Conclave 2025: esclusione del Cardinale Njue, tra salute e misteri sull'età - NOC Press

Conclave 2025: esclusione del Cardinale Njue, tra salute e misteri sull'età

 




Conclave 2025: Il Cardinale Njue Escluso dalla Cerimonia, ma le Dichiarazioni Contraddittorie Sembrano Aprire un Mistero


Il cardinale John Njue, l'unico porporato keniano ancora in vita, ha sorpreso i media con una dichiarazione in cui esprime il suo stupore per l'esclusione dal conclave che eleggerà il prossimo Papa, previsto per il 7 maggio 2025. In un'intervista rilasciata al quotidiano Daily Nation, Njue ha affermato: "Non capisco perché sono stato escluso dal conclave, non so cosa sia successo". Il porporato ha inoltre negato qualsiasi problema di salute, sostenendo di non aver ricevuto un invito ufficiale a partecipare.

Contrariamente, l'arcidiocesi di Nairobi ha precisato che Njue era stato effettivamente invitato tramite la Nunziatura Apostolica in Kenya. Tuttavia, l'arcivescovo Philip Anyolo ha puntualizzato che le condizioni di salute del cardinale non gli consentono di viaggiare e di prendere parte alle attività del conclave.

Un'Anagrafe Controversia: l'Età di Njue e la Sua Idoneità al Conclave

Oltre alla questione della salute, c'è un altro elemento di ambiguità che coinvolge il cardinale Njue: la sua data di nascita. I cardinali sopra gli 80 anni non possono partecipare al conclave, e per anni la sua data di nascita risultava essere il 1944. Tuttavia, nel 2024, l'anagrafe vaticana ha aggiornato il dato, fissando la sua nascita al 1° gennaio 1946, rendendolo formalmente idoneo a votare. Nonostante questo aggiornamento, fonti interne alla Curia suggeriscono che la data di nascita originale potrebbe essere quella del 1944, facendo sorgere dubbi sulla sua reale idoneità. Un caso simile si era verificato con il cardinale Philippe Ouédraogo, per il quale l'Annuario Pontificio ha aggiornato la data di nascita per farlo rientrare tra i cardinali eleggibili.

La Biografia del Cardinale Njue: Un Pilastro della Chiesa Africana

Nato in Kenya, John Njue è stato ordinato sacerdote nel 1973 e ha ricoperto posizioni di rilievo all'interno della Chiesa africana. È stato presidente della Conferenza Episcopale del Kenya e, nel 2007, Papa Benedetto XVI lo ha creato cardinale. Fino al 2021, ha ricoperto il ruolo di arcivescovo di Nairobi, carica dalla quale si è dimesso per limiti di età. Durante il suo mandato, Njue ha promosso numerose iniziative a favore della Chiesa, tra cui la costruzione di parrocchie e investimenti nella formazione del clero. Tuttavia, le sue posizioni tradizionaliste su temi morali e sociali, come l'opposizione all'aborto e ai matrimoni omosessuali, gli hanno attirato sia consensi che critiche.

Un Caso che Si Inserisce in una Lunga Storia di Esclusioni dal Conclave

La vicenda di Njue non è la prima di un cardinale escluso dal conclave per motivi di salute o età. Altri esempi includono il cardinale indonesiano Julius Darmaatmadja, che nel 2013 non partecipò al conclave a causa di problemi agli occhi, e il cardinale cubano Jaime Ortega, escluso nel 2005 a causa di un errore nelle comunicazioni. Questi precedenti testimoniano quanto siano complesse e talvolta misteriose le dinamiche che riguardano la partecipazione ai conclavi.

L'Influenza Crescente dell'Africa nella Chiesa Cattolica

Negli ultimi decenni, l'Africa ha assunto un ruolo sempre più centrale all'interno della Chiesa cattolica, con un numero crescente di fedeli e vocazioni. Cardinali come Peter Turkson del Ghana e Wilfrid Napier del Sudafrica, insieme a Njue, sono diventati punti di riferimento per l'episcopato africano. L'assenza di Njue dal conclave 2025 rappresenta simbolicamente una perdita per la voce africana in un momento cruciale per il futuro della Chiesa.

Conclave 2025: Un Nuovo Capitolo nella Storia della Chiesa Cattolica

Anche se il conclave è per sua natura un evento riservato e regolato da norme rigide, eventi come quello di Njue, con le sue contraddizioni e le interpretazioni contrastanti, potrebbero segnare un ulteriore capitolo nelle discussioni storiche e politiche che hanno sempre caratterizzato questi eventi. La vicenda del cardinale keniano potrebbe infatti aggiungersi ai conclavi più controversi della storia del Vaticano.

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