Scommesse Illegali, Indagati 12 calciatori di serie A - NOC Press

Scommesse Illegali, Indagati 12 calciatori di serie A


 

di Redazione NOCPress

Il calcio italiano si ritrova, ancora una volta, a fare i conti con una ferita profonda. Una nuova inchiesta, coordinata dalla Procura di Torino, ha portato alla luce un presunto giro di scommesse clandestine che coinvolge almeno dodici calciatori di Serie A. Tutto è partito da due nomi già noti agli investigatori: Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, entrambi già finiti sotto i riflettori per casi di scommesse illecite. I loro telefoni cellulari, sequestrati durante le indagini precedenti, hanno rappresentato il punto di partenza per scoperchiare quello che si sta delineando come uno dei più gravi scandali recenti del calcio italiano.

Dalle chat, dalle app utilizzate e dai flussi di denaro, gli inquirenti hanno ricostruito una rete di puntate effettuate su piattaforme di gioco non autorizzate, molte delle quali con sede all'estero, difficili da tracciare e al di fuori del perimetro regolamentare italiano. Il dettaglio più inquietante? In alcuni casi si sospetta che siano state piazzate scommesse su partite di campionato, anche se per ora non ci sono conferme ufficiali che i calciatori coinvolti abbiano scommesso su partite che li vedevano protagonisti in campo.

Tra i nomi trapelati emergono figure ben note al pubblico calcistico: Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Alessandro Florenzi e altri giocatori attualmente tesserati con squadre di Serie A e, in alcuni casi, anche con presenze nelle Nazionali.

L'ipotesi di reato è quella di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, ma le conseguenze potrebbero non fermarsi al piano penale. Anche la giustizia sportiva è pronta a intervenire: in passato Fagioli ha ricevuto una squalifica di sette mesi, mentre Tonali è stato sanzionato con dieci mesi di stop. Per i nuovi indagati, si prospettano sospensioni, multe salate e una possibile esclusione dai convocati per gli Europei estivi.

Nel frattempo, la FIGC e le società coinvolte attendono sviluppi, in un clima di crescente preoccupazione. "Serve educazione, serve prevenzione, ma soprattutto servono regole chiare e pene esemplari", ha dichiarato un dirigente anonimo di un club coinvolto.

Il calcio italiano, già provato da anni di scandali, spera in una reazione forte delle istituzioni, perché questa volta non si tratta solo di violazioni regolamentari, ma di un attacco diretto alla credibilità del sistema.

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