"Storie di resilienza": come Ines ha affrontato lo stalking e ricominciato una nuova vita - NOC Press

"Storie di resilienza": come Ines ha affrontato lo stalking e ricominciato una nuova vita

 




Ines, una giovane di 25 anni, lavorava come operaia in una piccola fabbrica di filati per tessuti. La sua vita quotidiana era scandita dal lavoro duro e dalla necessità di guadagnarsi da vivere, mentre cercava anche di pagare l'affitto del suo nuovo appartamento. A farle compagnia c'era Barty, il suo fedele cagnolino meticcio, che aveva adottato al canile.

L'appartamento in cui si era trasferita era incantevole: un ampio giardino fiorito, un parcheggio per la macchina e un prato che si estendeva fino al lago, perfetto per le passeggiate quotidiane con il suo inseparabile amico a quattro zampe. Ines si era innamorata di quella casa al primo sguardo, durante la visita fatta un mese prima con la padrona di casa. Tuttavia, un piccolo episodio l'aveva lasciata perplessa: mentre osservava l’appartamento, Barty aveva iniziato a ringhiare verso una finestra e, guardando meglio, Ines aveva notato l’ombra di un uomo dietro le persiane. La padrona di casa, però, l'aveva rassicurata dicendo che si trattava del vicino di pianoterra, un uomo solitario e introverso. Nonostante il lieve disagio iniziale, la bellezza dell’appartamento aveva fatto sparire ogni dubbio.

Un mese dopo, in una mattina di giugno, Ines incontrò per la prima volta il suo vicino, Luciano. Aveva circa cinquant'anni, un aspetto ordinario, ma qualcosa nel suo comportamento le sembrava strano. Si presentò con un sorriso e le strinse la mano, e per quanto la conversazione fosse stata breve, lui si mostrò molto gentile. Ma Ines non sapeva che, da quando si era trasferita, Luciano l'osservava segretamente.

Un giorno, mentre passeggiava nel giardino con Barty, incontrò Luciano che si fermò per salutarla. Il cane, solitamente affettuoso con tutti, iniziò a ringhiare e a abbaiare in modo inquietante, e Luciano se ne andò infastidito. Ines non capiva il comportamento di Barty, che non aveva mai avuto reazioni simili. Più tardi, quando invitò sua zia a vedere l'appartamento, il comportamento di Luciano la preoccupò ancora di più. Quando la zia lo vide uscire dalla sua casa e guardarla intensamente, le disse che quell’uomo aveva un atteggiamento ambiguo e la mise in guardia.

Un pomeriggio, mentre Ines preparava una torta, suonò il campanello: era Luciano, che la invitava a prendere un caffè. Ines rifiutò, dicendo che stava aspettando un’amica, ma lui se ne andò, scuro in volto, sbattendo la porta. Il giorno dopo, mentre portava Barty a fare una passeggiata, Luciano si avvicinò a Ines, dichiarandole il suo interesse e cercando di baciarla. Lei, infastidita, ritirò la mano, ma il cane reagì violentemente, abbaiando finché l’uomo non se ne andò imprecando.

Nel frattempo, la situazione peggiorò. Ines trovò una rosa rossa sul parabrezza della sua auto, accompagnata da un biglietto minaccioso che recitava: "Sei bellissima e sarai mia". Questo gesto la spaventò profondamente. Poi notò che Luciano la seguiva spesso, anche al supermercato, al parco e durante le passeggiate con le sue amiche, che le consigliarono di rivolgersi alle autorità.

Un giorno, mentre scaricava la spesa dalla macchina, Luciano si avvicinò, le prese il braccio e cercò di baciarla. Ines urlò, riuscendo a liberarsi e a correre dentro casa, ma l'uomo la inseguì urlandole contro. La paura cominciò a dominarla. Non riusciva più a dormire e sussultava ad ogni rumore. Realizzò finalmente che Barty aveva avvertito il pericolo che lei non era riuscita a percepire.

Decise di chiedere aiuto alla Polizia, che le consigliò di documentare tutti gli episodi di stalking e di considerare una denuncia. Il giorno dopo, Ines affrontò Luciano, dicendogli che il suo comportamento la stava terrorizzando e che doveva smettere. Lui, però, si arrabbiò e la accusò di provocarlo, urlandole insulti terribili. La situazione peggiorò ulteriormente: Luciano iniziò a compiere atti sempre più minacciosi, come rompere una persiana con un martello. A quel punto, Ines trovò finalmente il coraggio di denunciarlo.



Luciano fu arrestato e condannato. Ines, sentendosi finalmente libera dal suo incubo, cambiò appartamento e città, iniziando una nuova vita. La sua storia è un esempio di come sia fondamentale chiedere aiuto e confidarsi con chi può sostenerti, soprattutto quando si è vittime di molestie o stalking. Nessuno ha il diritto di sottrarci la serenità della nostra vita.

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