 civili e minacciarono di giustiziarli per rappresaglia.

Per evitare il massacro di persone innocenti, D’Acquisto si assunse la colpa dell’accaduto, pur sapendo di non essere responsabile. Venne così condannato a morte e fucilato, affrontando il plotone d’esecuzione con il grido “Viva l’Italia!”.

Il suo atto di estremo altruismo è oggi considerato un simbolo di eroismo e dedizione al dovere. In sua memoria, molte scuole, vie e caserme portano il suo nome. Inoltre, è in corso il processo di beatificazione da parte della Chiesa cattolica.

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