"Il terzo gode": quando l'amore apre la porta a un altro uomo
Non tutte le coppie cercano la tranquillità sotto le lenzuola. Alcune scelgono consapevolmente di varcare la soglia del desiderio condiviso per esplorare nuovi scenari, nuovi corpi, nuove emozioni. Una delle fantasie più cercate — e spesso meno confessate — è quella del cuckolding, o più semplicemente: fare l’amore in tre, dove il terzo è un uomo esterno alla coppia. Il cosiddetto bull.
Ma attenzione: qui non si parla di tradimento. Tutto accade alla luce del sole, con il consenso e la partecipazione emotiva e spesso anche fisica di entrambi i partner principali. È un gioco mentale e sensuale, dove la gelosia viene messa a tacere per lasciare spazio alla complicità .
Il bull non è solo un “corpo extra” nella stanza: è una presenza dominante, spesso sicura di sé, esperta, capace di incarnare una fantasia che nella coppia può diventare realtà .
Il piacere di condividere
Per alcuni uomini, vedere la propria compagna godere con un altro è un'esperienza erotica totalizzante. Può derivare da un desiderio di trasgressione, da una spinta narcisistica o da un bisogno più profondo: quello di testare il confine dell'intimità .
Altri ancora si eccitano all'idea che la propria donna venga desiderata, ammirata, persino “contesa”. È una forma particolare di orgoglio: sapere di avere accanto una partner così sensuale da attirare l’attenzione di altri uomini, e godere nel vederla sotto una luce nuova, più libera, più sfacciata.
Quando il desiderio incontra la fragilitÃ
Non è raro che questa dinamica erotica si intrecci con insicurezze profonde. Alcuni uomini affrontano problemi legati alla virilità , come disfunzioni erettili o ansia da prestazione. In questi casi, la figura del bull non è una minaccia, ma uno strumento di eccitazione indiretta. Guardare può diventare il primo passo per riscoprire il piacere.
C’è poi chi cerca nel trio qualcosa che la routine non dà più. Non per noia, ma per evoluzione. Perché il sesso, come l’amore, cambia forma con il tempo, e aprirsi al nuovo — se condiviso — può rafforzare un legame invece che distruggerlo.
Una questione di fiducia, non di misura
Spesso si pensa, a torto, che tutto ruoti intorno alla dimensione del pene del bull. In realtà , ciò che eccita davvero è l’intensità della scena, il gioco dei ruoli, la libertà concessa senza vergogna. Non è una gara, ma un atto teatrale dove ognuno ha il suo posto — e il suo piacere.
Ma attenzione: questo tipo di esperienza non è una soluzione miracolosa per salvare relazioni in crisi. Richiede comunicazione aperta, assenza di giudizio e soprattutto un legame solido. Chi entra in questo mondo lo fa con un’intesa già forte, che accetta di esplorarsi anche nei punti meno convenzionali.
Il sesso è nostro. E ce lo godiamo come vogliamo.
Nessuno può dirci come vivere il piacere. E finché c’è rispetto, consenso e voglia di scoprire, ogni esperienza può diventare una finestra nuova su sé stessi e sul partner. Il trio, per alcuni, è solo una fantasia. Per altri, un modo per dire: ti amo così tanto da volerti vedere libera.
E in quel momento, forse, il vero godimento è di chi guarda — e gode due volte.
Lettura psicologica: tra eros, identità e controllo
Il desiderio di vedere la propria partner con un altro uomo può sembrare, a prima vista, una forma estrema di esibizionismo o una perdita di controllo. In realtà , per molti uomini si tratta del contrario: è un modo per ritrovare il controllo su emozioni, fragilità e identità maschile.
Secondo alcuni psicologi del comportamento sessuale, il cuckolding può rispondere a dinamiche complesse come:
- La riconferma dell’identità virile, attraverso un confronto “assistito” con l’altro;
- Il superamento di insicurezze sessuali, attraverso la stimolazione voyeuristica o la ridefinizione dei ruoli in camera da letto;
- L’elaborazione della gelosia, trasformandola da minaccia a elemento eccitante;
- Il desiderio di potere e dominio passivo, in cui si è artefici del gioco ma si cede il piacere diretto a un altro.
In molte coppie, il trio sessuale con un bull non è segno di mancanza, ma di trasparenza emotiva. È il frutto di una relazione dove l’eros non è nascosto, ma condiviso e messo sul tavolo con coraggio.
Ed è proprio lì che spesso si trova la vera intimità : nel potersi dire tutto, anche le fantasie più inconfessabili, senza paura di perdere l’altro.
Nessun commento:
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.