AI al cinema: ai David di Donatello 2025 in gara cortometraggi realizzati con intelligenza artificiale
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(Fotogramma “The Eggregores’ Theory” - Official Trailer - Andrea Gatopoulos) |
I David di Donatello 2025 segnano un momento di svolta per il cinema italiano: tra i cortometraggi candidati nella sezione Miglior Cortometraggio figurano due opere che fanno largo uso dell’intelligenza artificiale, suscitando un acceso dibattito tra cineasti, critici e spettatori.
Tra memoria e algoritmo: “The Eggregores’ Theory”
Una delle opere più discusse è The Eggregores’ Theory, firmata dal giovane regista Andrea Gatopoulos. Il corto si avvale di tecnologie di generazione automatica di immagini e narrazione per raccontare una storia intima e disturbante. Al centro della trama c’è un uomo che cerca di ricostruire, tra frammenti distorti e visioni confuse, i ricordi della sua compagna ormai scomparsa. Le immagini generate dall’IA, volutamente imperfette e deformate, diventano parte integrante della narrazione, simboleggiando la memoria che si sgretola.
«L’intelligenza artificiale non è solo uno strumento tecnico – ha dichiarato Gatopoulos – ma anche un modo per rappresentare una visione del mondo sfocata, soggettiva e profondamente umana».
Tecnologia e morale: “Uncanny Boulevard”
Altro titolo che ha fatto parlare di sé è Uncanny Boulevard, del regista Marco Maldera, la cui sceneggiatura è stata in parte scritta con l’aiuto di GPT-Neo, un modello linguistico open source. Il film segue la storia di Kristine, una madre che si trova davanti a una scelta impossibile: affidarsi a un’azienda di neurotecnologia per salvare la figlia Olivia, a costo di alterarne la coscienza.
La narrazione esplora temi etici legati al rapporto tra tecnologia e identità umana, affrontando dilemmi sempre più attuali. La presenza di un’intelligenza artificiale nel processo creativo ha sollevato interrogativi sull'autorialità dell’opera: dove finisce il contributo umano e dove inizia quello della macchina?
Il dibattito tra gli autori
Non tutti hanno accolto positivamente questa apertura. L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici (ANAC) ha espresso riserve sull’ammissione di opere realizzate con l’aiuto dell’IA, chiedendo che vengano stabilite regole chiare e trasparenti per garantire il rispetto della creatività umana e dei diritti d’autore.
«Non si può ignorare il rischio che le macchine sostituiscano progressivamente l'ingegno umano, trasformando l’arte in un prodotto algoritmico», ha commentato l'ANAC in una nota ufficiale.
Verso un nuovo cinema
L'inserimento di questi corti ai David di Donatello non rappresenta solo un esperimento estetico, ma un segnale: il cinema sta entrando in una nuova fase, in cui l’intelligenza artificiale non è più relegata al dietro le quinte, ma si fa co-autrice della narrazione.
Il futuro del linguaggio audiovisivo si gioca proprio qui: nella possibilità di integrare nuovi strumenti senza perdere il cuore pulsante dell'espressione artistica. Che sia una deriva o un’evoluzione, solo il tempo – e il pubblico – potranno dirlo.
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