Jasmine Paolini trionfa agli Internazionali d'Italia: 40 anni dopo, Roma è di nuovo azzurra - NOC Press

Jasmine Paolini trionfa agli Internazionali d'Italia: 40 anni dopo, Roma è di nuovo azzurra

 




Il Centrale del Foro Italico esplode di gioia. Non è solo una vittoria, è la fine di un’attesa lunga quarant’anni. Jasmine Paolini ha fatto quello che nessuna italiana riusciva più a fare dal 1985: alzare il trofeo degli Internazionali d’Italia.

Contro l’americana Coco Gauff, numero 3 del ranking mondiale, la 29enne toscana gioca con grinta, lucidità e cuore. Un 6-4, 6-2 che non ammette repliche. Una partita dominata, in cui l’azzurra ha saputo leggere ogni debolezza dell’avversaria, restando impeccabile nei momenti chiave.

Paolini, oggi numero 5 del mondo, sale ancora più in alto. Dopo il titolo a Portorose e il primo grande acuto a Dubai nel 2024, ora si prende Roma. E non è un torneo qualunque. È quello di casa. È il sogno che ogni bambina con una racchetta in mano ha accarezzato almeno una volta.

In tribuna, tra gli applausi, c’è anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma gli occhi più lucidi sono quelli del pubblico, che da troppo tempo aspettava una bandiera tricolore sul gradino più alto del podio.

Il match racconta molto più di uno score. Paolini parte forte, strappa due turni di battuta alla statunitense nei primi giochi e, pur concedendo qualcosa, chiude il primo set con autorità. Nel secondo, non lascia respiro: tre break consecutivi e una prova in risposta praticamente perfetta. Gauff prova a reagire, ma è troppo tardi. Jasmine, con la freddezza dei grandi, chiude in un'ora e 29 minuti, al secondo match point.

Non è solo una vittoria. È una liberazione. L’ultima volta che una tennista italiana aveva vinto a Roma era il 1985: Raffaella Reggi. Un’epoca fa. Ora quel testimone passa nelle mani di Paolini, che non ha nessuna intenzione di fermarsi.

E non è ancora finita: l’azzurra può ancora giocarsi la carta del doppio, in finale con Sara Errani contro la coppia Kudermetova-Mertens. Intanto, l’Italia del tennis sogna in grande: Jannik Sinner è atteso in finale maschile contro Carlos Alcaraz, e Roma potrebbe diventare davvero capitale mondiale del tennis azzurro.

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