DIA: i numeri del 2024 tra sequestri, appalti e mafie silenziose
1. Mafie pugliesi: un mosaico criminale dinamico e frammentato
1.1 Camorra barese
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Struttura: pluralità di clan autonomi, con struttura verticistica e rituali di affiliazione mutuati da camorra e 'ndrangheta.
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Peculiarità : organizzazione federativa tra clan dominanti e satelliti; marcata fluidità interna.
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Attività principali:
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Traffico e spaccio di stupefacenti (core business).
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Estorsioni, usura, contrabbando, scommesse illecite.
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Infiltrazioni nei settori economici legali: edilizia, rifiuti, trasporti, lotterie e scommesse online.
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Strategie:
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Riciclaggio sofisticato, infiltrazione nei processi decisionali pubblici.
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Scambi politico-mafiosi e cooptazione di professionisti e amministratori corrotti.
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1.2 Criminalità BAT (Barletta-Andria-Trani)
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Origini: gemmazione della camorra barese con influenze foggiane.
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Dinamiche: alta frammentazione e fluidità ; cooperazione tra consorterie baresi, foggiane e cerignolane.
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Attività criminali:
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Reati predatori (in particolare contro l’agricoltura).
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Rapine a portavalori, autotrasportatori, caveaux.
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Sequestri lampo a imprenditori e professionisti.
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Riciclaggio, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni.
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Infiltrazioni nel commercio petrolifero e immobiliare.
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2. Mafie foggiane: la cosiddetta “quarta mafia”
2.1 Società foggiana
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Struttura: federativa, con tre batterie principali:
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Sinesi-Francavilla
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Trisciuoglio-Tolonese
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Moretti-Pellegrino-Lanza
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Conflitti interni: ricorrenti scissioni e violenze.
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Infiltrazioni economiche:
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Costruzioni stradali, sanità , assistenza sociale, edilizia, agricoltura.
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2.2 Mafia garganica
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Clan principali:
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Li Bergolis-Miucci, Lombardi (Lombardone), Frattaruolo, Prencipe (i "Montanari").
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Lombardi-Romito-Ricucci (influente anche fuori regione, contatti con 'ndrangheta).
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Perna-Iannoli, Raduano.
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Settori infiltrati:
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Ristorazione, commercio ambulante, edilizia, zootecnia, agricoltura.
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Attività economiche in Molise e Foggia (in particolare clan Gaeta).
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Interventi: interdittive antimafia e amministrazioni giudiziarie (es. operazione “Omnia nostra”).
2.3 Mafia sanseverese
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Clan principali:
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Nardino e Testa-La Piccirella (derivazione della società foggiana).
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Conferme giudiziarie: sentenza Cassazione 2024 (operazione “Ares”).
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Rapporti: stretti legami con la batteria Moretti-Pellegrino-Lanza.
3. Sintesi strategica e valutazioni di rischio
3.1 Caratteri comuni
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Assenza di un vertice unificato regionale, ma collaborazione strategica tra clan per interessi economici.
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Frammentazione + sinergie = sistema criminale fluido, adattabile e imprevedibile.
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Infiltrazioni nella pubblica amministrazione e nell’economia legale ormai sistemiche.
3.2 Evoluzioni recenti
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Maggiore capacità di espansione extra-regionale.
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Rafforzamento della cooperazione internazionale, specie nel traffico di droga (rapporti con i cartelli albanesi).
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Uso estensivo di società e attività economiche fittizie per il riciclaggio.
4. Cenno alle mafie lucane (da integrare)
Il testo non fornisce ancora un’analisi della criminalità mafiosa lucana, che tuttavia è storicamente considerata una zona di espansione per clan campani, pugliesi e calabresi, specie in relazione al controllo delle risorse ambientali (acqua, rifiuti, edilizia pubblica) e ai fondi europei. Una possibile indagine futura dovrebbe esaminare:
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Presenza di cosche camorriste e calabresi nei distretti industriali e nei cantieri pubblici.
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Infiltrazioni nei comuni e nelle aziende agricole.
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Legami con l’economia criminale pugliese, soprattutto nel Vulture e nell’area jonico-metapontina.
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