Chi alza le mani ai professori rischia l’arresto: la svolta del governo per proteggere la scuola - NOC Press

Chi alza le mani ai professori rischia l’arresto: la svolta del governo per proteggere la scuola

 




La scuola torna al centro del dibattito nazionale, stavolta non per la qualità dell’insegnamento, ma per la necessità – urgente e drammatica – di tutelare chi ogni giorno entra in classe per educare. Dopo l’ennesimo caso di violenza ai danni di un docente, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha deciso di dire basta. E lo fa con una proposta forte: l’arresto immediato in flagranza per chi aggredisce un insegnante.

L’episodio che ha acceso i riflettori è accaduto a Casarano, in provincia di Lecce. Un professore dell’Istituto Bottazzi, dopo aver segnalato ripetuti comportamenti scorretti di uno studente, si è ritrovato aggredito all’interno della scuola dal padre e dal fratello del ragazzo. Solo grazie alla prontezza di riflessi e all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, la situazione non è degenerata oltre.

Non è un caso isolato. I dati parlano chiaro: le aggressioni al personale scolastico sono aumentate in modo preoccupante negli ultimi anni. Dietro ogni numero c’è un volto, una storia, un insegnante che ha scelto di educare e che invece si ritrova vittima.

“Non possiamo più permettere che chi lavora nella scuola viva nel timore di essere aggredito – ha dichiarato Valditara –. Chi colpisce un docente colpisce l’intera comunità scolastica e deve essere fermato subito.” La proposta avanzata al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, mira a introdurre per questi reati la possibilità dell’arresto immediato, sul modello di quanto già previsto per le aggressioni a medici e operatori sanitari.

L’obiettivo è chiaro: mettere un freno deciso a un fenomeno sempre più diffuso e restituire autorevolezza alla figura dell’insegnante. Un messaggio forte anche per famiglie e studenti: la scuola è un luogo sacro, e chi ne viola la sicurezza deve assumersene la responsabilità, senza sconti.

Anche l’Associazione Nazionale Presidi ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, auspicando tempi rapidi e misure concrete. “È una proposta che va nella direzione giusta – ha commentato il presidente Antonello Giannelli –. I nostri dirigenti, docenti e collaboratori non possono più essere lasciati soli.”



Se approvata, la misura rappresenterebbe una svolta concreta nella tutela di chi ogni giorno tiene viva la scuola pubblica. Un passo che, al di là della politica, riguarda la dignità e la sicurezza di un intero sistema educativo.

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