Magistrato cercasi. Il silenzio dopo la petizione online dei N.O.C. - NOC Press

Magistrato cercasi. Il silenzio dopo la petizione online dei N.O.C.


di Redazione NOCPress

Nel 2019 fece molto rumore una petizione pubblicata sulla piattaforma Change.org: chiedeva la rimozione del magistrato Alessio Marangelli dalla Procura di Foggia, al tempo Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo dauno.

L'iniziativa, sostenuta da ambienti vicini al network dei N.O.C. – acronimo di Non Official Cover, sigla utilizzata in ambiti legati all’intelligence – raccolse in poco tempo centinaia di firme e attirò l’attenzione dell’opinione pubblica.

La notizia ebbe subito un riflesso mediatico ad ampio raggio e tutti i giornali locali e alcuni nazionali ne parlarono, come la Repubblica, uno tra tutti.

Il testo della petizione, correttamente mantenendosi nei limiti della legalità, metteva in discussione l’operato del magistrato in relazione alla gestione di procedimenti giudiziari legati a criminalità organizzata e malaffare territoriale. Un’azione insolita, quella dei promotori, che rivelava uno scontro latente tra pezzi della società civile organizzata e alcuni apparati della giustizia.

Una petizione a fronte di quello che accadde negli anni precedenti e in quelli che stavano succedendosi. Eclatante fu il servizio del le Iene su canale di Italia 1 della Mediaset, ripreso a più voci dai media, da Il Corriere del Giorno, da Infodifesa, e tanti altri locali, dove quattro carabinieri furono arrestati per delle accuse smontate e che secondo la successiva evoluzione giudiziaria stabilirono l’innocenza dei militari.

Servizi giornalistici che ebbero -e non c’erano dubbi- una netta risposta di dissenso da parte dell’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) che testualmente definì la vicenda come “cattiva informazione” e “…intollerabile denigrazione mediatica a cui è stato sottoposto il collega per l’attività svolta nell’esercizio delle sue funzioni…”, come riportava un comunicato stampa del 09.05.2016 a firma del presidente della sottosezione ANM di Foggia, dott. Antonio Buccaro.

Ad oggi, che fine ha fatto oggi il dottor Marangelli?

Dopo la risonanza mediatica del 2019, il nome del magistrato è progressivamente scomparso dai radar mediatici. Nessun comunicato ufficiale, nessuna replica formale, né aggiornamenti sul suo incarico o sulla sua destinazione professionale. Un silenzio che ai meno informati parrebbe come lasciar cadere l’attenzione pubblica per proteggere la reputazione e l’autonomia dell’istituzione giudiziaria. Per altri, invece, potrebbe essere voluta e non dichiarata ma operativa, utile a ristabilire equilibri all’interno di un territorio complesso come quello della Capitanata.

Sembra che l’oblio abbia fatto il suo corso, da non confondere con Il diritto all'oblio, regolamentato da leggi ben precise che in questo caso non potrebbero impedire la stampa a zittire.

L’area foggiana, infatti, da anni è al centro di dossier interni sui legami tra criminalità organizzata, gestione dei rifiuti, affari immobiliari e omertà politica. La presenza dei N.O.C., in forma anonima o dissimulata, è documentata in diversi report non ufficiali che evidenziano la creazione di una rete civica parallela, attiva nel segnalare anomalie e criticità direttamente agli organi centrali dello Stato.

La petizione del 2019 non ha avuto un seguito giuridico concreto, ma ha lasciato una traccia visibile nel dibattito su come la giustizia venga percepita – e talvolta contestata – nei territori ad alta densità mafiosa. La figura del magistrato in questione, nel bene o nel male, resta simbolo di un passaggio delicato: quello tra la fiducia nella magistratura e la sfiducia di alcune istituzioni nella gestione operativa locale.

Eppure nel dicembre del 2023 il Comune di San Severo, alla guida del sindaco, l’avv. Francesco Miglio, conferì la cittadinanza onoraria al dott. Alessio Marangelli, congiuntamente ad altri due suoi colleghi, dichiarando testualmente: «E’ stato un atto doveroso da parte di questa comunità e dei suoi rappresentanti istituzionali…» che «…trova fondamento nel particolare impegno profuso dagli stessi, nella loro veste istituzionale, a vantaggio della Città di San Severo, di contrasto al fenomeno criminoso anche attraverso una incisiva azione di lotta all’abusivismo edilizio, all’occupazione sine titulo di alloggi ERP, alla coraggiosa e sapiente guida di numerose operazioni che hanno inflitto un duro colpo alla criminalità organizzata operante in Città», come riportato su un giornale locale.

D’altro canto c’è chi ancor oggi convintamente e prove alla mano sostiene il contrario su Marangelli, ed è il caso esposto nel programma de Le Iene.

Oggi, chi prova a cercare sul web notizie aggiornate sul magistrato trova poco o nulla. Di pubblico in rete c’è solo un blog “Altra Proposta”, dove c’è scritta una sua biografia. Silenzi? Archiviazioni? O solo continuità nella professione senza esposizione mediatica? Se così fosse, si rispetti la volontà. Tuttavia, chi ha vissuto da vicino quelle battaglie civiche sa che certe domande non vengono mai archiviate davvero.

NOCPress è aperto al dialogo tra le parti, a riportare repliche e soprattutto a dar voce chi nel voluto oblio cerca di far dimenticare vicende che andrebbero ricordate per il bene di tutta la comunità. 

La stampa esiste anche per questo, oltre a fornire verità.


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