Tracciabilità e smaltimento rifiuti speciali pericolosi nella pesca. Triggiani palude alla GdF Manfredonia
“Ringrazio la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Manfredonia e il reparto Operativo di Bari, che ha coordinato l’operazione, portando alla luce un grave illecito ai danni dell’ambiente e per mano di alcuni operatori del settore della pesca che non avrebbe rispettato per anni obblighi di tracciabilità per i rifiuti speciali pericolosi, compromettendo altresì gravemente la salute del nostro ecosistema”.
Così l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, commentando gli esiti dell’operazione delle Fiamme Gialle a Manfredonia sulla tracciabilità e lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi nel settore della pesca.
“Una notizia di reato che fa rabbia e ferisce perché queste irregolarità perpetrate nel tempo riguardanti una mala gestione dei rifiuti speciali pericolosi e ordinari, prodotti nel settore della pesca, hanno ripercussioni gravissime sul nostro territorio e sull’ambiente marino. Siamo di fronte ad un'altra operazione, a seguito di un controllo, in cui sicuramente la collaborazione istituzionale, tra forze dell’ordine, istituzioni e sistema scientifico è vincente per rinvenire e fermare questo tipo di reati. Sinergia che abbiamo sancito anche con il nostro fondamentale accordo di collaborazione tra Regione Puglia, Forze dell’Ordine, Arpa Puglia e il CNR-ITC finalizzato alla prevenzione, controllo sul territorio e contrasto degli illeciti ambientali, in materia di depositi incontrollati di rifiuti. E che, come emerso ancora una volta, si rivela strumento vincente".
"Come Regione - conclude l'assessora Triggiani - sosteniamo con forza ogni azione e intervento che garantisca il rispetto delle normative ambientali e la tutela del nostro territorio, convinti che il contrasto agli illeciti ambientali sia una priorità imprescindibile. Ai cittadini e a chi lavora a stretto contatto con le nostre risorse marine, paesaggistiche, rurali ricordiamo che il rispetto delle normative non è solo un obbligo di legge, ma un dovere morale verso il territorio che ci ospita e verso le generazioni future. Gli operatori del settore della pesca, proprio come gli agricoltori, sono i nostri più importanti custodi del grande patrimonio di cui godiamo e dai quali siamo certi di trovare condivisione nella tutela degli ecosistemi, al netto di episodi dolorosi come questi”.
Così l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, commentando gli esiti dell’operazione delle Fiamme Gialle a Manfredonia sulla tracciabilità e lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi nel settore della pesca.
“Una notizia di reato che fa rabbia e ferisce perché queste irregolarità perpetrate nel tempo riguardanti una mala gestione dei rifiuti speciali pericolosi e ordinari, prodotti nel settore della pesca, hanno ripercussioni gravissime sul nostro territorio e sull’ambiente marino. Siamo di fronte ad un'altra operazione, a seguito di un controllo, in cui sicuramente la collaborazione istituzionale, tra forze dell’ordine, istituzioni e sistema scientifico è vincente per rinvenire e fermare questo tipo di reati. Sinergia che abbiamo sancito anche con il nostro fondamentale accordo di collaborazione tra Regione Puglia, Forze dell’Ordine, Arpa Puglia e il CNR-ITC finalizzato alla prevenzione, controllo sul territorio e contrasto degli illeciti ambientali, in materia di depositi incontrollati di rifiuti. E che, come emerso ancora una volta, si rivela strumento vincente".
"Come Regione - conclude l'assessora Triggiani - sosteniamo con forza ogni azione e intervento che garantisca il rispetto delle normative ambientali e la tutela del nostro territorio, convinti che il contrasto agli illeciti ambientali sia una priorità imprescindibile. Ai cittadini e a chi lavora a stretto contatto con le nostre risorse marine, paesaggistiche, rurali ricordiamo che il rispetto delle normative non è solo un obbligo di legge, ma un dovere morale verso il territorio che ci ospita e verso le generazioni future. Gli operatori del settore della pesca, proprio come gli agricoltori, sono i nostri più importanti custodi del grande patrimonio di cui godiamo e dai quali siamo certi di trovare condivisione nella tutela degli ecosistemi, al netto di episodi dolorosi come questi”.
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