Stefania Nobile: la difesa di lei: "Non c'entra con la prostituzione"
Blitz della Guardia di Finanza a Milano: la figlia di Wanna Marchi e il suo ex compagno sono accusati di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Sequestrati oltre 900mila euro e sigilli al locale "Gintoneria".
L'operazione e gli arresti
Milano finisce sotto i riflettori per un'inchiesta su droga ed escort che ha portato agli arresti domiciliari Stefania Nobile, figlia della nota televenditrice Wanna Marchi, e il suo ex compagno Davide Lacerenza, titolare della "Gintoneria", un esclusivo locale frequentato da vip. Insieme a loro è stato fermato anche Davide Ariganello, considerato il factotum del giro.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano e condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, hanno rivelato un presunto giro di escort e sostanze stupefacenti all'interno del locale. Gli inquirenti contestano agli arrestati reati che vanno dall'autoriciclaggio allo sfruttamento della prostituzione, fino alla detenzione e spaccio di droga.
Il ruolo di Stefania Nobile: la difesa respinge le accuse
Il legale di Stefania Nobile ha negato qualsiasi coinvolgimento diretto della sua assistita nel giro di prostituzione e droga, precisando che l’accusa si basa esclusivamente sulla presunta gestione amministrativa della società collegata alla "Gintoneria". "Non ha dato alcun apporto diretto né ricevuto guadagni personali", ha sottolineato l’avvocato, annunciando ricorso al Tribunale del Riesame.
Droga e escort per una clientela facoltosa
Secondo gli inquirenti, oltre alla vendita di drink e piatti gourmet, all’interno della "Gintoneria" venivano offerte sostanze stupefacenti e servizi di escort, con incassi riciclati nell’attività commerciale. Gli investigatori hanno documentato serate in cui si spendevano cifre esorbitanti: alcuni clienti arrivavano a pagare fino a 70mila euro, mentre il costo medio di una serata si aggirava tra i 3mila e i 10mila euro. Un cliente abituale avrebbe speso oltre 640mila euro in tre anni e mezzo.
Un video pubblicato sui social il 31 gennaio 2025, in cui Lacerenza appare insieme all’influencer Andrea Diprè (non indagato), mostra esplicitamente il consumo di droghe, a conferma del clima di eccessi all'interno del locale.
Il sequestro e le intercettazioni
Oltre agli arresti domiciliari, le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 900mila euro, ritenuti proventi dell’autoriciclaggio, e messo i sigilli al locale. L’operazione è scaturita da segnalazioni di operazioni sospette legate a movimenti finanziari anomali.
Dalle intercettazioni emerge un quadro allarmante: Lacerenza viene descritto come "spregiudicato" e incline a una vita "senza regole". In una conversazione, si mostra ossessionato dalla cocaina e arriva a esortare un cliente con frasi come: "Fallo pippare che gli fa bene".
Anche Stefania Nobile appare preoccupata per possibili controlli, confidando al factotum Ariganello di temere un imminente blitz. Tuttavia, avrebbe continuato a gestire i conti del locale e a suggerire strategie per giustificare gli incassi.
Forze dell’ordine e clienti misteriosi
Tra i clienti del giro emergono riferimenti a rappresentanti delle forze dell’ordine. Un militare della Guardia di Finanza, in particolare, sarebbe stato omaggiato con escort in cambio di presunti favori, mentre un altro lo avrebbe avvisato delle indagini in corso.
Le conversazioni intercettate rivelano anche la presenza di personaggi misteriosi, tra cui un "sindaco ricco" e una "nota influencer" che avrebbe ricevuto cocaina da Lacerenza. Tuttavia, i nomi dei clienti restano omessi o puntati negli atti giudiziari.
Wanna Marchi era a conoscenza del giro?
Pur non essendo indagata, dalle intercettazioni emergono riferimenti a Wanna Marchi, che avrebbe avuto contezza delle attività illecite. In una telefonata con il figlio Maurizio, la televenditrice critica lo stile di vita dell’ex genero e prevede guai con la giustizia. In altre occasioni, avrebbe manifestato disapprovazione per alcuni clienti ma, al tempo stesso, si sarebbe mostrata compiaciuta per gli incassi generati dal locale.
L’inchiesta prosegue per accertare ulteriori responsabilità e il possibile coinvolgimento di altri soggetti nel presunto giro di droga ed escort.
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