Trump revoca l’accesso di Biden alle informazioni riservate e dichiara guerra alle cannucce di carta - NOC Press

Trump revoca l’accesso di Biden alle informazioni riservate e dichiara guerra alle cannucce di carta




Donald Trump torna all'attacco e lo fa con una decisione che segna uno strappo senza precedenti nella recente storia politica americana: il Presidente ha annunciato di aver revocato a Joe Biden l’accesso alle informazioni riservate. La comunicazione è arrivata attraverso il suo social network, Truth, con toni duri e perentori.

"Non c’è alcun motivo per cui Joe Biden debba ancora ricevere briefing di intelligence. Per questo revochiamo immediatamente le sue autorizzazioni di sicurezza, mettendo fine all’accesso alle informazioni sensibili. È stato lui a creare un precedente nel 2021, quando ordinò di impedirmi di ricevere aggiornamenti sulla sicurezza nazionale. Joe, sei licenziato!", ha scritto Trump, usando lo stesso linguaggio diretto che ha sempre caratterizzato il suo stile comunicativo.

La mossa, che di fatto esclude l’ex presidente Biden da ogni aggiornamento strategico degli Stati Uniti, non è solo una vendetta politica, ma segna un ulteriore irrigidimento tra le due amministrazioni, con possibili ripercussioni sugli equilibri interni alla sicurezza nazionale.

Sindacati federali in rivolta contro Trump

Ma le tensioni non si fermano qui. L’amministrazione Trump deve ora affrontare una nuova sfida interna: due dei più influenti sindacati federali, l’American Federation of Government Employees e l’American Foreign Service Association, hanno intentato una causa contro il governo. Il motivo? La decisione di smantellare l’USAID, l’agenzia statunitense che per decenni si è occupata della cooperazione internazionale e degli aiuti umanitari.

I lavoratori del settore diplomatico e pubblico accusano Trump di voler mettere fine a uno dei principali strumenti di soft power degli Stati Uniti, riducendo la capacità del Paese di intervenire in contesti di crisi globale. La battaglia legale potrebbe diventare un nuovo fronte di scontro tra il Presidente e l’apparato burocratico, alimentando il clima di tensione già alto a Washington.

L’Italia si sfila sulla Corte Penale Internazionale

Sul piano internazionale, un'altra scelta fa discutere: l’Italia ha deciso di non firmare la richiesta di revoca delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Corte Penale Internazionale. Con questa posizione, il governo italiano si allinea, seppur indirettamente, alla Casa Bianca, evitando di prendere una posizione critica nei confronti dell’amministrazione Trump.

La decisione arriva mentre l’ONU e diversi alleati europei stanno facendo pressione affinché Washington faccia un passo indietro sulle sanzioni alla CPI, giudicate un attacco diretto all’indipendenza della giustizia internazionale. L’atteggiamento dell’Italia potrebbe però creare malumori in seno all’Unione Europea, dove diversi Stati membri hanno già condannato la politica sanzionatoria americana contro il tribunale dell’Aia.

La guerra delle cannucce: Trump riporta la plastica in America

E mentre le tensioni geopolitiche e istituzionali si moltiplicano, Trump sembra non voler rinunciare alle sue battaglie simboliche. Tra le prossime mosse del tycoon, infatti, spunta un nuovo decreto esecutivo: l’abolizione delle cannucce di carta per riportare in uso quelle di plastica.

Una scelta che, agli occhi dei suoi oppositori, sembra quasi grottesca, ma che in realtà si inserisce perfettamente nella sua narrativa politica: Trump vuole smantellare le restrizioni ambientali introdotte dai Democratici e riaffermare la sua idea di un’America “libera dalle imposizioni ecologiste”.

Secondo il Presidente, le cannucce di carta rappresentano un simbolo delle politiche ambientaliste che limitano la libertà dei cittadini, mentre quelle di plastica sono un esempio della “grande America” che lui vuole ripristinare. Una battaglia che può sembrare marginale, ma che in realtà ha un forte valore propagandistico tra la sua base elettorale, composta anche da chi vede le politiche ecologiche come un’ingerenza governativa nella vita quotidiana.

N.d.r.

"Tra scontri interni, decisioni che influenzano gli equilibri internazionali e battaglie simboliche, Donald Trump continua a dettare l’agenda politica con il suo stile inconfondibile. Mentre l’opposizione cerca di organizzarsi, il Presidente prosegue nel suo percorso senza esitazioni, consolidando il suo controllo su Washington e rafforzando la sua immagine di leader indiscusso del Partito Repubblicano.

La guerra tra le due Americhe – quella di Trump e quella di Biden – è tutt’altro che finita. E ogni giorno che passa sembra aggiungere un nuovo capitolo a questo scontro senza esclusione di colpi."

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