Donald Trump e il legame con la Russia: tra affari, spionaggio e il dossier Steele
Donald Trump e il sospetto legame con la Russia: tra affari, intelligence e il dossier Steele
Da anni circolano sospetti e speculazioni sul possibile legame tra Donald Trump e la Russia, con alcuni analisti e inchieste giornalistiche che ipotizzano un'influenza del Cremlino sulla sua ascesa politica e finanziaria. Al centro di queste ipotesi ci sono due elementi chiave: i suoi rapporti economici con investitori russi prima della presidenza e il famigerato dossier Steele, un documento che solleva dubbi sulla possibilità che Trump sia stato compromesso dai servizi segreti russi.
Trump e i legami economici con la Russia
Negli anni ‘90, Trump attraversò una grave crisi finanziaria. Dopo una serie di fallimenti aziendali, molte banche statunitensi smisero di concedergli prestiti. Tuttavia, negli anni 2000, capitali russi iniziarono a fluire nei suoi affari immobiliari.
Alcuni esempi noti includono:
- Nel 2008, Donald Trump Jr. dichiarò che "i russi rappresentano una parte sproporzionata dei nostri asset".
- Oligarchi russi investirono in vari progetti del Trump Organization, come la Trump Tower Toronto e un resort a Panama.
- Il miliardario Dmitry Rybolovlev acquistò una villa di Trump in Florida per 95 milioni di dollari, una cifra molto superiore al suo valore di mercato, sollevando sospetti su un possibile riciclaggio di denaro o favori economici.
I contatti con personaggi vicini al Cremlino
Oltre ai rapporti finanziari, Trump ebbe contatti con diversi individui legati al Cremlino:
- Felix Sater, uomo d'affari con legami con la mafia russa e collaboratore del Trump Organization.
- Paul Manafort, ex capo della campagna di Trump nel 2016, con forti legami con l’intelligence russa e con politici filo-Mosca in Ucraina.
- Michael Cohen, ex avvocato di Trump, coinvolto in trattative per costruire una Trump Tower a Mosca nel 2015-2016.
Il dossier Steele: il documento che scuote la politica americana
Nel 2016 emerse un dossier redatto da Christopher Steele, ex agente dell’MI6, l'agenzia britannica dei servizi segreti esteri, che conteneva informazioni compromettenti su Trump e i suoi presunti legami con la Russia. Il dossier, commissionato inizialmente da repubblicani anti-Trump e poi finanziato dal Partito Democratico (ovvimente quello statunitense), riportava una serie di accuse non verificate, tra cui:
- Possibili materiali compromettenti raccolti dall’FSB (il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa), incluso un presunto video di Trump con prostitute in un hotel di Mosca nel 2013 (la cosiddetta "pee tape").
- Collusione tra la campagna di Trump e la Russia, con presunti incontri segreti per coordinare la diffusione di email hackerate del sudetto Partito Democratico.
- Un presunto viaggio di Michael Cohen a Praga per incontrare agenti russi e discutere operazioni di disinformazione.
Sebbene alcuni elementi del dossier siano stati considerati plausibili, molte delle sue affermazioni più clamorose non sono mai state provate. Trump ha sempre definito il dossier una "bufala", mentre l’FBI (l'agenzia governativa di polizia federale degli Stati Uniti d'America) lo ha utilizzato come parte dell’indagine sul cosiddetto "Russiagate".
Il comportamento di Trump verso la Russia
Oltre alle evidenze finanziarie e investigative, Trump ha spesso assunto posizioni favorevoli alla Russia durante la sua presidenza:
- Ha minimizzato il ruolo di Mosca nelle interferenze elettorali del 2016.
- Ha espresso critiche alla NATO, minacciando il disimpegno degli USA.
- Ha instaurato un rapporto amichevole con Vladimir Putin, evitando confronti diretti su questioni geopolitiche cruciali.
Nota di Redazione: un mistero ancora irrisolto?
Nonostante anni di indagini e speculazioni, non esistono prove definitive che Trump sia stato un confidente o un agente della Russia. Tuttavia, i suoi legami finanziari con oligarchi russi, il dossier Steele e il suo atteggiamento politico continuano a far discutere, alimentando i sospetti su una possibile influenza del Cremlino sulla sua carriera politica. Il dibattito resta aperto e il tema continua a essere oggetto di inchieste giornalistiche e politiche.
Nessun commento:
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.