Una professoressa tra omertà e complicità: arrestata per aver protetto Messina Denaro - NOC Press

Una professoressa tra omertà e complicità: arrestata per aver protetto Messina Denaro

 



Floriana Calcagno, una professoressa di 50 anni, originaria di Palermo e residente a Campobello di Mazara, è stata arrestata con l’accusa di aver favorito la latitanza di Matteo Messina Denaro. Un caso che aggiunge un altro tassello alla lunga rete di complici che ha permesso al boss di Cosa Nostra di vivere sotto il radar per anni.

L'insegnante, che lavorava presso la scuola superiore Ruggero d'Altavilla di Mazara del Vallo, avrebbe avuto una relazione con il capomafia, conosciuto da lei con il nome di “Francesco Salsi”. Una versione che, dopo l'arresto del boss nel gennaio 2023, non ha convinto gli investigatori, che avevano già raccolto prove schiaccianti della sua complicità. Calcagno è accusata di aver fornito supporto logistico e morale a Messina Denaro, contribuendo ad agevolare i suoi spostamenti tra le città della provincia di Trapani.

Secondo l'accusa, la professoressa avrebbe utilizzato la sua auto per spostare il latitante da un paese all'altro, assicurandogli una protezione discreta e mettendo in atto una vera e propria staffetta per garantirgli la fuga. Le prove contro di lei sono emerse da una serie di immagini di videosorveglianza, che la ritraggono accanto a Messina Denaro mentre lui circolava tranquillamente per le strade. In alcune fotografie, il boss appare con un cappello a tesa larga e un foulard rosso, camuffato ma sempre riconoscibile.

La Calcagno, una volta arrestata, ha raccontato di aver avuto una relazione con quello che credeva fosse un uomo comune, ignara della sua vera identità. Ma, come spesso accade in questi casi, la verità è ben diversa. Gli investigatori hanno rinvenuto anche lettere di un’altra amante di Messina Denaro, Laura Bonafede, in cui la professoressa veniva definita con soprannomi dispregiativi. Un'ulteriore prova della gelosia che aleggiava tra le due donne, ma anche un indizio chiave per gli inquirenti, che sono riusciti così a svelare il ruolo della Calcagno nella protezione del boss.

In queste lettere, Bonafede esprimeva non solo risentimento, ma anche una certa diffidenza verso le dichiarazioni di Messina Denaro riguardo la relazione con la professoressa. La maestra, infatti, metteva in dubbio le informazioni che il boss le aveva dato, sospettando che la relazione fosse iniziata ben prima di quanto dichiarato.

Una delle lettere più significative, datata 30 dicembre 2022, descriveva un incontro che Bonafede aveva avuto con la Calcagno vicino al covo del latitante: “Alle 11.40 ho visto Handicap uscire dalla zona chiave, dritta come un palo, con una Louis Vuitton sicuramente regalata da te. Regali borse come se fossero un distintivo?”.

La figura di Floriana Calcagno, che appare come una donna forse ingannata o complice consapevole, si aggiunge a quella di altri collaboratori che hanno permesso a Messina Denaro di continuare a sfuggire alla giustizia per anni. Il suo arresto, quindi, segna un altro passo nell'operazione che ha messo fine a una latitanza lunga quasi trent'anni.

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