Poliziotti con simboli neonazisti durante il corteo pro Palestina": indaga la Digos
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(Foto frame video "Il fatto quotidiano") |
Sta suscitando un ampio dibattito online un episodio avvenuto durante la manifestazione a favore della Palestina svoltasi a Milano lo scorso sabato. In alcune immagini, un agente della polizia è stato immortalato mentre indossava una giacca nera con la scritta "Narodowa Duma", che tradotta significa "Orgoglio Nazionale", un motto associato a gruppi neonazisti polacchi. L'incidente, che ha scatenato indignazione, è al centro delle indagini della Digos, che sta cercando di identificare l'agente o gli agenti coinvolti.
Il caso si inserisce in un contesto già teso, alimentato dagli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine a Milano, ma anche da altri episodi di disordini in altre città italiane, come Roma, dove si è svolto il pre-derby Roma-Lazio, e Torino, dove ci sono stati scontri durante lo sgombero di un rave party.
Bonelli chiede chiarezza: "Per Piantedosi è normale?"
Il deputato Angelo Bonelli, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro degli Interni Matteo Piantedosi. "È un episodio grave che non può passare inosservato", ha dichiarato Bonelli, riferendosi all'agente che, durante le cariche contro i manifestanti pro Palestina, ha indossato una giacca con simboli legati all'ultradestra polacca. "La giacca riportava un'aquila bianca e lo slogan 'Narodowa Duma', simboli spesso associati a gruppi neofascisti in Polonia", ha spiegato Bonelli.
Il deputato ha quindi chiesto chiarimenti al ministro Piantedosi, chiedendo se ritiene appropriato che un membro delle forze dell'ordine, durante il servizio, possa indossare abbigliamento non conforme all'uniforme, soprattutto quando il capo d'abbigliamento in questione riporta simboli legati a movimenti di estrema destra. "È inaccettabile che chi è chiamato a garantire l'ordine pubblico possa veicolare messaggi ideologici pericolosi", ha sottolineato Bonelli. "Chiediamo che vengano presi provvedimenti per verificare eventuali responsabilità e per scongiurare infiltrazioni ideologiche all'interno delle forze dell'ordine, che potrebbero minare la neutralità e la credibilità dello Stato".
In conclusione, Bonelli ha ribadito che questo episodio non deve essere minimizzato o ignorato.
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