Ospedali e case di comunità, Perrini: “Pensiamo fin d’ora al personale sanitario da impiegare in queste nuove strutture”
Nota del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini
“Grazie al Pnrr nella provincia jonica dovrebbero sorgere sette Ospedali di Comunità, 17 Case di Comunità e sei Centrali Operative Territoriali. Si tratta di strutture sanitarie che dovrebbero migliorare l’assistenza sul piano territoriale: per intenderci fra il medico di base e l’ospedale, la nuova organizzazione sanitaria prevedrà nuovi presidi intermedi. Gli Ospedali di Comunità dovrebbero essere realizzati in sette comuni della provincia; le Case di Comunità in 16 comuni, mentre le Centrali Operative Territoriali in 5 comuni. Tutte da realizzare entro e non oltre il 30 giugno 2026, come previsto nel Pnrr.
Viene spontaneo chiedersi: quando si inizierà a pensare al dopo? Il vero problema, rimane la mancanza di personale: medici, infermieri e altro personale sanitario. Da dove si dovrebbero reperire? Sostengo fortemente che gli ospedali non vanno solo costruiti e arredati: è bene ricordare fin da ora che poi i pazienti e i cittadini devono poterli utilizzare. Basti pensare al nuovo ospedale San Cataldo, da quando sono diventato consigliere regionale, nel 2015, ho assistito a non so quante inaugurazioni fantasma dell’ospedale, in occasione di ogni campagna elettorale il centrosinistra ha messo una ‘prima pietra’ e io ogni volta sostenevo, da addetto del settore edile, che sarebbe servito almeno un decennio per vedere l’opera realizzata e che, quindi, quindi è stato un errore chiudere reparti e pronto soccorsi perché in attesa del nuovo nosocomio ci sarebbe stata una mancanza di assistenza sul territorio.
Per tale motivo in qualità di vicepresidente della Commissione Sanità nelle scorse ore ho depositato una richiesta di audizione per comprendere dall’assessore alla Sanità , Raffaele Piemontese, e dal direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, quali provvedimenti intendano adottare per sopperire alla carenza di personale medico sanitario, infermieristico, socio -sanitario e se il crono programma è coerente con l’andamento dei lavori”.
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