Roma si tinge d’azzurro: Musetti doma Medvedev, Paolini riscrive la storia con una rimonta leggendaria
Roma, maggio – A volte, il tennis sa essere poesia. E oggi, sotto il cielo incerto della Capitale, due italiani hanno trasformato una giornata ordinaria in qualcosa di straordinario. Lorenzo Musetti ha fatto tremare le certezze di Daniil Medvedev, mentre Jasmine Paolini ha riscritto le regole del possibile, rimontando da un baratro emotivo e sportivo fino ad accedere, tra lacrime e applausi, alla semifinale degli Internazionali d’Italia.
Musetti, cuore e coraggio: fuori Medvedev, Roma esplode
Non è mai solo tecnica. Il tennis, a questi livelli, è spesso una guerra di nervi. E Lorenzo Musetti, il ragazzo toscano che alterna la dolcezza del tocco alla furia dell'agonismo, oggi ha dimostrato di avere il sangue freddo dei campioni. Contro Medvedev, ex numero uno del mondo e bestia nera su superfici dure, Lorenzo ha giocato con la grinta di chi sa di avere un’intera nazione alle spalle.
Il match è stato interrotto sul più bello, quando sul match point un nubifragio ha messo in pausa anche il cuore degli spettatori. Ma al rientro, come se nulla fosse, Musetti ha chiuso i conti con un 7-5, 6-4 che è sembrato quasi scritto. E invece era soltanto frutto di concentrazione, determinazione e talento.
Paolini: il baratro, la pioggia, la resurrezione
La sua partita è stata una sceneggiatura perfetta per un film sportivo. Jasmine Paolini, 13ª testa di serie e ormai simbolo del tennis femminile italiano, era praticamente fuori. Dopo aver perso il primo set al tie-break e trovandosi sotto 0-4 nel secondo, la sconfitta sembrava inevitabile. Anche i volti tra il pubblico lo dicevano: una giornata no, capita.
Ma poi è arrivata la pioggia. E con lei, la magia.
Un’interruzione breve ma decisiva. Nel silenzio del campo bagnato, Sara Errani – ex regina della racchetta azzurra – le ha sussurrato la chiave per scardinare la resistenza della russa Shnaider: giocare sempre sul rovescio, evitare il diritto esplosivo. Jasmine è tornata in campo trasformata. Da quel momento, è esistita solo lei: sei giochi di fila, set conquistato. E nel terzo, dopo un altro mini black-out iniziale, ha dominato con la lucidità di chi sa che può scrivere una pagina importante della propria carriera.
Il 6-2 finale ha il sapore della vittoria più grande: non per il punteggio, ma per la testa, per il cuore, per quella capacità tutta italiana di non mollare mai, neanche quando tutto sembra perduto.
Le parole del cuore
A fine match, un sorriso e qualche lacrima. Jasmine si è lasciata andare a un commento che vale più di mille cronache tecniche:
“Giocare a Roma e arrivare in semifinale è un sogno. Ringrazio Sara, il pubblico e… anche la pioggia. Da sola non ce l’avrei fatta.”
Non solo sport
Le vittorie di Musetti e Paolini sono molto più di due passaggi di turno. Sono l’immagine di un’Italia sportiva viva, giovane, che combatte con passione e che sa rialzarsi. Sono la dimostrazione che, nello sport come nella vita, le interruzioni non sono sempre la fine. A volte sono l’inizio di qualcosa di meraviglioso.
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