Addio a Mario Vargas Llosa: è morto a 89 anni il grande scrittore del potere e della libertà - NOC Press

Addio a Mario Vargas Llosa: è morto a 89 anni il grande scrittore del potere e della libertà

 





Si è spento all’età di 89 anni Mario Vargas Llosa, uno dei più grandi scrittori del Novecento e tra i massimi esponenti della letteratura ispanoamericana. La notizia della sua morte, avvenuta il 13 aprile 2025 nella sua casa di Lima, è stata confermata dal figlio Álvaro: “Papà se n’è andato in pace, circondato dall’affetto della famiglia”.

Secondo quanto comunicato dalla famiglia, Vargas Llosa sarà cremato in forma privata, come da sua espressa volontà. Nessuna cerimonia pubblica, nessuna commemorazione di Stato. Un addio discreto, in contrasto con l’enorme eco che la sua figura ha avuto per decenni nel mondo culturale.

Una vita tra letteratura e impegno civile

Nato ad Arequipa, in Perù, il 28 marzo 1936, Vargas Llosa ha segnato profondamente il panorama letterario internazionale, facendo parte della cosiddetta generazione del "boom latinoamericano", accanto a nomi come Gabriel García Márquez, Julio Cortázar e Carlos Fuentes. Le sue opere hanno esplorato con lucidità e spirito critico i meccanismi del potere, la corruzione, la violenza e l'identità personale.

Tra i suoi romanzi più noti: La città e i cani, una feroce critica alla disciplina militare; La casa verde, che intreccia sacro e profano nell'Amazzonia peruviana; Conversazione nella Cattedrale, una riflessione sul totalitarismo; e La festa del caprone, basata sulla dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana.

Nel 2010 gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura “per la sua cartografia delle strutture del potere e per le immagini penetranti della resistenza individuale, della rivolta e della sconfitta”.

Non solo romanziere, ma anche intellettuale e politico

Oltre alla sua carriera letteraria, Vargas Llosa è stato un pensatore impegnato. Nel 1990 si candidò alla presidenza del Perù con posizioni liberali e democratiche, arrivando al ballottaggio ma venendo sconfitto da Alberto Fujimori. Dopo quella parentesi, si stabilì in Spagna, ottenendo la cittadinanza e venendo nominato marchese da re Juan Carlos I nel 2011.

Amato e discusso, lo scrittore ha sempre difeso il valore della libertà individuale, della democrazia e del pensiero critico, spesso prendendo posizioni scomode nel dibattito pubblico.

Con la sua morte, si chiude un’epoca. Vargas Llosa lascia un'eredità fatta di parole che graffiano, che sfidano, che chiedono al lettore di guardare in faccia la realtà. Il mondo perde una delle sue coscienze più brillanti.

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